NEWS DI MAGGIO 2024
NEWS DALL'UE SULL'AMBIENTE
A cura di Federica De Rose, Redazione Foroeuropa
EMISSIONI DANNOSE PER IL CLIMA: DIMINUISCONO QUELLE INDUSTRIALI, AUMENTANO DEL 26% QUELLE DEL TRASPORTO.
Secondo un rapporo della ONG Transport & Environment (T&E), le emissioni dannose per il clima provenienti dai trasporti sono aumentate del 26% (raggiungendo 1.046 megatonnellate di CO2 nel 2023), mentre quelle provenienti da settori economici come energia, industria, edilizia e agricoltura sono diminuite dal 1990; il settore dei trasporti potrebbe presto rappresentare il 44% delle emissioni totali, rispetto al 29% attuale.
La mobilità delle persone è una delle principali cause dell’aumento; dal 2000 sono aumentati del 15% i chilometri percorsi in auto e le emissioni del trasporto aereo più che raddoppiate dal 1990. Anche le emissioni derivanti dal trasporto merci sono aumentate, con quelle di camion e autobus in aumento del 25% e quelle delle spedizioni in aumento del 20% rispetto al 1990.
Dallo studio emerge anche che, purtroppo, ci vorrà del tempo prima che le auto elettriche possano sostituire l’attuale parco auto europeo; infatti solo una nuova auto su sei venduta nel 2023 sarà completamente elettrica.
William Todts, direttore esecutivo di T&E definisce il settore dei trasporti "il figlio problematico degli sforzi climatici dell’Europa", il rapporto della ONG verrà presentato a Bruxelles, dove si riuniranno i ministri UE per discutere di "rinverdimento" dei trasporti; T&E chiede la regolamentazione delle auto aziendali, che rappresentano il 58% di tutte le vendite di auto nuove.
fonte:euractiv.it
LOTTA AL TRAFFICO DI ANIMALI E PIANTE SELVATICI: DOPO 20 ANNI ANCORA ESISTE QUESTO TERRIBILE CRIMINE.
Dall'ultimo rapporto di World Wildlife Crime Report 2024 dell’United Nations Office on Drugs and Crime (UNODC) emerge che:
"Nonostante i segnali positivi nella riduzione degli impatti del traffico per alcune specie iconiche come elefanti e rinoceronti, il traffico di animali selvatici nel complesso non è stato sostanzialmente ridotto negli ultimi due decenni. Sono necessari un’applicazione più coerente per affrontare sia l’offerta che la domanda, un’attuazione efficace della legislazione, comprese le leggi anti-corruzione, e un monitoraggio e una ricerca più forti".
Il report prende in esame i danni, gli impatti e le cause del traffico di specie selvatiche protette e nello stesso tempo propone interventi di contrasto al commercio, fornendo anche raccomandazioni politiche; dal report:
"I crimini contro la fauna selvatica infliggono danni indicibili alla natura e mettono a repentaglio anche i mezzi di sussistenza, la salute pubblica, il buon governo e la capacità del nostro pianeta di combattere il cambiamento climatico. Per affrontare questo crimine, dobbiamo eguagliare l’adattabilità e l’agilità del commercio illegale di specie selvatiche. Questo richiede interventi forti e mirati sia sul lato della domanda che su quello dell’offerta della catena del traffico, sforzi per ridurre gli incentivi e i profitti criminali e maggiori investimenti in dati, analisi e capacità di monitoraggio… Oltre alla minaccia diretta per la popolazione delle specie rappresentata dal traffico di specie selvatiche, il crimine può anche distruggere delicati ecosistemi e le loro funzioni e processi, inclusa la loro capacità di contribuire a stabilizzare il clima e mitigare i cambiamenti climatici. I crimini contro la fauna selvatica minacciano anche i benefici socioeconomici che le persone traggono dalla natura, anche come fonte di reddito, occupazione, cibo, medicine, cultura e altro ancora. Intacca ulteriormente il buon governo e lo stato di diritto attraverso la corruzione, il riciclaggio di denaro e i flussi finanziari illeciti… I gruppi criminali organizzati transnazionali sono attivi in vari ruoli lungo la catena commerciale, tra cui l’esportazione, l’importazione, l’intermediazione, la conservazione, la conservazione e l’allevamento di esemplari vivi o la gestione dell’interfaccia con i trasformatori. I trafficanti sfruttano le incoerenze e le debolezze nella regolamentazione e nell’applicazione della legge, adattando continuamente i loro metodi e percorsi per eludere il rilevamento e il perseguimento giudiziario. La corruzione gioca un ruolo chiave nel indebolire la regolamentazione e le azioni di contrasto al commercio di specie selvatiche, ma i casi di reati contro le specie selvatiche sono raramente perseguiti attraverso reati di corruzione. Si dovrebbe prestare maggiore attenzione al perseguimento dei trafficanti di specie selvatiche ai sensi delle leggi anti-corruzione che spesso offrono maggiori poteri investigativi e sanzioni più severe rispetto a quelle previste dalla legislazione ambientale".
fonte:greenreport.it
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DA SIENA IL PROGETTO EUROPEO "CO2 PACMAN": L'OBIETTIVO È SOSTENERE LE AUTORITÀ PUBBLICHE, I CITTADINI E GLI STAKEHOLDER, COINVOLGENDOLI NEL PERCORSO DI DECARBONIZZAZIONE, IN PARTICOLARE DELLE ISOLE DEL MEDITERRANEO.
