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AVV. ANTONELLA ROBERTI

NEWS DI NOVEMBRE 2019

 

NEWS DALL'UE SULL'AMBIENTE 

A cura di Federica De Rose, Redazione Foroeuropa

 

In arrivo (entro il 2030)  il progetto di legge per la realizzazione di dieci mila ettari di nuovi sistemi verdi; intanto si celebra la Giornata nazionale degli alberi, istituita dal Ministero dell’Ambiente e la 25°edizione della Festa dell’Albero inaugurata da Legambiente.

Il Ministero dell’Ambiente ha istituito la Giornata nazionale degli alberi e Legambiente inaugura la 25°edizione della Festa dell’Albero.

Legambiente intende piantumare oltre 3.500 piante nei giardini pubblici e nelle aree meno verdi; il Parlamento si impegna a realizzare entro il 2030 dieci mila ettari di nuovi boschi, sistemi verdi e forestazione urbana.

L'aumento del verde nelle aree urbane migliora la qualità di vita; un recente studio dell’Istituto per la Salute Globale di Barcellona (ISGlobal), ha dimostrato che nei quartieri più verdi gli abitanti sono più longevi.

Mark Nieuwenhuijsen, urbanista e direttore dell’iniziativa:

“Più spazio verde è meglio per la salute... le persone vivono effettivamente più a lungo se c’è più spazio verde intorno... Alberi, prati, zone umide e altri spazi verdi sono fondamentali per preparare le nostre città agli impatti del cambiamento del clima globale, riducendo i rischi di inondazioni, abbassano le temperature e migliorano la qualità dell’aria”.

fonte: rinnovabili

 

Risparmio energetico e lotta agli sprechi: in Belgio le prime strade intelligenti d'Europa.

Il consorzio belga LUWA (partnership tra privato e pubblico) ha in progetto di  rinnovare il sistema di illuminazione pubblica sui 2.700 km di autostrade e strade nazionali nel sud del Paese; il rinnovamento dovrebbe cominciare a essere operativo tra circa tre anni e avrà un costo di 600 milioni di euro nel prossimo ventennio. In pratica circa 110mila punti luce (attualmente con lampadine al sodio) verranno sostituti con dei Led, che consumano meno energia e hanno una durata di gran lunga maggiore; i Led saranno collegati a sensori che misurando l'intensità del traffico ne regoleranno l'intensità.

Si prevede il 76% di risparmio energetico, saranno evitate circa 166mila tonnellate di emissioni di CO2 e verrà ridotto anche l'inquinamento luminoso delle zone circostanti.

Bertrand Vanden Abeele, direttore generale della LUWA: "Le autostrade valloni diventeranno le prime autostrade collegate in Europa, pronte per ospitare futuri veicoli autonomi...".

Il ministro dell'Energia della Vallonia, Philippe Henry: "si tratta di un "un progetto ambizioso, che può ovviamente essere visto dal punto di vista della sicurezza stradale, ma che porterà anche a significativi risparmi energetici e preserverà la biodiversità, compreso il rispetto delle aree "Natura 2000", nonché consentirà anche la creazione di 400 posti di lavoro".

fonte: europa.today

 

Le mutazioni del clima fanno aumentare i venti, ma questo può essere un vantaggio....

A causa dei mutamenti climatici sono aumentati i venti e la loro velocità, che negli ultimi anni è cresciuta del 9% facendo salire la produzione degli impianti eolici.

L'aumento dei venti è dovuto ad un aumento dell' energia nell'aria, soprattutto alle basse quote e nell'emisfero settentrionale, al punto che la velocità dei venti negli ultimi 9 anni è aumentata in media del 7%.

Queste considerazioni derivano da uno studio globale dei ricercatori dell'Università di Princeton, che (si sono concentrati sulle regioni del Nord America, Europa e Asia in cui l'energia eolica è in aumento) hanno analizzato i dati provenienti da 9mila stazioni meteorologiche internazionali dalla fine degli anni '70 e ha scoperto che la velocità del vento era aumentata dopo un rallentamento di tre decenni.

Il direttore del gruppo, Zhenzhong Zeng: “Crediamo che il nostro studio permetta di migliorare la comprensione di come i cambiamenti climatici influenzano il vento e invitiamo più scienziati a concentrarsi su questa importante variabile climatica...lo studio del vento può anche far luce sui meccanismi dinamici del cambiamento climatico”.

fonte: europa.today

 

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LA GREEN ECONOMY ARRANCA...

Si è chiuso il summit "Green New Deal e sfida climatica: obiettivi e percorso al 2030" e le conclusioni sono deludenti: la crisi climatica si sta aggravando e la temperatura del pianeta aumenterà di 3°C entro fine secolo.

Edo Ronchi, del Consiglio Nazionale della Green Economy: "Il tempo stringe, dobbiamo aumentare il passo, insieme al gruppo dei paesi più responsabili, accelerando lo sviluppo di una green economy con emissioni nette azzerate al 2050. Il successo e la competitività della green economy carbon neutral spingerà anche i paesi riottosi e arretrati a inseguire e adeguarsi".

Nel 2017 i cambiamenti climatici  hanno causato 712 eventi meteorologici estremi con perdite economiche per 326 miliardi di dollari (quasi il triplo del 2016); circa 143 milioni di persone che oggi vivono nelle aree più povere del mondo sono potenziali migranti climatici; la desertificazione colpisce in 100 paesi circa 1 miliardo di persone; il 25% della popolazione mondiale rischia di non avere acqua a sufficienza e, entro il 2030, si prevedono ulteriori 250 mila morti l’anno per malnutrizione, malaria e ondate di calore.

