LA COMPLESSITÀ IN FINANZA: IMPATTI DELLA TECNOLOGIA FINANZIARIA (FINTECH) E BLOCKCHAIN
Autore: Prof. Enea Franza, economista
Premessa
La finanza moderna[1] sta attraversando una fase di rapidi e profondi cambiamenti, alimentata da un'evoluzione tecnologica che sta ridisegnando la struttura e la dinamica dei mercati finanziari. Le innovazioni tecnologiche, in particolare quelle legate alla Tecnologia Finanziaria (FinTech) e alla blockchain, stanno giocando un ruolo centrale in questa trasformazione, non solo modificando l'architettura del settore finanziario, ma anche alterando la sua stessa natura.
Tali tecnologie non si limitano ad innovare i processi esistenti, ma generano nuove forme di complessità e interconnessione tra i diversi attori economici, incrementando la velocità e la permeabilità dei mercati[2].
L'introduzione della FinTech e della blockchain ha dato vita a un panorama finanziario più dinamico, ma anche più difficile da interpretare e navigare, con implicazioni che spaziano dalla velocità delle transazioni all'aumento della complessità nei modelli di business. L'adozione di queste tecnologie ha, infatti, accelerato l'integrazione dei mercati globali, rendendo le informazioni e le transazioni finanziarie accessibili in tempo reale, ma ha altresì introdotto nuove incertezze e vulnerabilità. Gli sviluppi tecnologici, come i pagamenti digitali, i prestiti peer-to-peer, il crowdfunding, e le criptovalute, stanno alterando le dinamiche tradizionali del settore, introducendo non solo opportunità, ma anche nuovi rischi che richiedono un’attenta riflessione.
La diffusione di queste tecnologie ha cambiato le modalità di interazione con i servizi finanziari, portando con sé sia opportunità che sfide. Nelle pagine che seguono cerchiamo di esplorare come la FinTech, la blockchain e altre tecnologie emergenti abbiano modificato i modelli di business, le dinamiche di mercato e le interazioni tra gli attori economici e per farlo partiremo dalle più immediate implicazioni prodotte dalle innovazioni.
1. Implicazioni delle innovazioni in finanza
Le principali conseguenze delle innovazioni in finanza sono rilevabili su: 1. La velocità delle transazioni e l’accessibilità delle informazioni; 2. L’integrazione dei mercati globali; 3. Sui nuovi modelli di business e opportunità, ma anche dei rischi; 4. L’aumento della complessità nei modelli di business e, 5. L’ incertezze e vulnerabilità. Vediamoli in dettaglio.
La FinTech ha ridotto drasticamente i tempi di transazione e ha aumentato l'accessibilità delle informazioni finanziarie. Le tecnologie come i pagamenti digitali, i prestiti peer-to-peer (P2P), e il crowdfunding[3] hanno reso possibile eseguire transazioni in tempo reale, abbattendo le barriere temporali e geografiche che un tempo limitavano l'accesso al sistema finanziario. Ad esempio, grazie alla blockchain, le transazioni possono essere verificate senza la necessità di un intermediario centrale, riducendo i costi di transazione e migliorando l'efficienza[4]. Tuttavia, questa maggiore velocità introduce anche nuovi rischi, come la possibilità di truffe in tempo reale o l'aumento dei furti di identità a causa della maggiore esposizione online. Inoltre, l'implementazione di tali tecnologie ha anche portato a un aumento della vulnerabilità ai cyberattacchi[5] e a nuove sfide di regolamentazione[6].
L'adozione delle tecnologie FinTech ha accelerato l'integrazione dei mercati globali. La blockchain, in particolare, ha reso possibile una maggiore trasparenza e tracciabilità delle transazioni, migliorando la fiducia nei sistemi finanziari e permettendo alle imprese e agli individui di scambiare denaro e beni attraverso i confini senza intermediari. Questo ha reso i mercati finanziari più interconnessi e interdipendenti, permettendo una velocità di scambio mai vista prima. Tuttavia, come sottolineato da Zohar et al. (2019), questa integrazione ha anche esposto i mercati a nuove forme di volatilità e interconnessione dei rischi, come evidenziato dalla rapidità con cui le crisi finanziarie globali possono diffondersi in tempo reale.
Le tecnologie emergenti, come le criptovalute, i prestiti P2P, il crowdfunding e i pagamenti digitali, stanno rimodellando le dinamiche del settore finanziario tradizionale. Questi modelli offrono opportunità significative, come l'inclusione finanziaria per coloro che non hanno accesso ai tradizionali servizi bancari, ma pongono anche rischi notevoli. La crittografia e l'anonimato offrono vantaggi in termini di privacy e sicurezza, ma anche la possibilità di abusi come il riciclaggio di denaro o il finanziamento di attività illecite.
L'approccio decentralizzato della blockchain sta inoltre sfidando le istituzioni finanziarie tradizionali, come le banche e le borse valori. Le criptovalute, ad esempio, consentono di effettuare transazioni senza la necessità di un intermediario centrale, mentre i prestiti P2P consentono agli individui di concedere prestiti direttamente ad altri individui, bypassando le tradizionali istituzioni finanziarie. Tuttavia, questi modelli, pur offrendo maggiore libertà e efficienza, sono anche più vulnerabili a instabilità e fraudolenza. Studi come quelli di Narula et al. (2019)[7] mostrano che le piattaforme di crowdfunding e prestiti P2P stanno creando nuove forme di finanziamento, ma allo stesso tempo espongono gli investitori a rischi più elevati, soprattutto quando l'assenza di regolamentazione e supervisione aumenta la possibilità di frodi.
L'introduzione della FinTech ha dato vita a modelli di business più complessi, che sono spesso difficili da interpretare e navigare per gli investitori e i consumatori. Le piattaforme tecnologiche che gestiscono operazioni come i pagamenti digitali o il trading di criptovalute possono operare in mercati decentralizzati, dove l'assenza di regolamentazione centralizzata rende il monitoraggio più difficile. Inoltre, l'adozione di smart contracts (contratti intelligenti) basati su blockchain, pur garantendo trasparenza e automazione, rende i processi decisionali più complessi e suscettibili a errori nei codici o nelle applicazioni.
Un articolo di Catalini e Gans (2016)[8] ha esplorato come la tecnologia blockchain e l'introduzione delle criptovalute abbiano trasformato i modelli economici, aumentando la complessità nelle interazioni finanziarie. Le implicazioni sono significative anche dal punto di vista delle politiche economiche, in quanto gli strumenti FinTech richiedono una nuova regolamentazione che comprenda modelli dinamici e decentralizzati.