Il progetto è finanziato dal programma Interreg Euro-Med e prevede la attuazione di strategie per l'adattamento ai cambiamenti climatici e per il raggiungimento della neutralità climatica, in particolare delle isole; in occasione del meeting a Siena, sono stati analizzati esempi virtuosi di coloro che, nelle isole, sono riusciti ad avvicinarsi o perfino raggiungere la neutralità climatica.
Uno di questi è proprio rappresentato dalla comunità senese: nel 2017 fu fondata l’Alleanza territoriale per la carbon neutrality di Siena, di cui il Comune fa appunto parte e, secondo Simone Bastianoni, presidente dell’Alleanza, grazie dell’amministrazione locale senese, sensibile alle tematiche ambientali, ad oggi il territorio della Provincia di Siena si può definire carbon neutral.
Un altro esempio ambientale positivo è l’isola greca di Chalki, che ha raggiunto la neutralità climatica anche grazie al progetto Gr-Eco islands; secondo il sindaco Fragkakis Aggelos, il percorso di decarbonizzazione verso la neutralità ha portato non solo benefici ambientali, ma anche socioeconomici. Questo progetto è riuscito a coinvolgere tutta la comunità locale, al punto che è stata fondata la Comunità energetica "ChalkiOn", attraverso la quale gli stessi abitanti – con l’Amministrazione locale – sono co-proprietari e co-beneficiari dell’impianto di produzione di energie rinnovabili.
Un aiuto non trascurabile, ai fini della neutralità ambientale, può provenire da quelle aziende, che sono in grado di offrire la soluzione tecnologica migliore, adattatandola alla realtà anche geomorfoligica del territorio; un esempio è la azienda Seares, (presentata durante il meeting dall' ad co-fondatore Giorgio Cucé), che fornisce soluzioni innovative per sistemi di ormeggio che ne migliorino l’integrità e ne riducano sia il costo economico che quello ambientale. L'azienda, grazie a questi skills, ha vinto il premio del concorso "Blue deal open innovation", dopo aver presentato e realizzato un progetto verso la decarbonizzazione dell’isola del Giglio e focalizzato sul porto; le attività in questo senso sono ancora in corso e nel tempo sono state coinvolte sia la comunità locale che l’amministrazione pubblica.
fonte:greenreport
EL NIÑO STA COINVOLGENDO ANCHE L’AFRICA MERIDIONALE E ALTRE REGIONI DEL MONDO CON INONDAZIONI E SICCITÀ.
Dall'Onu l'allarme che riguarda le azioni devastanti del El Niño, (insieme con la sua controparte La Niña sono fenomeni climatici che si verificano periodicamente nell’Oceano Pacifico, influenzando il clima in a livello globale; fanno entrambi parte del ciclo naturale “El Niño-southern oscillation” (Enso), portando rispettivamente a un innalzamento o a una diminuzione nella temperatura delle acque oceaniche)che, dal 2023, hanno già decimato l’agricoltura nell’Africa meridionale, provocando carenze di raccolti e aumenti nei prezzi delle materie prime. Inoltre le inondazioni in Kenya hanno colpito 200.000 persone, uccidendone oltre 100.
Reena Ghelani, la nuova coordinatrice Onu delle crisi climatiche, avverte che attualmente sono colpite circa 40-50 milioni di persone in 16 paesi, il che aumenta la necessità di aggiungere altre risorse ai 54 milioni di dollari già stanziati dal Segretario generale delle Nazioni Unite; afferma: "Se agiamo ora e in fretta, il mondo non avrà un’altra grave crisi tra le mani. Possiamo impedirlo. Sappiamo cosa è necessario fare e possiamo farlo ora con un’azione tempestiva".
Allarme anche dai meteorologi, che hanno indicato una probabilità del 60-80% che il fenomeno La Niña si verifichi entro la fine dell’anno, portando più pioggia in alcune regioni e siccità in altre.
fonte:greenreport
UNO DEI13 OBIETTIVI UE CHIAVE, LA STRATEGIA PER LA CHIMICA SOSTENIBILE, È IN GRAVE RITARDO; LO RILEVA L'ULTIMO REPORT DI EUROPEAN ENVIRONMENTAL BUREAU.
Secondo il nuovo report dell’European Environmental Bureau (EEB), l’uso delle sostanze chimiche più dannose continua a crescere.
Servono dunque sforzi urgenti per ridurre l’impatto delle sostanze dannose sulla salute umana e sull’ambiente e per rendere i prodotti chimici sicuri e sostenibili; è evidente che le aziende quasi ignorano il regolamento REACH, che impone registrazione e valutazione dei formulati e principi attivi. Soprattutto, risulta che non forniscono dati affidabili sui rischi nella maggior parte dei casi e rimangono impunite, a causa della mancanza di meccanismi di controllo rigorosi.
Un altro fallimento è rappresentato dal non bloccare l’export di sostanze chimiche già vietate in Europa verso le regioni del mondo meno in grado di affrontarne gli impatti.
Tuttavia una debole, ma positiva iniziativa, è stata la pubblicazione, da parte della Commissione UE, dei criteri per determinare gli utilizzi essenziali delle sostanze chimiche più dannose; tale lista potrebbe aiutare alla mitigazione dei rischi non necessari.
fonte: rinnovabili