A CURA DI

AVV. ANTONELLA ROBERTI

PROCURA EUROPEA – RELAZIONE ANNUALE 2022

Autore: Dott.ssa Laura De Rose, Vice Direttore Foroeuropa

 

Dopo aver seguito da vicino la creazione della Procura Europea (EPPO) e l’inizio delle attività operative nel giugno 2021, ForoEuropa segnala ai suoi lettori la pubblicazione della prima relazione annuale dell’EPPO, ovvero quella relativa al primo anno intero di lavoro[1].

Questa note intende sottolineare i contenuti chiave di questa relazione, la quale può essere consultata in versione integrale sul sito Internet dell’EPPO: https://www.eppo.euroopa.eu/en/documents?page=3

Innanzitutto, i dati quantitativi, che sono degni di nota:

  • Nel 2022, l’EPPO ha ricevuto e trattato 3318 segnalazioni di reato e ha avviato 865 indagini.
  • Alla fine dell’anno le indagini in corso erano in totale 1117, per un danno complessivo stimato di 14,1 miliardi di euro (di cui il 47 % collegate a frodi in materia di IVA). Nell’ambito di queste indagini, le autorità giudiziarie avevano già disposto il congelamento di 359 milioni di euro.

Nella Prefazione, la Procuratrice capo europea, Laura Codruța Kövesi, afferma: “[…] le cifre di cui sopra non ci devono indurre a ritenere che l’EPPO abbia già raggiunto il livello di efficienza cui mira. Siamo sulla strada giusta, ma dobbiamo fare di più. L’EPPO è ben lungi dall’aver realizzato tutto il suo potenziale”.

Per esempio, l’EPPO ha appena iniziato a combattere la frode all’IVA, la quale ha le caratteristiche di una vera e propria industria criminale: secondo le stime di Europol, questo tipo di frode da sola causa alle finanze pubbliche dell’UE una perdita annua di 50 miliardi di euro.

D’altro canto, commenta la Procuratrice capo, l’EPPO ha dimostrato di avere “una capacità senza precedenti di individuare e tracciare flussi finanziari volatili e dispositivi giuridici non trasparenti. Abbiamo dimostrato che le modalità tradizionali di mutua assistenza giudiziaria e di coordinamento transfrontaliero non sono in grado di competere con la velocità, l’efficienza e i vantaggi in termini di acquisizione di informazioni delle indagini condotte dall’EPPO”.

La relazione descrive le attività operative dell’EPPO, nonché, specificamente, quelle del Collegio, delle Camere permanenti, e dei Procuratori europei delegati. Inoltre, la relazione si estende agli aspetti manageriali, amministrativi e di bilancio, e si conclude con una sezione sulla protezione dei dati e una sulle relazioni dell’EPPO con i suoi partner.

 

Attività operative dell’EPPO

La relazione nota come, nonostante che le indagini avviate nei 22 Stati membri partecipanti siano più numerose rispetto alla media precedente all’istituzione dell’EPPO, permangano discrepanze significative che devono essere affrontate per consentire alla Procura europea di apportare un cambiamento duraturo, in particolare nella lotta alle frodi transfrontaliere in materia di IVA.

Oltre la frode all’IVA, le tipologie di reato individuate nei casi dell’EPPO includono la frode connessa alle spese relative e non-relative ad appalti, organizzazione criminale dedita a reati lesivi degli interessi finanziari, corruzione, frode al gettito fiscale (diverso dall’IVA), riciclaggio di denaro, e appropriazione indebita.

Relativamente all’Italia, l’EPPO ha avviato 285 indagini e il danno stimato è più di 3 miliardi di euro. Ad oggi, 40 casi sono in fase processuale, la maggior parte dei quali concernono frodi connesse alle spese non relative ad appalti, in particolare programmi agricoli e di sviluppo rurale, nonché programmi di sviluppo regionale e urbano.

Il Collegio è responsabile della supervisione generale delle attività dell’EPPO e dell’adozione di decisioni relative a questioni strategiche e a questioni generali attinenti ai singoli casi. Nel corso del 2022, il Collegio si è riunito 21 volte e ha adottato decisioni in vari campi. Per esempio, il Collegio ha approvato accordi operativi con le autorità inquirenti di Stati membri non partecipanti e di paesi terzi, il regolamento interno dell’EPPO, e linee guida operative dell’EPPO in materia di indagini, politica di avocazione e rinvio dei casi. Inoltre, il Collegio ha nominato Procuratori europei delegati.