Ricordiamo che nel contesto FinTech, un modello decentralizzato si riferisce alla capacità del sistema di adattarsi e evolversi rapidamente in risposta ai cambiamenti del mercato, della tecnologia e delle esigenze degli utenti. Rispetto ai modelli tradizionali, che possono essere più rigidi e lenti nel rispondere ai cambiamenti, i modelli dinamici sono flessibili e agili[9]. Questo crea un ambiente in cui l'innovazione e la concorrenza si sviluppano in modo rapido, ma anche un rischio maggiore di volatilità. Così, il termine "decentralizzato" si riferisce alla distribuzione del controllo e della gestione di un sistema, senza l'esistenza di un'autorità centrale che supervisiona o regola tutto[10]. I modelli decentralizzati permettono una maggiore autonomia per gli utenti, riducendo il bisogno di intermediari tradizionali (come banche, compagnie assicurative, o società di investimento). Inoltre, grazie a meccanismi come la blockchain, le informazioni possono essere condivise e registrate in modo sicuro senza la necessità di un ente centralizzato che certifichi e approvi ogni operazione.
Infine, l'introduzione di queste tecnologie ha inevitabilmente portato a nuove incertezze e vulnerabilità. La decentralizzazione e la trasparenza offerte dalla blockchain non eliminano il rischio di attacchi informatici o compromissioni della sicurezza. In effetti, il crescente utilizzo delle criptovalute ha attirato l'attenzione su nuove minacce legate alla sicurezza informatica e alle truffe finanziarie. Inoltre, l'adozione di smart contracts non esclude la possibilità di errori nei codici o di manipolazioni, che potrebbero avere impatti enormi su intere economie. Studi come quelli di Auer e Böhme (2018) hanno analizzato le vulnerabilità dei sistemi blockchain e le sfide legate alla scalabilità e alla governance di queste tecnologie[11]. In particolare, si segnalano diverse vulnerabilità nei sistemi blockchain, come il rischio di attacchi, la minaccia per la sicurezza dovuta ai progressi tecnologici e le problematiche di privacy. In termini di scalabilità, la limitata capacità di elaborazione delle transazioni e la latenza sono sfide significative, soprattutto per blockchain pubbliche come Bitcoin. La governance è un altro problema cruciale, con difficoltà nel gestire i fork, trovare un equilibrio tra decentralizzazione ed efficienza e stabilire modelli di consenso affidabili. Questi ostacoli richiedono soluzioni innovative per garantire la sicurezza e l’efficacia delle blockchain.
2. Altre considerazioni
Uno degli aspetti più rilevanti di queste innovazioni è il loro potenziale nel democratizzare l'accesso ai servizi finanziari. L'uso delle blockchain, ad esempio, ha consentito la creazione di piattaforme decentralizzate che eliminano la necessità di intermediari tradizionali, come banche e istituzioni finanziarie, aprendo a un pubblico più ampio l'accesso a servizi di investimento, prestiti e pagamenti. Questa disintermediazione, pur migliorando l'efficienza e riducendo i costi, ha tuttavia generato una serie di sfide legate alla governance e alla regolamentazione. Se da un lato la FinTech e la blockchain aumentano l’accessibilità ai mercati, dall'altro moltiplicano la difficoltà di monitorare e controllare le attività finanziarie, poiché operano su piattaforme meno regolamentate rispetto alle tradizionali strutture bancarie.
Inoltre, l'introduzione di sistemi automatizzati come i robo-advisor, che sfruttano l'intelligenza artificiale (AI) per ottimizzare le decisioni d'investimento, ha ulteriormente amplificato la velocità e la complessità del settore. Questi strumenti, infatti, sono in grado di analizzare e interpretare enormi volumi di dati in tempo reale, consentendo una personalizzazione del servizio senza precedenti, ma sollevando anche interrogativi riguardo alla trasparenza delle decisioni automatizzate e alla protezione dei dati personali.
In questo scenario di rapida evoluzione, la teoria dell'informazione e le teorie economiche comportamentali hanno acquisito nuova rilevanza, poiché offrono strumenti per analizzare come le tecnologie emergenti influenzino i comportamenti degli attori economici e i meccanismi di mercato. La FinTech ha reso le informazioni finanziarie più accessibili, ma al contempo ha esacerbato la asimmetria informativa tra i vari soggetti economici, creando nuovi spazi di incertezza. In un mercato sempre più globale e interconnesso, la velocità delle transazioni e l'uso di algoritmi per la gestione degli investimenti sono elementi che, pur aumentando l’efficienza, introducono nuove forme di vulnerabilità. La rapidità con cui avvengono i trasferimenti di denaro e la digitalizzazione degli asset possono, infatti, esporre il sistema a vulnerabilità legate alla sicurezza cibernetica, alla manipolazione dei dati e alla difficoltà di adeguamento delle normative.
A livello teorico, gli economisti hanno iniziato a esplorare le conseguenze della FinTech sulla stabilità finanziaria, osservando che, se da un lato l'eliminazione degli intermediari può ridurre i costi e aumentare l'efficienza, dall'altro rende il sistema più vulnerabile a shock esterni e a comportamenti opportunistici. Inoltre, la crescente prevalenza delle criptovalute e degli smart contracts solleva interrogativi sulla regolamentazione e la governance globale di un settore che sfida le strutture tradizionali di supervisione bancaria. L'assenza di un quadro normativo universale e la difficoltà di coordinamento tra le giurisdizioni nazionali pongono sfide significative per la sicurezza e la trasparenza dei mercati finanziari globali. In sintesi, la FinTech e la blockchain hanno trasformato il panorama finanziario creando opportunità straordinarie per l'efficienza e l'inclusione economica.
Tuttavia, questa evoluzione tecnologica ha generato una crescente complessità sistemica[12], con effetti diretti sulla stabilità del mercato, sulla regolamentazione e sull'equilibrio tra innovazione e protezione del sistema economico. Le teorie economiche e le analisi dei rischi emergenti dovranno continuare a evolversi per rispondere a questi cambiamenti, affrontando sia le opportunità che le sfide poste dalle nuove tecnologie, al fine di garantire un sistema finanziario più sicuro e inclusivo, ma anche resiliente agli shock.
3. Disintermediazione e Decentralizzazione
Il concetto di disintermediazione è uno dei principi fondamentali alla base delle tecnologie FinTech, un fenomeno che ha trasformato radicalmente il settore finanziario globale. La disintermediazione, che implica l'eliminazione degli intermediari tradizionali, come le banche, le istituzioni finanziarie e le altre entità che tradizionalmente gestiscono le transazioni, consente di semplificare i processi e ridurre significativamente i costi. Questo viene realizzato grazie all'utilizzo di piattaforme digitali che permettono alle transazioni di avvenire direttamente tra le parti coinvolte, bypassando il ruolo delle entità tradizionali. Tuttavia, sebbene il principio della disintermediazione promuova maggiore efficienza, velocità e accessibilità, presenta anche una serie di sfide e implicazioni significative.
