A CURA DI

AVV. ANTONELLA ROBERTI

NEWS DI SETTEMBRE 2021

 

NEWS DALL'UE SULL'AMBIENTE

A cura di Federica De Rose, Redazione Foroeuropa

 

UNEP DICE STOP ALLA BENZINA ROSSA: HA INQUINATO PER QUASI UN SECOLO.

L'Unep (agenzia delle Nazioni Unite per la protezione ambientale) ha dichiarato stop alla benzina rossa, che, secondo la scienza, è in grado di contaminare aria, polveri, suolo, acqua potabile e cambi coltivati,  causando disfunzioni cardiache, infarti e cancro; secondo l'Agenzia, la fine della benzina rossa ci consentirà di prevenire più di 1,2 milioni di morti premature e ci farà risparmiare 2400 miliardi di dollari ogni anno.

Inger Andersen, direttore esecutivo dell’Unep: "Il successo dell’applicazione del divieto sulla benzina con piombo è un’enorme pietra miliare per la salute globale e il nostro ambiente...Lasciandoci alle spalle un secolo di morti e malattie che hanno colpito centinaia di milioni di persone e degradato l’ambiente in tutto il mondo, siamo pronti per cambiare in meglio la traiettoria dell’umanità attraverso una transizione accelerata verso veicoli puliti e mobilità elettrica".

fonte: rinnovabili.it

 

I CITTADINI EUROPEI (ICE) LANCIANO L'INIZIATIVA "SALVIAMO API E AGRICOLTORI": PARTITO IL TOUR IN OTTO TAPPE PER LA TUTELA DELLE API.

L’Alleanza italiana per l’ICE “Salviamo Api e Agricoltori” ha  organizzato un tour in camper in 8 città italiane per raccogliere 1 milione di firme in tutta Europa, con lo scopo di  salvare api e agricoltori.

Il gruppo intende rafforzare gli obiettivi delle Strategie UE "Farm to Fork" e "Biodiversità 2030" di riduzione dell’uso dei pesticidi e l’eliminazione delle sostanze più pericolose entro il 2030. In particolare l'obiettivo è eliminare gradualmente i pesticidi sintetici (riduzione dell'80% entro il 2030 e Unione Europea libera di pesticidi entro il 2035); promuovere misure per tutelare ed aumentare la biodiversità; sostegno agli agricoltori per la graduale transizione ecologica dell’agricoltura e la promozione della ricerca scientifica in questo campo.

Ad oggi  è stata avviata la revisione della Direttiva UE sui pesticidi, la 2009/128/CE, che ha imposto agli Stati membri l'obbligo di adottare Piani d'Azione Nazionali (PAN) per definire gli obiettivi quantitativi, gli obiettivi generali, le misure e i tempi per la riduzione dei rischi e dell'impatto dell'utilizzo dei pesticidi sulla salute umana e sull'ambiente.

Nonostante in Italia il PAN sia scaduto dal febbraio 2019, si prevede che nei prossimi mesi verrà predisposto il Piano Strategico Nazionale per la PAC post 2022, con lo scopo di garantire le risorse finanziarie per ridurre l’utilizzo dei pesticidi, realizzare interventi nelle aziende agricole per la conservazione degli impollinatori e sostenere la crescita delle superficie agricole certificate in agricoltura biologica.

fonte: alternativasostenibile.it

 

LE RESTRIZIONI DOVUTE AL COVID-19 HANNO RIDOTTO L'OZONO TROPOSFERICO.

Durante il 2020, l'anno del COVID-19, diversi studi, condotti principalmente in centri urbani o industriali, hanno analizzato la variazione di ozono (O3) troposferico in funzione delle misure di restrizione messe in atto per contenere la diffusione del virus; per esempio l’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isac) ha rilevato dall’osservatorio del Monte Cimone nel 2020 i minimi valori di O3 dal 1996 e la causa sembra essere la riduzione di emissioni di inquinanti legati ai lockdown per la COVID-19.

Davide Putero, ricercatore dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isac) di Torino: "Mentre in stratosfera l’ozono svolge un ruolo benefico per la vita sulla Terra, schermando le radiazioni UV nocive provenienti dal Sole, nella troposfera (ossia a quote comprese fra la superficie terrestre e 12–15 km), agisce come gas a effetto serra, Inoltre, se presente in concentrazioni elevate, è un inquinante secondario con effetti nocivi su salute umana ed ecosistemi".

Paolo Cristofanelli primo ricercatore del Cnr-Isac di Bologna: "Durante la primavera e l’estate del 2020, a Monte Cimone sono stati osservati valori di ozono molto inferiori agli anni precedenti, sin dal 1996, che l’analisi di variabili meteorologiche e dei cicli giornalieri non ha indicato come riconducibili a cambiamenti nel trasporto verticale di masse d’aria nella zona di Monte Cimone legate ad effetti orografici... i bassi valori di O3 che hanno caratterizzato la primavera e l’estate del 2020 non possono essere spiegati neppure da differenze nella circolazione ad ampia scala rispetto ai cinque anni precedenti. I periodi con i valori più bassi sono stati tra l’altro osservati in concomitanza con masse d’aria provenienti dal PBL dell’Europa e del nord Italia".

