A CURA DI

AVV. ANTONELLA ROBERTI

IL PIANO D'AZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA PER L'INTEGRAZIONE E L'INCLUSIONE 2021-2027

  Autore: Dott.ssa Maria Vittoria Pontieri, Vice Prefetto

 

Introduzione

Il Piano d'azione per l’integrazione e l’inclusione, adottato con la Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato della Regioni del 24 Novembre 2020, fa parte della risposta globale per affrontare le sfide legate alla migrazione proposte nel nuovo Patto sulla Migrazione e l'Asilo[1]. Politiche di integrazione di successo sono infatti considerate come elemento portante di un sistema di gestione della migrazione e dell'asilo ben funzionante. 

Il Piano d'azione prende in considerazione  le diverse fasi del processo d'integrazione[2] e le sfide ancora persistenti in vari settori (quali l'occupazione, l'istruzione, l'accesso ai servizi di base e l'inclusione sociale dei migranti) che rendono necessarie ulteriori azioni.

Pur basandosi sui risultati del Piano d'azione sull'integrazione dei cittadini di paesi terzi del 2016, la portata ed il raggio di azione del nuovo Piano sono più ampi rispetto a quelli del precedente  Piano, che riguardava solo i cittadini di paesi terzi, estendendosi infatti sia ai migranti che ai cittadini dell'UE provenienti da un contesto migratorio sulla base del presupposto che la sfida dell'integrazione e dell'inclusione riguarda sia i migranti appena arrivati che i cittadini di paesi terzi eventualmente naturalizzati che sono divenuti quindi cittadini dell'UE.

Oltre a definire alcuni valori e principi fondamentali il documento individua quattro aree di azione principali dettagliando le intenzioni della Commissione per sostenere i relativi obiettivi e gli incoraggiamenti che vengono forniti agli Stati membri.  Il documento prevede infine alcune aree trasversali di azione.

 

Valori  e principi fondamentali del Piano d'azione dell'UE per l'integrazione e l'inclusione.

Il Piano definisce preliminarmente i seguenti valori e principi considerati come fondamentali:

-Inclusione per tutti considerando l’integrazione  come un processo che deve adattarsi alle  esigenze di una società diversificata e tenere conto delle sfide e dei bisogni specifici dei diversi gruppi.

-Sostegno mirato per superare sfide specifiche attraverso meccanismi personalizzati per aiutare l’integrazione dei migranti con misure correlate  alle singole situazioni. 

-Integrazione delle priorità in materia di genere e di lotta contro la discriminazione  tenendo conto della combinazione di caratteristiche personali, come il genere, l'origine razziale o etnica, la religione o le convinzioni personali, l'orientamento sessuale e le disabilità, che possono rappresentare sfide specifiche per i migranti.

-Sostegno in tutte le fasi del processo di integrazione Il successo del processo di integrazione dei migranti dipende sia da un'azione precoce, precedente la partenza degli stessi, che da investimenti a lungo termine con misure successive all’arrivo.

-Massimizzare il valore aggiunto dell'UE attraverso partenariati multipartecipativi  Se da un lato i governi nazionali sono i principali responsabili dell'elaborazione generale delle politiche sociali e di integrazione dall'altro l'UE svolge un ruolo chiave nel sostenere gli Stati membri e  gli altri attori dell'integrazione attraverso il finanziamento, il coordinamento delle azioni e la creazione di pertinenti partenariati.

 

Le  4 aree di azioni principali individuate dal Piano di azione

Pur basandosi, come si è detto, sui risultati del Piano d'azione sull'integrazione dei cittadini di paesi terzi del 2016, il documento  propone nuove e più ampie misure. 

Le azioni proposte, sono distinte in quattro aree principali e si basano su ampie consultazioni che la Commissione ha condotto tra giugno e ottobre 2020 con una vasta gamma di attori.[3]

  1. Istruzione e formazione. L'istruzione e la formazione costituiscono la base per una partecipazione riuscita alla società e sono tra gli strumenti più potenti per costruire società maggiormente inclusive e per tale ragione è questa un’area in cui si rendono necessarie ulteriori azioni di intervento.
  2. Occupazione e competenze La crisi del COVID-19 ha reso ancora più evidente il contributo dei migranti alle economie ed ai mercati del lavoro europei. Tra le sfide ancora da affrontare vi sono quelle legate al riconoscimento delle competenze dei migranti nonchè gli ostacoli che si trovano a dovere affrontare le donne migranti e i migranti con disabilità nella partecipazione al mercato del lavoro.
  3. Salute Un accesso insufficiente ai servizi sanitari può rappresentare un ostacolo all'integrazione e all'inclusione che incide su tutti i settori della vita. In questa area le difficoltà da affrontare riguardano le persistenti barriere all'accesso ai servizi sanitari, tra cui ostacoli amministrativi, possibilità di discriminazione, mancanza di informazioni e di familiarità con il sistema sanitario, ostacoli linguistici e interculturali.
  4. L'accesso ad un alloggio adeguato e a prezzi accessibili è un fattore chiave per il successo dell'integrazione. Le condizioni abitative hanno un forte impatto sulle opportunità di lavoro e di istruzione e sulle interazioni tra i migranti e le comunità di accoglienza e pertanto è importante la adozione di azioni volte a rendere meno difficile per i migranti trovare soluzioni abitative adeguate e a lungo termine.