Una delle principali conseguenze della disintermediazione è che le piattaforme tecnologiche che facilitano le transazioni non sono sottoposte agli stessi rigorosi standard normativi che governano le istituzioni finanziarie tradizionali. Le banche, ad esempio, sono soggette a regolamenti stringenti in termini di riserva obbligatoria, gestione del rischio, protezione dei consumatori e sorveglianza da parte delle autorità di regolamentazione, come le banche centrali e le autorità di vigilanza finanziaria. In assenza di un quadro normativo uniforme che regolamenti le piattaforme FinTech, vi è un aumento delle problematiche legate alla protezione dei consumatori. Questi ultimi, infatti, si trovano a operare in un contesto che non garantisce gli stessi livelli di trasparenza, fiducia e sicurezza che sono tradizionalmente associati agli intermediari finanziari convenzionali.
L'assenza di un’autorità centrale in grado di supervisionare l'intero sistema e di garantire che tutte le parti coinvolte nelle transazioni aderiscono agli stessi standard di condotta comporta una serie di rischi. In primo luogo, i consumatori si espongono a potenziali frodi o attacchi informatici, specialmente se le piattaforme FinTech non adottano adeguate misure di sicurezza informatica o non implementano meccanismi di protezione dei dati sufficientemente robusti. La rapidità e l'accessibilità delle transazioni offerte dalle piattaforme FinTech, seppur vantaggiose, non sono sempre bilanciate da adeguate salvaguardie. Inoltre, la facilità con cui è possibile trasferire fondi attraverso queste piattaforme può risultare problematica in assenza di un controllo rigoroso sui flussi finanziari, aumentando il rischio di riciclaggio di denaro e altre attività illecite.
Un altro aspetto critico legato alla disintermediazione è la difficoltà di monitorare flussi finanziari complessi, in particolare quelli associati alle criptovalute. Le criptovalute, come Bitcoin e Ethereum, operano su reti decentralizzate in cui i nodi della rete sono responsabili della validazione delle transazioni e della gestione delle valute, senza l'intervento di una banca centrale o di un’autorità di regolamentazione. Questo sistema decentralizzato consente agli utenti di avere maggiore autonomia e controllo sulle proprie risorse, ma comporta anche il rischio di una gestione del rischio meno efficace. La mancanza di una supervisione centrale e di un’azione di regolamentazione rende più difficile monitorare e intervenire in caso di fluttuazioni impreviste o di problemi sistemici che potrebbero compromettere la stabilità del mercato.
Inoltre, la natura decentralizzata delle criptovalute implica che non vi siano strumenti tradizionali di protezione degli utenti, come le assicurazioni sui depositi bancari o gli schemi di garanzia statale che proteggono gli investitori da perdite e frodi. Di conseguenza, la mancanza di una rete di protezione centralizzata pone i consumatori in una posizione vulnerabile, aumentando il rischio di perdita di fondi in caso di attacchi hacker o fallimenti delle piattaforme di scambio.
Il fenomeno della disintermediazione, pertanto, solleva questioni rilevanti non solo dal punto di vista tecnologico ed economico, ma anche in termini di governance e regolamentazione. Le sfide legate alla protezione dei consumatori, alla trasparenza delle operazioni e alla gestione del rischio richiedono l'adozione di nuove politiche regolatorie che siano in grado di affrontare le peculiarità del sistema FinTech, senza compromettere i benefici di innovazione e accessibilità. Le autorità di regolamentazione dovranno trovare un equilibrio tra il supporto all'innovazione e la protezione degli interessi pubblici, per garantire che il progresso tecnologico non vada a scapito della sicurezza e della stabilità del sistema finanziario globale.
In sintesi, mentre la disintermediazione portata dalle tecnologie FinTech rappresenta un’opportunità per una maggiore efficienza e inclusione finanziaria, essa comporta anche rischi legati alla mancanza di un adeguato controllo normativo, con implicazioni rilevanti per la protezione dei consumatori, la gestione del rischio e la stabilità del sistema finanziario. La necessità di un'adeguata regolamentazione e di misure di sicurezza robuste diventa quindi cruciale per assicurare che i benefici della disintermediazione possano essere realizzati senza compromettere la fiducia e la protezione degli utenti.
4. Tecnologia e Innovazione nei Servizi Finanziari
Un altro aspetto fondamentale e caratterizzante dell'ecosistema FinTech è la continua innovazione nei servizi offerti, che ha radicalmente trasformato l’approccio ai servizi finanziari, introducendo soluzioni più rapide, accessibili e a basso costo. Tra le innovazioni più significative si trovano piattaforme come i robo-advisor, che offrono consulenze finanziarie automatizzate, e i sistemi di intelligenza artificiale (AI) che ottimizzano i portafogli di investimento in tempo reale, basandosi su modelli predittivi avanzati. Questi strumenti hanno permesso di rendere più efficienti le operazioni finanziarie, eliminando la necessità di intermediari tradizionali e abbattendo significativamente i costi dei servizi finanziari, aumentando la loro accessibilità anche per i piccoli investitori. Tuttavia, nonostante i vantaggi tangibili offerti da tali innovazioni, la rapida evoluzione tecnologica ha portato con sé una serie di problematiche e sfide, in particolare per i consumatori, che spesso si trovano a dover affrontare la complessità e l'opacità di tali tecnologie.
Le piattaforme che utilizzano tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale, pur possedendo enormi potenzialità, sollevano preoccupazioni legate alla loro comprensibilità e trasparenza. Gli algoritmi alla base dei robo-advisor, ad esempio, operano in modo altamente automatizzato e prendono decisioni di investimento sulla base di enormi quantità di dati e modelli predittivi. Sebbene queste tecnologie possiedano capacità straordinarie di analisi e previsione, il loro funzionamento è spesso oscuro per i consumatori che non possiedono una preparazione tecnica adeguata. L'assenza di una chiara spiegazione dei processi algoritmici potrebbe generare sfiducia nei consumatori, che non riescono a comprendere appieno i criteri che determinano le scelte di investimento. Di conseguenza, i consumatori potrebbero essere meno propensi ad adottare queste tecnologie, temendo che le decisioni automatizzate possano risultare imprevedibili o addirittura dannose, soprattutto in periodi di alta volatilità economica o crisi di mercato.
A questa difficoltà di comprensione si aggiunge un ulteriore elemento di preoccupazione, rappresentato dalla proliferazione di start-up FinTech che, sebbene offrano soluzioni altamente innovative, non sempre possiedono la stessa solidità, trasparenza e credibilità delle istituzioni finanziarie tradizionali. Le start-up, in particolare, operano spesso con modelli di business nuovi e audaci, ma possono mancare delle garanzie strutturali e delle risorse necessarie per assicurare una piena protezione dei consumatori. Queste imprese emergenti, che si propongono come alternative alle banche tradizionali, potrebbero non essere in grado di fornire il livello di sicurezza e di affidabilità a cui i consumatori sono abituati con gli istituti bancari tradizionali, aumentando il rischio di incertezze e disillusioni tra i clienti. La mancanza di un quadro normativo uniforme e di una regolamentazione centralizzata in ambito FinTech rende difficile per i consumatori valutare adeguatamente il livello di rischio associato all’utilizzo di queste piattaforme e soluzioni.