Irrefrenabile ancora risulta il consumo di materia rinnovabile e non rinnovabile, basti considerare che l'estrazione complessiva di materia in Cina è cresciuta di oltre il 1.400% tra il 1970 e il 2017 (e corrisponde a un terzo dell’estrazione globale di materie prime).

Il Direttore del Centro per lo Sviluppo Sostenibile della Columbia University, Jeffrey Sachs:

“La felicità e la sostenibilità sono in sostanza la stessa cosa... Per tenere fede all’accordo di Parigi sappiamo cosa fare, sappiamo dove andare. Dobbiamo decarbonizzare l’economia, dobbiamo produrre elettricità a basse emissioni e abbiamo le tecnologie. Ora abbiamo bisogno di una road map, di un percorso comune”.

Fonte: rinnovabili

 

CLIMATE CHANGE: ENI, IL POLITECNICO DI TORINO (POLITO) E WAVE FOR ENERGY METTONO A PUNTO NUOVE TECNICHE PER LO SFRUTTAMENTO DELL’ENERGIA MAREMOTRICE.

La crescente sensibilità  verso il Climate Change ha spinto le nazioni a modificare le politiche energetiche per ridurre le emissioni di gas serra; le risorse più utilizzate provengono sopratutto dal sole e dal vento, mentre per sfruttare l'energia del mare (stime recenti quantificano l'energia in 2.7-3 TW) è necessaria una tecnologia efficace e dai costi limitati.

In questo senso è nato il progetto pilota ISWEC, (Inertial Sea Wave Energy Converter) realizzato con il Politecnico di Torino (PoliTO) e Wave for Energy (spin-off del PoliTO); è stato realizzato un impianto nel Mare Adriatico al largo di Ravenna, in pratica "una struttura flottante ancorata al fondale ed è in grado – attraverso l’effetto inerziale reattivo di un giroscopio – di convertire il beccheggio oscillatorio dello scafo indotto dal moto delle onde. Questa sorta di “culla dell’energia” riesce ad adattarsi alle condizioni marine mantenendo una elevata efficienza nel non semplice processo di conversione energetica."

Il progetto ISWEC aiuterà la crescita della nuova tecnologia per utilizzare l'energia del mare, considerando che, secondo il Renewable Energy Statistics 2019 di International Renewable Energy Agency (IRENA), alla fine del 2018 la quota di “marine energy” copriva solamente 529 GW dei 2,356 GW totali di rinnovabili installati nel mondo.

Fonte: rinnovabili

 

I MINISTRI UE FIRMANO LA RICHIESTA DELLA FINE DEL FINANZIAMENTO A TUTTI I TIPI DI COMBUSTIBILI FOSSILI PER COMBATTERE I CAMBIAMENTI CLIMATICI.

Dopo l'ultima riforma Ue del 2018 che stabiliva solo l'eliminazione dei sussidi al carbone (a partire dal 2025...), ora, finalmente, i 28 ministri delle Finanze Ue hanno firmato un documento di stop al finanziamento di tutti i tipi di combustibili fossili.

Il sollecito viene indirizzato in particolare alla BEI (Banca Europea degli Investimenti), ma anche alla Banca mondiale, che sono chiamate a considerare le complesse azioni di mitigazione ai cambiamenti climatici e della sicurezza energetica da parte degli stati membri.

L'obiettivo primario è quello di fissare il prezzo del carbonio e di stabilire delle regole più stringenti per il mercato internazionale; tuttavia l'Ucraina, la Croazia e altri partner dell’UE presentano ancora progetti sul gas in attesa di finanziamento dall'Ue, che se negati, potrebbero provenire dalla  Russia.

Fonte: rinnovabili

 

ATENE - 43ESIMA ASSEMBLEA DELLA COMMISSIONE GLOBALE PER LA PESCA NEL MEDITERRANEO (GFCM): APPROVATE 8 IMPORTANTI RACCOMANDAZIONI PER UN PIÙ SOSTENIBILE SFRUTTAMENTO DEGLI STOCK ITTICI.

Sono in programma  interventi pluriennali per la pesca sostenibile, in particolare in Italia, l'Adriatico (secondo uno studio del 2018 il più sfruttato al mondo dalla pesca a strascico) avrà maggiori misure di protezione, ma è stato emesso il veto per la creazione di un santuario blu tra Italia e Albania.

- Sarà ancora più sotto controllo lo sfruttamento sostenibile delle popolazioni di corallo rosso, oggi in pericolo nel Mediterraneo e già tra le specie “in via di estinzione” nella Lista Rossa IUCN.

- Sarà attuata massima attenzione  al “rendimento massimo sostenibile” (MSY), che punta al raggiungimento entro il 2026 di una pesca sostenibile per scampo, nasello, sogliola, gambero rosa e triglia di fango.

- A partire dal 2020 le imbarcazioni di pesca a strascico provenienti da Italia, Slovenia, Croazia, Montenegro e Albania dovranno ridurre lo sforzo di pesca, garantendo inoltre l’identificazione e l’implementazione di zone ristrette (FRA).

- In attesa la creazione della più grande riserva protetta del Mediterraneo, cioè un’area di 2.800 km2 nelle acque internazionali del Canale di Otranto, tra Italia e Albania.

- Per “mancanza di dati scientifici sufficienti”, è stato rinviato al 2022 il piano pluriennale per la gestione della pesca del gambero rosso e del gambero viola nel Canale di Sicilia (secondo il WWF in quelle aree gli stock vengono ancora sovrasfruttati), ma sono state adottate nuove misure per limitare la capacità di pesca delle imbarcazioni.

Fonte: rinnovabili