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Europa 2015: Anno europeo dello sviluppo. Finanziamenti e sovvenzioni in arrivo per Stati, enti pubblici e soggetti privati

Autore: Avv. Maurizia Venezia*

 

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Entra nel vivo la Decisione (UE) n. 472/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 aprile 2014, che ha statuito che il 2015 sarà l’Anno europeo per lo sviluppo. Il motto è “Il nostro mondo, la nostra dignità, il nostro futuro”.

Obiettivi: informare i cittadini europei sulla cooperazione allo sviluppo dell'UE e degli Stati membri, sottolineando i risultati che l'UE, di concerto con gli  Stati membri, ha conseguito come attore mondiale e che continuerà a conseguire in linea con le ultime discussioni sul quadro globale post-2015;  promuovere la partecipazione diretta, il pensiero critico e l'interesse attivo dei cittadini UE e delle parti interessate in materia di cooperazione allo sviluppo, anche per quanto riguarda la formulazione e l’attuazione delle politiche;  aumentare la consapevolezza dei benefici della cooperazione allo sviluppo dell'UE, non solo per i  beneficiari dell'assistenza ma anche per i  cittadini UE e giungere a una più vasta comprensione della coerenza delle politiche per lo sviluppo; promuovere un senso di responsabilità, solidarietà e opportunità tra i cittadini dell'Europa e quelli dei paesi in via di sviluppo (PVS) in un mondo sempre più mutevole e interdipendente.

L’attuazione dell’anno europeo sarà imperniata su un’ampia campagna di informazione e comunicazione a livello UE, integrata da iniziative adottate dagli Stati membri.
Le iniziative potranno anche coinvolgere la società civile, le organizzazioni giovanili, le parti sociali, il settore privato, i parlamenti nazionali e le agenzie nazionali, lo Stato federale o il livello di governo subnazionale, comprese le autorità regionali e locali e altri soggetti interessati al fine di creare un senso di appartenenza fra i principali soggetti.

Ecco l’elenco delle misure finanziabili:
campagne di comunicazione per diffondere messaggi chiave indirizzati al grande pubblico e/o a gruppi specifici (i giovani e altri gruppi destinatari chiave), anche attraverso i social media;
– organizzazione di conferenze, eventi e iniziative con tutte le parti interessate, per promuovere la partecipazione attiva e il dibattito e per sensibilizzare l'opinione pubblica;
– misure concrete negli Stati membri volte a promuovere gli obiettivi dell'Anno, in particolare mediante l'educazione allo sviluppo, lo scambio di informazioni e la condivisione di esperienze e di buone prassi tra amministrazioni nazionali, regionali o locali e altre organizzazioni;
– lo svolgimento di studi e indagini e la diffusione dei loro risultati.

Le misuredirette dell`Unione daranno luogo ad appalti o concessione di sovvenzioni; le misure dell’Unione in regime di co-finanziamento e le misure degli Stati membri cofinanziate dalla Commissione possono ricevere un contributo fino ad un massimo dell’80% dei costi definitivi delle attività.

Ogni Stato membro nominerà un coordinatore nazionale incaricato di organizzare la partecipazione nazionale all’Anno europeo. I coordinatori nazionali, in coordinamento con la Commissione, si consulteranno e collaboreranno con un’ampia gamma di parti interessate, compresa la società civile e il settore privato, i parlamenti nazionali, le parti sociali ed eventualmente i PTOM o i punti di contatto per i pertinenti programmi dell’UE.Entro il 1° settembre 2014 gli Stati membri dovranno trasmettere alla Commissione il programma di lavoro nazionale, che specifica le attività nazionali previste per l’Anno.

Il programma, oltre che agli Stati UE, è aperto alla partecipazione anche dei Paesi candidati che beneficiano di una strategia di preadesione. La deadline sarà il 31/12/2015

 

*Dviuris Law Firm – UBE e GEIE Eurolawyers – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.