Un ulteriore problema legato alla rapida evoluzione del settore FinTech è la frammentazione normativa a livello globale. Le normative che disciplinano l’uso delle tecnologie FinTech variano significativamente da paese a paese, creando un panorama legislativo complesso e disomogeneo. Ogni giurisdizione ha sviluppato regolamenti specifici, spesso in risposta alle sfide locali, senza che esista una regolamentazione comune e coerente a livello internazionale.
Questa frammentazione crea incertezze per i consumatori, che possono trovarsi a operare in contesti giuridici diversi senza una chiara comprensione delle leggi e delle protezioni applicabili, in particolare quando si tratta di operazioni transfrontaliere. Ad esempio, quando si investe in criptovalute o si partecipa a piattaforme di crowdfunding, i consumatori potrebbero non essere consapevoli delle leggi che regolano tali strumenti nei vari paesi, né delle eventuali implicazioni fiscali e legali derivanti da tali investimenti. In particolare, l’assenza di standard internazionali unificati per le criptovalute e per altri strumenti finanziari innovativi ha reso difficile per gli investitori proteggersi da frodi, truffe o dalla volatilità estrema di alcuni mercati emergenti.
Inoltre, la varietà delle normative nazionali può rendere difficile per le imprese FinTech operare in modo trasparente e conforme a tutte le leggi locali, esponendo sia le piattaforme che gli utenti a potenziali conflitti giuridici. La difficoltà di navigare in un sistema normativo così complesso può aumentare il rischio che i consumatori non siano in grado di comprendere appieno i rischi associati a determinati strumenti finanziari, in particolare quelli basati su criptovalute o su modelli di investimento in crowdfunding. L'accesso a informazioni chiare e comprensibili è quindi fondamentale per consentire ai consumatori di fare scelte consapevoli e informate, ma la mancanza di regolamentazione armonizzata a livello globale rende questa sfida particolarmente ardua.
In sintesi, sebbene l'innovazione nel settore FinTech abbia apportato vantaggi significativi in termini di accessibilità e riduzione dei costi, essa ha anche creato nuove sfide relative alla complessità e alla trasparenza.
La difficoltà di comprensione delle tecnologie avanzate come l'intelligenza artificiale, la proliferazione di start-up poco consolidate e la frammentazione normativa internazionale complicano il panorama per i consumatori, aumentando il rischio di incertezze e disorientamento. È quindi essenziale che le autorità di regolamentazione sviluppino un quadro normativo che sia in grado di rispondere alle sfide di questo settore emergente, garantendo al contempo la protezione degli utenti e la sicurezza del sistema finanziario globale.
5. La Blockchain e la Nuova Complessità Finanziaria
La blockchain rappresenta una delle innovazioni più rivoluzionarie degli ultimi decenni. Nata come tecnologia a supporto della criptovaluta Bitcoin, la blockchain è una tecnologia di registrazione digitale che garantisce trasparenza, sicurezza e decentralizzazione. Tuttavia, mentre la blockchain offre vantaggi significativi, anche in tema di democratizzazione del sistema finanziario[13], la sua introduzione ha avuto implicazioni enormi per la complessità del sistema finanziario, non solo per quanto riguarda la governance delle transazioni, ma anche per i temi legati alla regolamentazione e alla sicurezza.
Una delle caratteristiche distintive e fondamentali della tecnologia blockchain è la decentralizzazione, che rappresenta il cuore del suo funzionamento e delle sue potenzialità[14]. In un sistema blockchain, non esiste un’autorità centrale che controlla o valida le transazioni: tutte le informazioni vengono registrate su una rete distribuita di nodi, ciascuno dei quali conserva una copia del registro delle transazioni. Questo modello decentralizzato elimina la necessità di intermediari tradizionali, come banche o altre istituzioni centralizzate, riducendo i costi e minimizzando i rischi legati alla gestione centralizzata dei dati e delle operazioni. La decentralizzazione offre anche una maggiore resistenza a attacchi e manipolazioni, poiché non esiste un singolo punto di fallimento nel sistema. Tuttavia, sebbene questo approccio prometta numerosi vantaggi in termini di efficienza, sicurezza e riduzione dei costi, presenta anche una serie di sfide complesse, in particolare riguardo alla gestione della governance e alla regolamentazione delle transazioni all’interno della rete.
La mancanza di una centralizzazione implica che non ci sia un’entità centrale a cui fare riferimento per risolvere le controversie o per regolare le operazioni. Questo diventa un ostacolo significativo quando si tratta di gestire e monitorare l'integrità delle transazioni, in particolare riguardo alla privacy e ai diritti degli utenti. Infatti, la decentralizzazione rende estremamente difficile implementare una supervisione efficace e garantire che tutte le transazioni avvengano in conformità con le leggi e le normative applicabili. La blockchain è, per sua natura, progettata per essere trasparente: tutte le transazioni sono registrate in modo permanente su un registro pubblico, visibile a chiunque abbia accesso alla rete. Questo principio di trasparenza può entrare in conflitto con le normative sulla protezione dei dati personali, come il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) nell’Unione Europea, che prevede che i dati personali siano trattati in modo riservato e che possiedano diritti specifici, come la possibilità di essere cancellati o modificati. In una blockchain, una volta che le informazioni sono state registrate, non possono essere facilmente modificate o rimosse, il che rende difficile, se non impossibile, soddisfare appieno i requisiti di privacy previsti dalla legge.
Inoltre, il concetto di trasparenza applicato dalla blockchain, che rende tutte le transazioni pubbliche, potrebbe non essere compatibile con le esigenze di privacy degli utenti. Per esempio, nel contesto di transazioni finanziarie, la visibilità delle informazioni su chi ha effettuato una determinata transazione, quando e per quale importo, potrebbe rivelarsi problematica, soprattutto se le parti coinvolte desiderano mantenere la loro identità anonima o se queste informazioni vengono utilizzate da attori malintenzionati per monitorare e tracciare comportamenti o flussi di capitale. Questo crea una tensione tra l’ideale di una blockchain completamente trasparente e le preoccupazioni reali legate alla protezione dei dati sensibili.
Inoltre, la struttura decentralizzata della blockchain può dar luogo a una disparità di potere tra i vari attori che partecipano alla rete. Sebbene il sistema sia concepito per ridurre la concentrazione di potere nelle mani di una singola autorità, in pratica si verificano dinamiche in cui alcuni partecipanti potrebbero ottenere un potere sproporzionato rispetto ad altri, per esempio attraverso il controllo di una quantità significativa di risorse computazionali (come nel caso dei miner di criptovalute), o per l'influenza che alcuni nodi o gruppi di attori possono esercitare sulle decisioni riguardanti l'evoluzione del protocollo. Questo fenomeno può portare a conflitti tra le diverse parti coinvolte, creando difficoltà nell'allineamento degli interessi di tutti i partecipanti. Se un gruppo ristretto di attori può influenzare le decisioni o determinare gli aggiornamenti del protocollo in modo centralizzato, si corre il rischio che la rete perda quella caratteristica di "democrazia distribuita" che è uno dei suoi principi fondanti. Inoltre, l’assenza di una leadership chiara e di un'autorità centrale che medi le decisioni può portare a divisioni interne e a difficoltà nell’implementazione di aggiornamenti o modifiche fondamentali al sistema, creando una situazione di stallo che potrebbe compromettere la crescita e l'evoluzione della rete stessa.