Lo studio "conferma l’importanza, come già indicato da studi internazionali, di limitare le emissioni antropiche dei precursori dell’O3, al fine di diminuirne il quantitativo in libera troposfera, dove questo composto svolge il suo ruolo di gas a effetto serra".

fonte: alternativasostenibile.it

 

DURANTE LA THIRD SESSION OF THE OPEN-ENDED WORKING GROUP ON THE POST-2020 GLOBAL BIODIVERSITY FRAMEWORK (WG2020-3) È EMERSA LA FORTE NECESSITÀ DI UN'AZIONE GLOBALE E REALE PER PORRE FINE ALLA CRISI DELLA BIODIVERSITÀ, PER SALVARE L’ECONOMIA E LA SALUTE UMANA.

I leader mondiali di coalizioni fondamentali per la mobilitazione di azioni e sostegno per la protezione e dell’uso sostenibile della biodiversità si sono incontrati virtualmente al meeting (presieduto del presidente della Colombia Iván Duque Márquez) Third Session of the Open-Ended Working Group on the Post-2020 Global Biodiversity Framework (WG2020-3).

I leader dei diversi Paesi erano invitati a rendere noti gli impegni e le iniziative per promuovere l’adozione e l’attuazione del post-2020 global biodiversity framework che sarà adottato alla 15esima Conferenza delle parti della Convention on biological diversity (COP15 CBD) che si terrà a Kunming, in Cina, il prossimo anno.

Elizabeth Maruma Mrema, segretaria esecutiva della CBD: "Innanzitutto, la biodiversità è al centro dei maggiori problemi che il mondo deve affrontare. La perdita e il declino della biodiversità hanno un impatto su tutti noi. La nostra salute, il benessere, lo sviluppo e la resilienza dipendono in modo significativo dalla biodiversità. Più adottiamo un approccio sistemico, più possiamo visualizzare come la biodiversità sia indissolubilmente legata ai piani di recupero post-Covid-19, alla prevenzione della salute e delle malattie, alla sicurezza alimentare, all’uguaglianza, all’azione per il clima e a tante altre questioni critiche per lo sviluppo umano sostenibile. Le nostre economie sono integrate nei sistemi naturali e dipendono notevolmente dal flusso di beni e servizi ecosistemici, come cibo, altre materie prime, impollinazione, filtrazione dell’acqua e regolazione del clima. Anche le nostre società sono legate alla natura. Centinaia di milioni di persone si affidano alla natura per l’aria che respiriamo, il cibo che mangiamo, le medicine di cui abbiamo bisogno, i lavori per il nostro benessere o sopravvivenza, e la valutano come un importante patrimonio culturale e non come una risorsa gratuita per tutti da saccheggiare".

Riferendosi alla COP15 CBD il capo dell’Onu António Guterres: "Il mondo conta su un nuovo ambizioso accordo che trasformerà il rapporto dell’umanità con la natura e che rifletta pienamente il valore della biodiversità e degli ecosistemi sani, anche per l’economia globale. Il nuovo piano deve supportare gli ecosistemi che aiutano l’umanità ad adattarsi e costruire la resilienza ai cambiamenti climatici. Dare potere alle popolazioni indigene" ed ha chiesto: "....Una maggiore leadership e volontà politica per porre fine alla crisi della biodiversità» e ha sottolineato...  La necessità di impegno, ambizione e credibilità. Il futuro dell’umanità dipende dai nostri sforzi collettivi. Lavoriamo insieme per sostenere tutta la vita sulla Terra in modo che le persone e la natura possano trarne beneficio".

fonte: greenreport.it

 

LE PIANTE SI ADATTANO AI CLIMI DIVERSI, PROGRAMMANDO LE FIORITURE.

Dallo studio "Quantitative Modulation of Polycomb Silencing Underlies Natural Variation in Vernalization", pubblicato su Science da un team del John Innes Centre, è emersa "La base genetica per le variazioni nella risposta alla vernalizzazione mostrata dalle piante che crescono in climi molto diversi, collegando i meccanismi epigenetici al cambiamento evolutivo".

Caroline Dean, alla guida dei ricercatori: "La vernalizzazione è un periodo di freddo prolungato che alcune piante richiedono prima di fiorire. Ciò garantisce che producano fiori solo dopo che è passato il freddo dannoso dell’inverno. La pianta deve avere un modo per “ricordare” quanto freddo ha sopportato e nel 2011 i ricercatori hanno scoperto il meccanismo utilizzato dalle piante. Quando è trascorso un tempo sufficiente al freddo, un interruttore epigenetico silenzia un gene repressore della fioritura chiamato FLC. Questi cambiamenti epigenetici vengono poi trasmessi alle cellule figlie durante il resto del ciclo di sviluppo delle piante".

Il team del John Innes Centre ha esaminato una varietà di Arabidopsis thaliana della Svezia settentrionale-Lov-1  (una piccola pianta annuale o biennale appartenente alla Famiglia delle Brassicacee) e l’ha confrontata con la varietà di riferimento “Columbia” che ha bisogno di 4 settimane di freddo per attivare l’interruttore epigenetico. La varietà Lov-1 ha bisogno di 9 settimane di freddo per ottenere lo stesso risultato, una variazione naturale per far fronte agli inverni più lunghi alle latitudini settentrionali.

I ricercatori concludono: "Arabidopsis ha un’ampia distribuzione geografica e adattare in questo modo i suoi requisiti di vernalizzazione potrebbe essere stata la chiave per aiutarla a crescere in climi diversi. Poiché il nostro clima cambia, potremmo essere in grado di imparare dal modo in cui l’Arabidopsis si è adattata per aiutare a produrre nuove varietà di colture".

fonte: greenreport.it