 

Azioni trasversali a sostegno di un'integrazione e un'inclusione efficaci in tutti i settori

Oltre a delineare le citate quattro specifiche aree di azione, come si è detto, il Piano prevede alcune azioni trasversali a tutte le aree prese in considerazione.  Di seguito il dettaglio di tali azioni a supporto di un’effettiva integrazione:

-Costruire partenariati solidi per un processo di integrazione più efficace.  L'integrazione è un processo la cui responsabilità ricade su un gran numero di soggetti quali i migranti, le comunità di accoglienza, le autorità e le istituzioni pubbliche, le parti sociali ed economiche, le organizzazioni della società civile, le chiese, le comunità religiose e le altre comunità filosofiche, il settore privato. Per realizzare una integrazione sostenibili è importante responsabilizzare tutti gli attori dando loro la possibilità di impegnarsi attivamente nel processo di integrazione e costruendo partenariati forti e a lungo termine tra più portatori di interessi. Altrettanto  importante è garantire che i vari livelli di governance siano coinvolti nell'elaborazione e nell'attuazione delle strategie di integrazione, in modo da massimizzare l'efficacia delle azioni.

-Maggiori opportunità di finanziamento dell'UE nell'ambito del quadro finanziario pluriennale 2021-2027. Sostenere l'azione degli Stati membri in materia di integrazione e di inclusione attraverso i finanziamenti dell'UE rimane  una priorità.

Poiché l'integrazione è un processo a lungo termine dalla natura trasversale, essa è sostenuta mediante diversi fondi dell'UE nei rispettivi settori. Per il quadro finanziario pluriennale 2021-2027, la Commissione ha proposto di concentrare il futuro Fondo Asilo e Migrazione (AMF) sul sostegno di misure ad hoc attuate nelle prime fasi dell'integrazione e di misure orizzontali. L'integrazione nel mercato del lavoro e l'inclusione sociale dei migranti potrebbero essere invece finanziate dal Fondo sociale europeo Plus (FSE+). Con il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) l'inclusione è sostenuta attraverso le infrastrutture, le apparecchiature e l'accesso ai servizi nei settori dell'istruzione, dell'occupazione, dell'alloggio, del sociale, della sanità e dell'assistenza all'infanzia. Inoltre, nei settori rilevanti per l'integrazione, gli investimenti del FSE+, dell'AMF e del FESR dovrebbero essere complementari e operare in sinergia con altri fondi e programmi dell'UE. -Favorire la partecipazione e l'incontro con la società di accoglienza. Affinché l'integrazione e l'inclusione abbiano un esito positivo occorre  un processo a doppio senso, che coinvolga tanto la società di accoglienza -che dovrebbe creare le opportunità per la piena partecipazione economica, sociale, culturale e politica degli immigrati- che i migranti attraverso uno sforzo attivo per integrarsi. Per garantire che le politiche di integrazione e di inclusione siano più efficaci e riflettano i bisogni reali dei migranti è stato istituito dalla Commissione un gruppo di esperti sulle opinioni dei migranti, composto da migranti e organizzazioni che ne rappresentano gli interessi, che sarà consultato nella progettazione e nell'attuazione delle future politiche dell'UE in materia di migrazione, asilo e integrazione. -Potenziare l'utilizzo delle nuove tecnologie e degli strumenti digitali per l'integrazione e l'inclusione. L'innovazione tecnologica offre sicuramente nuove opportunità per facilitare l'accesso all'integrazione. La digitalizzazione, tuttavia, può anche portare ad accrescere le disuguaglianze invece di ridurle. La crisi del COVID-19, se da un lato ha dimostrato il potenziale della digitalizzazione di servizi quali i corsi scolastici, linguistici e di integrazione, dall’altro ha fatto capire che i migranti e i cittadini dell'UE provenienti da un contesto migratorio spesso possono incontrare ostacoli nell'accesso ai corsi e ai servizi digitali a causa dell'assenza di infrastrutture, delle barriere linguistiche, della mancanza di mezzi di identificazione elettronica  o della mancanza delle competenze digitali necessarie per utilizzare questi servizi. Inoltre va considerato che i servizi online possono essere particolarmente efficaci nella fase precedente la partenza per aiutare i migranti a imparare la lingua e ad acquisire competenze che consentano di accelerare la loro integrazione dopo l'arrivo, nonché per metterli in contatto con le comunità che li accoglieranno.

-Monitorare i progressi verso una politica di integrazione e di inclusione basata su dati concreti. Per essere efficienti, le politiche di integrazione dovrebbero basarsi su dati affidabili relativi sia ai risultati dell'integrazione che all'impatto delle politiche di integrazione.

 

Conclusioni

Garantire che i migranti e i cittadini dell'UE provenienti da un contesto migratorio possano partecipare e contribuire pienamente è fondamentale per il benessere, la prosperità e la coesione futuri delle società europee. 

L'attuazione delle iniziative esposte nel Piano d'azione sarà monitorata apportando le modifiche eventualmente necessarie. Alla fine del 2024 sarà effettuata una revisione intermedia del Piano d'azione.

Per garantire la piena trasparenza in merito all'attuazione del Piano d'azione, la Commissione svilupperà una piattaforma interattiva online, che sarà ospitata sul sito Internet europeo sull'integrazione, per monitorare i progressi.

 

Maria Vittoria Pontieri, Vice Prefetto.

 

[1] Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni “Un nuovo patto sulla migrazione e l’asilo” COm (2020) 609 final del 23-09-2020.

[2] Misure precedenti la partenza, accoglienza e integrazione rapida, integrazione a lungo termine, costruzione di società inclusive e coese.

[3] Tra queste figurano una consultazione pubblica e consultazioni mirate degli Stati membri, degli enti locali e regionali, delle parti sociali ed economiche, dei datori di lavoro, delle organizzazioni della società civile, delle fondazioni, delle organizzazioni internazionali e dei migranti, compresi i rifugiati.