In sintesi, la decentralizzazione, pur offrendo numerosi vantaggi in termini di sicurezza, riduzione dei costi e maggiore autonomia per gli utenti, porta con sé una serie di sfide significative in termini di governance, privacy e regolamentazione. La trasparenza intrinseca alla blockchain, se da un lato aumenta la fiducia e la tracciabilità, dall'altro pone seri interrogativi circa la protezione dei dati personali e la possibilità di garantire la riservatezza delle informazioni. Inoltre, la mancanza di un’autorità centrale che regoli la rete può dare origine a conflitti di interesse e a disparità di potere, che potrebbero compromettere l’equilibrio e la funzionalità del sistema nel lungo periodo. La risoluzione di queste problematiche richiede uno sviluppo continuo della tecnologia e delle normative ad essa associate, con l'obiettivo di garantire che i benefici della decentralizzazione non vadano a discapito della protezione degli utenti e della stabilità della rete.
5.1. Regolamentazione e Sicurezza
Un altro aspetto fondamentale della tecnologia blockchain è la difficoltà di regolamentazione, che deriva dalla sua natura decentralizzata e dalla mancanza di una struttura di governance centralizzata. Poiché le transazioni vengono registrate in modo sicuro su una rete distribuita di nodi, senza la necessità di un’autorità centrale come una banca o un’istituzione finanziaria tradizionale, le autorità di regolamentazione incontrano numerose difficoltà nell’intervenire in maniera tempestiva ed efficace. L’assenza di un ente centrale che supervisioni e approvi le transazioni rende complesso per i governi intervenire in caso di attività illecite o di violazioni dei diritti dei consumatori. Questo aspetto crea una sfida significativa per la protezione dei consumatori, poiché non esiste un'autorità immediatamente identificabile che possa rispondere in caso di frodi, errori o conflitti derivanti da transazioni effettuate su una blockchain.
In un contesto decentralizzato come quello offerto dalla blockchain, le transazioni avvengono senza il controllo di un intermediario tradizionale, come una banca o un ente governativo. Questo riduce il potere delle autorità centrali nel monitorare e regolare le transazioni, rendendo più difficile la prevenzione di attività illegali, come il riciclaggio di denaro, il finanziamento del terrorismo e altre operazioni criminali[15]. Sebbene esistano meccanismi per tracciare le transazioni sulla blockchain, la natura pseudonima delle criptovalute e la difficoltà di correlare identità fisiche a indirizzi digitali rendono arduo l'identificazione dei responsabili di atti illeciti. Per esempio, mentre la blockchain può registrare tutte le transazioni in modo trasparente, il fatto che queste transazioni possano essere effettuate senza un controllo diretto sulle identità degli utenti complica l’individuazione dei soggetti coinvolti in attività illegali. Di conseguenza, le autorità di regolamentazione si trovano a dover affrontare un sistema che sfugge al loro controllo diretto, aumentando il rischio che la blockchain venga utilizzata per scopi illeciti, come il trasferimento di fondi in contesti non tracciabili.
A questo si aggiunge il fatto che le tecnologie basate su blockchain operano a livello globale, senza confini nazionali, il che complica ulteriormente l’intervento delle autorità locali. Mentre le istituzioni finanziarie tradizionali sono soggette a normative che regolano le transazioni internazionali e garantiscono la protezione dei consumatori attraverso leggi universali come quelle antiriciclaggio, la blockchain non segue le stesse regole. I governi e le autorità di regolamentazione di diversi paesi spesso non sono d’accordo su come trattare le criptovalute o altre applicazioni blockchain, creando un panorama normativo frammentato che rende difficile coordinare un'azione globale per prevenire attività illegali. La situazione si complica ulteriormente con l’emergere di nuovi modelli di business che utilizzano la blockchain, come il crowdfunding decentralizzato, che sfuggono alla regolamentazione tradizionale e non sono facilmente rintracciabili dalle autorità.
Oltre alle difficoltà di regolamentazione, un altro aspetto critico della blockchain riguarda la sua sicurezza, che, sebbene rappresenti uno dei suoi principali punti di forza grazie all’uso della crittografia avanzata, non è esente da vulnerabilità. La sicurezza della blockchain si basa su meccanismi crittografici che proteggono le informazioni delle transazioni e assicurano che esse non possano essere alterate una volta registrate nel blocco. Tuttavia, nonostante l'alta protezione offerta dalla crittografia, la blockchain può essere vulnerabile a diversi tipi di minacce. Gli attacchi informatici, come quelli denominati “attacchi 51%”, in cui un gruppo di miner controlla più del 50% della potenza di calcolo della rete, potrebbero consentire loro di manipolare la validità delle transazioni e compromettere l'integrità del sistema. Sebbene tali attacchi siano difficili da realizzare nelle blockchain ben consolidate, la vulnerabilità rimane, soprattutto nelle reti più giovani o meno sicure, dove il controllo della rete non è ancora sufficientemente distribuito.
Inoltre, la gestione delle minacce alla sicurezza non può essere staticamente garantita, ma richiede un continuo aggiornamento e miglioramento delle tecniche di sicurezza, in risposta alle nuove e sofisticate forme di attacchi informatici[16]. La blockchain, pur essendo costruita per essere resistente e invulnerabile, è ancora in fase di evoluzione, e i criminali informatici cercano costantemente di sfruttare le debolezze nel sistema. La protezione contro gli attacchi hacker, le frodi e le manipolazioni richiede che gli sviluppatori di blockchain e le piattaforme che la utilizzano investano in ricerca e sviluppo costante per mantenere il livello di sicurezza all’altezza delle minacce emergenti. Inoltre, la gestione di queste minacce è ancora più complicata nelle reti pubbliche e aperte, dove chiunque può partecipare, rendendo difficile l’identificazione di attori malevoli.
In sintesi, la difficoltà di regolamentazione della blockchain, derivante dalla sua struttura decentralizzata, e le sue vulnerabilità in termini di sicurezza, rappresentano sfide significative. La mancanza di un'autorità centrale che possa regolare e monitorare le transazioni lascia aperto il rischio di abusi e attività illecite, mentre le minacce informatiche, purtroppo, non sono mai completamente eliminate. La protezione dei consumatori e la lotta contro il crimine finanziario richiedono una risposta coordinata a livello globale e un continuo aggiornamento delle tecniche di sicurezza, al fine di garantire che i vantaggi offerti dalla blockchain non siano vanificati da nuove forme di rischio.
6. Conclusioni: La Complessità nel Sistema Finanziario Globale
Le tecnologie FinTech e blockchain come visto stanno riscrivendo le regole della finanza moderna, creando nuovi modelli di business e metodi di gestione delle risorse finanziarie.