Le Camere permanenti controllano e dirigono le indagini e le azioni penali condotte dai Procuratori europei delegati, assicurano il coordinamento delle indagini e delle azioni penali nei casi transfrontalieri e attuano le decisioni adottate dal Collegio.

I Procuratori europei delegati operano a livello decentrato in 22 diversi Stati membri dell’UE.

Il loro compito principale è di indagare, perseguire e portare in giudizio i reati che ledono gli interessi finanziari dell’UE. Ciò include l’adozione di decisioni tempestive, l’adempimento dell’obbligo di segnalazione alle Camere permanenti e la cooperazione con altri Procuratori europei delegati nei casi transfrontalieri. Sono inoltre responsabili della presa di contatti e della cooperazione con le agenzie nazionali di contrasto, le agenzie di controllo e altri partner pertinenti, nonché della promozione e della comunicazione del lavoro dell’EPPO a livello nazionale. Di norma, i Procuratori europei delegati hanno giurisdizione in tutto il territorio del rispettivo Stato membro. Pur svolgendo le indagini in ottemperanza alle norme nazionali di procedura penale, essi operano in piena autonomia rispetto alle autorità nazionali.

Al 31 dicembre 2022, erano attivi 114 Procuratori europei delegati. I loro uffici sono ubicati in 41 citta degli Stati membri partecipanti.

 

Dati relativi all’EPPO come organizzazione

Nel 2022, una priorità chiave dell’EPPO è stata quella di individuare e assumere un numero significativo di collaboratori.  Al 31 dicembre 2022, l’EPPO aveva avviato e svolto 34 procedure di selezione e aveva assunto151 nuovi dipendenti rispetto al 2021.

L’EPPO conta attualmente 217 dipendenti.

Il bilancio dell’EPPO è finanziato dal bilancio generale dell’UE sotto forma di sovvenzione. Nel 2022, la dotazione finanziaria definitiva assegnata all’EPPO per lo svolgimento della sua missione è stata di 51,2 milioni di euro, rispetto ai 35,5 milioni del 2021 (+44 %).

 

Relazioni esterne

L’EPPO ha ulteriormente rafforzato le relazioni di lavoro con vari partner, tra i quali Eurojust e Europol hanno un’importanza particolare.

Per esempio, l’EPPO ha collaborato efficacemente con Europol in varie questioni operative, sotto l’egida del comitato direttivo EPPO-Europol. In particolare, su richiesta della Procura europea, Europol ha fornito sostegno (scambio di informazioni, supporto analitico, ecc.) in merito a 28 casi. Inoltre, dal mese di marzo 2023, l’EPPO è collegato alla rete per lo scambio di informazioni (SIENA), che garantisce un canale di comunicazione sicuro ai fini della cooperazione operativa tra le due organizzazioni.

In conclusione, un breve riferimento alla questione dell’estensione delle competenze dell’EPPO, un progetto condiviso da un numero crescente di esperti e operatori del diritto in Europa, e che sembra rafforzarsi alla luce dei successi operativi dell’EPPO[2]: estendere la competenza materiale dell'EPPO alle forme di criminalità grave a dimensione transfrontaliera[3], in particolare al terrorismo, alla tratta di esseri umani e al narcotraffico, si afferma sempre più come la soluzione più idonea a garantire la sicurezza pubblica, attraverso un'azione transnazionale che superi gli ostacoli che le frontiere, per quanto invisibili, pongono all’azione delle autorità nazionali di contrasto.

 

 

[1] L’EPPO ha precedentemente pubblicato una relazione relativa ai primi sei mesi di attività. Un sommario di tale relazione è disponibile su ForoEuropa (numero 1. Gennaio – Aprile 2023: http://www.foroeuropa.it/index.php?option=com_content&view=article&id=856:rivista-2023-n1-art-10-derosel&catid=111:rivista-2023-n1&Itemid=101).

[2] Il tema è anche al centro del dibattito politico, sia a livello nazionale che europeo. Per esempio, un dibattito sul tema si è tenuto durante la sessione plenaria del Parlamento europeo del 14 giugno 2023.

[3] Articolo 86 paragrafo 4 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea, Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, C 326/47, 26.10.2012: “Il Consiglio europeo può adottare, contemporaneamente o successivamente, una decisione che modifica il paragrafo 1 allo scopo di estendere le attribuzioni della Procura europea alla lotta contro la criminalità grave che presenta una dimensione transnazionale […]. Il Consiglio europeo delibera all'unanimità previa approvazione del Parlamento europeo e previa consultazione della Commissione”.