Tuttavia, l’adozione di queste tecnologie ha introdotto nuove sfide legate alla regolamentazione, alla sicurezza e alla governance. La crescente complessità del sistema finanziario globale richiede un continuo adattamento delle politiche pubbliche, delle normative internazionali e delle strategie aziendali per assicurare che i benefici di queste tecnologie siano sfruttati al massimo, minimizzando al contempo i rischi associati.
Da un punto di vista algebrico è possibile descrivere la complessità attraverso una relazione del tipo: Per esprimere la complessità del sistema finanziario globale in relazione all'adozione delle tecnologie FinTech e blockchain, possiamo utilizzare un'espressione matematica che rappresenti le variabili e le interazioni tra gli elementi chiave descritti nel testo. L'espressione potrebbe essere un modello di complessità dinamica che tenga conto dei vari fattori coinvolti, come la regolamentazione, la sicurezza, la governance, l'adattamento delle politiche e l'integrazione delle tecnologie.
Un possibile modello potrebbe essere:
C(t) = f (T, R, S, G, P, E)
Dove:
- C(t)) rappresenta la complessità del sistema finanziario in funzione del tempo t.
- T è il livello di adozione delle tecnologie FinTech e blockchain (che potrebbe essere misurato in termini di diffusione, innovazione tecnologica o quantità di risorse investite).
- R rappresenta la regolamentazione (normative nazionali e internazionali che influenzano l'adozione delle tecnologie e la gestione delle risorse).
- S è la sicurezza (rischi informatici, protezione dei dati e privacy).
- G è la governance (aspetti legati alla gestione aziendale, trasparenza, e responsabilità delle nuove tecnologie).
- P è l'adattamento delle politiche pubbliche (evoluzione delle politiche governative per affrontare le nuove sfide poste dalle tecnologie emergenti).
- E rappresenta l'ecosistema economico e sociale (l'impatto delle tecnologie sulle imprese, i consumatori, e la società nel suo complesso).
La funzione f rappresenta la relazione tra tutte queste variabili, la quale può essere lineare o non lineare, a seconda delle interazioni tra i vari fattori. La complessità cresce con l'aumentare di ciascuno di questi fattori, e l'adattamento continuo (sia in termini di politiche che di strategie aziendali) è necessario per gestire i rischi e massimizzare i benefici derivanti dall'adozione delle nuove tecnologie.
In altre parole, la complessità C(t) dipende dal bilanciamento dinamico tra l'adozione delle tecnologie, le sfide legate alla regolamentazione, alla sicurezza, alla governance, e le risposte politiche ed economiche agli sviluppi tecnologici.
Per analizzare come ciascuna delle variabili influisce sulla complessità C(t)C(t)C(t), è importante comprendere in che modo ogni elemento contribuisce a aumentare o diminuire la complessità del sistema finanziario, che è influenzata dall’adozione delle tecnologie FinTech e blockchain.
Vediamo come ciascuna delle variabili potrebbe comportarsi in relazione alla complessità. In particolare:
- adozione delle tecnologie FinTech e blockchain (T):
- Effetto sulla complessità: Aumenta
- Spiegazione: L'adozione di nuove tecnologie come la blockchain e le soluzioni FinTech può aumentare la complessità del sistema finanziario in vari modi. Introduce nuovi modelli di business, nuovi strumenti finanziari (come criptovalute, contratti smart, etc.) e nuove modalità di gestione delle risorse. A livello operativo, le imprese devono adattarsi a sistemi tecnologici complessi e integrarsi con le infrastrutture esistenti. Inoltre, l'innovazione tecnologica costante richiede una gestione dinamica, con continue evoluzioni che aumentano la complessità.
2. Regolamentazione (R):
- Effetto sulla complessità: Indeterminato (ma tende ad aumentare)
- Spiegazione: La regolamentazione può aumentare la complessità, ma con il tempo, una regolamentazione ben strutturata potrebbe anche aiutare a gestirla. Le normative esistenti potrebbero non essere sufficienti per rispondere alle sfide delle nuove tecnologie, richiedendo nuovi regolamenti e standard. Ciò può aumentare la complessità perché le imprese devono seguire leggi diverse in vari Paesi e adattarsi continuamente a nuove normative. Tuttavia, un quadro regolamentare chiaro e stabile potrebbe ridurre parte della complessità, fornendo linee guida su come gestire le risorse finanziarie in modo più efficiente e sicuro.
3. Sicurezza (S):
- Effetto sulla complessità: Aumenta
- Spiegazione: La sicurezza, in particolare per quanto riguarda la protezione dei dati e la gestione delle transazioni digitali, è un fattore che aumenta la complessità del sistema. Le tecnologie FinTech e blockchain presentano nuove vulnerabilità (attacchi informatici, furti di criptovalute, compromissioni di smart contracts). Ogni nuovo strumento tecnologico richiede una gestione della sicurezza complessa per evitare danni. Questo porta a una continua evoluzione e aggiornamento delle soluzioni di sicurezza, aumentando la complessità operativa e gestionale.
4. Governance (G):
- Effetto sulla complessità: Indeterminato (ma tende ad aumentare)
- Spiegazione: La governance riguarda la gestione e il controllo delle risorse e delle operazioni all'interno di una società o di un sistema finanziario. L'introduzione di nuove tecnologie implica una nuova struttura di governance. L'adozione di sistemi decentralizzati come la blockchain può comportare un abbassamento della centralizzazione (quindi un cambiamento nei modelli di governance tradizionali), ma può anche rendere la governance stessa più difficile da coordinare, aumentando la complessità. D'altro canto, una governance forte, trasparente e ben strutturata può aiutare a ridurre alcuni degli effetti di questa complessità.
5. Adattamento delle politiche pubbliche (P):
- Effetto sulla complessità: Indeterminato (ma tende a diminuire nel lungo periodo)
- Spiegazione: Le politiche pubbliche devono evolversi per affrontare le nuove sfide poste dalle tecnologie emergenti. Inizialmente, l'adattamento delle politiche potrebbe aumentare la complessità, poiché i governi devono rispondere a nuove necessità di regolazione e intervento. Tuttavia, politiche e politiche fiscali più adattabili e tempestive possono ridurre gli ostacoli e il rischio, portando a una gestione più fluida e strutturata delle risorse. Quindi, se ben realizzate, le politiche pubbliche possono diminuire la complessità nel lungo periodo.
6. Ecosistema economico e sociale (E):
- Effetto sulla complessità: Indeterminato (ma tende ad aumentare)
- Spiegazione: L'ecosistema economico e sociale include gli attori che interagiscono con le tecnologie, come le imprese, i consumatori e i governi. Con l’introduzione di nuove tecnologie, l'ecosistema tende a diventare più complesso per via dell’interconnessione globale e della necessità di adattamento alle nuove tecnologie. Le imprese devono interagire con nuovi attori (es. piattaforme decentralizzate, servizi FinTech) e rispondere a dinamiche economiche in continua evoluzione. Se l’ecosistema è in continua evoluzione e molteplici sono gli attori coinvolti, la complessità cresce, ma un ecosistema che funziona in modo integrato e collaborativo potrebbe ridurre alcuni di questi effetti.
6.1.Proposta di un modello di sintesi dell'effetto delle variabili sulla complessità:
Da quanto abbiamo già detto possiamo, sinteticamente, distinguere, le variabili che tendono ad aumentare la complessità, che sono: l’adozione delle tecnologie FinTech e blockchain (T); la sicurezza (S), la governance (G) e, l’ecosistema economico e sociale (E) dalle variabili che possono aumentare o ridurre la complessità, come la regolamentazione (R) dove l’effetto dipende dalla qualità della regolamentazione adottata (per inciso, regolazioni chiare riducono la complessità, ma regolazioni caotiche o insufficienti la aumentano) dall’adattamento delle politiche pubbliche (P), dove, l’adattamento iniziale può aumentare la complessità, ma nel lungo periodo politiche efficaci possono ridurla. Ora passiamo ad un modello rivisitato della complessità:
C(t)=f(T,R,S,G,P,E)
La relazione tra queste variabili è quindi non lineare e può variare nel tempo. Per esprimere la complessità del sistema finanziario C(t) in funzione delle variabili descritte nel modello, possiamo formulare una funzione che tenga conto delle interazioni tra queste variabili, considerando i diversi effetti che ciascuna può avere sulla complessità.
La funzione proposta può essere scritta come segue:
C(t)=exp (αT + βlog(R+1) + γS + δG + ϵP + ζE
Dove:
- C(t) rappresenta la complessità del sistema finanziario al tempo ttt.
- T è il livello di adozione delle tecnologie FinTech e blockchain, che tende a crescere esponenzialmente.
- R è la regolamentazione, rappresentata da un logaritmo per riflettere un effetto di crescita più contenuto rispetto all'adozione delle tecnologie. Aggiungiamo +1 per evitare valori indefiniti quando R=0.
- S è la sicurezza, che influenza la complessità in modo diretto e lineare, aumentando in modo proporzionale ai rischi di sicurezza.
- G è la governance, che ha un effetto che potrebbe aumentare o ridurre la complessità in base alla qualità del sistema di gestione; è trattato come una variabile lineare.
- P è l'adattamento delle politiche pubbliche, che inizialmente può aumentare la complessità (se le politiche sono caotiche) ma tende a ridurla nel lungo periodo; per questo motivo, potrebbe esserci un effetto esponenziale con una funzione di adattamento.
- E è l'ecosistema economico e sociale, che tende ad aumentare la complessità in modo diretto e lineare in quanto molteplici attori si integrano nel sistema globale.
I coefficienti α,β,γ,δ,ϵ,ζ (rispettivamente, alpha, \beta, \gamma, \delta, \epsilon, \zeta) sono i parametri da determinare, che pesano l'influenza di ciascuna variabile sulla complessità totale.
Spiegazione dei componenti:
- Esponenziale di T: L'adozione delle tecnologie FinTech e blockchain potrebbe avere un effetto esponenziale sulla complessità, in quanto l'innovazione e la diffusione di queste tecnologie possono crescere rapidamente e amplificare la complessità.
- Logaritmo di R: La regolamentazione cresce, ma in modo più contenuto e non lineare. Le normative esistenti sono limitate, quindi l'effetto iniziale potrebbe essere più grande, ma tende a stabilizzarsi con il tempo man mano che si sviluppano regolamenti più chiari.
- Termini lineari per S, G, P, e E: La sicurezza, la governance, l'adattamento delle politiche pubbliche e l'ecosistema sociale sono fattori che, sebbene abbiano effetti diretti, potrebbero presentare dinamiche più prevedibili e lineari.
- Funzione esponenziale per P: L'adattamento delle politiche pubbliche inizialmente può essere difficoltoso, ma nel lungo periodo l'effetto potrebbe ridurre la complessità.
La formula sopra descritta tiene conto delle interazioni tra variabili che contribuiscono ad aumentare o ridurre la complessità del sistema, dove, il termine esponenziale riflette una crescita accelerata di alcuni fattori (come l'adozione tecnologica), mentre i logaritmi e i termini lineari esprimono un effetto più graduale e bilanciato di altre variabili (come la regolamentazione e la governance).
[1] La finanza è una disciplina economica che studia la gestione delle risorse finanziarie, ossia i flussi di denaro che attraversano individui, imprese, enti e stati. Essa esamina come queste entità raccolgono, allocano e utilizzano il denaro nel corso del tempo, considerando le modalità con cui i fondi vengono acquisiti, distribuiti e spesi. La finanza, quindi, è strettamente legata alle istituzioni e alle strutture che regolano e facilitano questi processi. Il suo studio implica anche l'analisi delle regole e delle dinamiche che governano tali strutture, determinando così l'efficienza con cui il sistema finanziario opera.
[2] Il concetto di complessità è un tema trasversale che si sviluppa in diversi ambiti disciplinari, tra cui la filosofia, la biologia, la matematica, la fisica, l'informatica e le scienze sociali. La "complessità" si riferisce generalmente alla difficoltà di descrivere, prevedere e comprendere un sistema che coinvolge molteplici componenti, interazioni e variabili. Un sistema complesso è caratterizzato da dinamiche non lineari, feedback, emergenza di comportamenti nuovi e spesso imprevedibili e adattabilità. Per l’economia, si veda: Brian Arthur, "The Nature of Technology: What It Is and How It Evolves" (2007).
[3] In breve, per pagamenti digitali si tratta di transazioni online senza contante fisico. I prestiti P2P sono prestiti tra privati tramite piattaforme online. Infine, il crowdfunding si sostanzia nella accolta fondi online per progetti o idee.
[4] Vedi: Catalini, C., & Gans, J. S. (2016). "Some Simple Economics of the Blockchain." MIT Sloan Research Paper. Questo lavoro esplora le implicazioni economiche della blockchain, inclusi i benefici delle transazioni internazionali. Auer, R., & Böhme, R. (2018). "The technology of retail payments." BIS Quarterly Review. In questo studio si analizza come la blockchain e altre tecnologie possano influire sui sistemi di pagamento, migliorando l'efficienza e riducendo i costi. Narula, S., & Shah, R. (2019). "Blockchain: A Solution to the International Payment Systems." International Journal of Economics, Commerce and Management. Questo articolo esplora come la blockchain possa semplificare e rendere più efficienti i sistemi di pagamento internazionali.
[5] Vedi; Böhme et al. (2015) sulla sicurezza delle criptovalute, che evidenza come l'anonimato e la decentralizzazione possano favorire le truffe, in particolare in contesti in cui le normative sono ancora in fase di sviluppo; Narayanan et al. (2016) in "Bitcoin and Cryptocurrency Technologies" che esplora come la blockchain può, in alcuni casi, essere vulnerabile a attacchi di phishing e altre minacce, nonostante la sicurezza crittografica di base. Zohar, A., & Sompolinsky, Y. (2019). "The Ripple Protocol and the Problem of Byzantine Consensus in Blockchain-Based Systems."
[6] Vedi: Bruce Schneier – Nei suoi libri e articoli, come Click Here to Kill Everybody (2018), discute delle implicazioni della tecnologia e della sicurezza, mettendo in luce la necessità di politiche normative più rigorose. Daniel J. Solove – La sua opera Understanding Privacy esplora i dilemmi etici e legali relativi alla protezione della privacy nell'era digitale.
[7] Vedi sopra, opera citata.
[8] Vedi sopra, opera citata.
[9] Ad esempio, le piattaforme FinTech come quelle che offrono prestiti peer-to-peer o le criptovalute, come Bitcoin, utilizzano algoritmi che possono adattarsi alle condizioni di mercato in tempo reale, modificando i tassi di interesse, la disponibilità di credito o le politiche di investimento senza l'intervento manuale di un'autorità centrale.
[10] Ad esempio, in un sistema decentralizzato come quello di Bitcoin, le transazioni non sono controllate da una banca centrale o da un'autorità governativa, ma sono validate da una rete di nodi distribuiti che operano in modo autonomo e trasparente.
[11] Il lavoro a cui ti riferisci è l'articolo "The economics of cryptocurrencies – Bitcoin and beyond" di Auer e Böhme (2018), pubblicato dalla Banca dei Regolamenti Internazionali (BIS). In questo studio, gli autori analizzano vari aspetti delle criptovalute e delle blockchain, inclusi i rischi di sicurezza, la scalabilità e le sfide legate alla governance.
[12] La complessità può essere descritta anche da concetti matematici. Ad esempio, con l’entropia di Shannon, che misura l'incertezza o la quantità di informazione di un sistema. Un sistema ha alta entropia quando è difficile prevederne il comportamento. In formule: H(X)=−∑i=1np(xi)logp(xi)H(X), dove p(xi) è la probabilità del i-esimo stato del sistema. Un sistema può essere descritto come frattale se il suo comportamento è auto-simile su diverse scale. La dimensione frattale misura quanto "irregolare" è il sistema, e può essere definita attraverso l'analisi di scaling: N(ϵ)∼ϵ−DN(\epsilon) \sim \epsilon^{-D}N(ϵ)∼ϵ−D, dove N(ϵ)N(\epsilon)N(ϵ) è il numero di elementi di dimensione ϵ\epsilonϵ necessari per coprire il sistema e DDD è la dimensione frattale. Inoltre, i sistemi complessi possono essere descritti come reti di nodi e archi. La complessità di una rete può essere misurata attraverso parametri come: Grado medio ⟨k⟩\langle k \rangle⟨k⟩, che indica il numero medio di connessioni per nodo; diametro della rete, che misura la distanza massima tra due nodi o, clustering coefficient, che misura la tendenza dei nodi ad essere connessi tra loro in modo ricorrente.
[13] Nel suo libro "The Business Blockchain: Promise, Practice, and the 2045 Agenda" (2016), William Mougayar esplora come la blockchain possa rappresentare un cambiamento di paradigma nei modelli di business. Mougayar sostiene che la blockchain può ridurre la burocrazia e le gerarchie tradizionali, creando un ambiente più democratico e trasparente. Tuttavia, riconosce che l’adozione della blockchain introduce sfide significative, tra cui il rischio di frammentazione delle strutture aziendali e la necessità di nuove forme di governance.
[14] Satoshi Nakamoto, l'anonimo fondatore di Bitcoin, ha gettato le basi della blockchain nel 2008 con la pubblicazione del white paper su Bitcoin. Il suo obiettivo principale era fornire una moneta decentralizzata, eliminando l'intermediario tradizionale. Nakamoto non ha esplicitamente affrontato le complessità che la sua invenzione avrebbe portato, ma il suo lavoro ha aperto la strada a una serie di sviluppi che avrebbero cambiato per sempre il sistema finanziario globale. Sebbene la decentralizzazione abbia portato a un sistema più sicuro e trasparente, essa ha introdotto nuove sfide legate alla governance e alla regolamentazione, questioni che sono ancora oggetto di studio e discussione nel campo della finanza digitale.
[15] Si legga in particolare: Don Tapscott e Alex Tapscott – Nel libro "Blockchain Revolution: How the Technology Behind Bitcoin and Other Cryptocurrencies is Changing the World" (2016), i due autori esplorano come la tecnologia blockchain possa ridurre il potere delle istituzioni centrali, poiché le transazioni avvengono senza la necessità di un'autorità centrale. In questo libro, viene anche discusso come la decentralizzazione della blockchain possa complicare la supervisione delle transazioni, rendendo più difficile prevenire attività illegali come il riciclaggio di denaro. Andreas M. Antonopoulos – Un altro autore che ha contribuito significativamente alla discussione sulla blockchain è Andreas M. Antonopoulos, noto esperto di Bitcoin e blockchain. Nel suo libro "Mastering Bitcoin: Unlocking Digital Cryptocurrencies" (2014), Antonopoulos descrive come la decentralizzazione della blockchain elimina la necessità di fidarsi di un'entità centrale per validare le transazioni. Pur enfatizzando i benefici di tale decentralizzazione, Antonopoulos discute anche le implicazioni in termini di privacy, sicurezza e il rischio di utilizzi illeciti. Vitalik Buterin – Vitalik Buterin, fondatore di Ethereum, ha anche trattato tematiche legate alla decentralizzazione in vari scritti e articoli. Sebbene Ethereum si distingua da Bitcoin per la sua funzione più ampia come piattaforma per contratti intelligenti, Buterin ha messo in luce le potenzialità della blockchain di operare senza la necessità di entità centrali, il che potrebbe complicare le operazioni di controllo da parte delle autorità. Philip N. S. O'Connell – Nel suo libro "The Blockchain and the New Architecture of Trust" (2017), O'Connell esamina come la decentralizzazione possa sfidare le strutture tradizionali di potere e controllo economico, tra cui la capacità degli stati di regolare attività finanziarie o di prevenire attività illecite.
[16] Nel suo libro "Secrets and Lies: Digital Security in a Networked World", Schneier discute di come le minacce siano in costante evoluzione e che le soluzioni di sicurezza devono essere altrettanto fluide e reattive. Schneier è famoso per il concetto di "security as a process", in cui si enfatizza la necessità di un monitoraggio continuo, una valutazione delle vulnerabilità e un adattamento alle nuove tecnologie. Le linee guida del NIST NIST - National Institute of Standards and Technology – in ambito di cybersecurity (come il Framework NIST Cybersecurity) enfatizzano la necessità di un approccio continuo e ciclico nella gestione delle minacce. Il NIST incoraggia il miglioramento continuo delle difese e la costante adattabilità alle nuove minacce, suggerendo anche un'analisi regolare dei rischi e delle vulnerabilità.