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NEWS DI NOVEMBRE 2024

 

NEWS DALL'UE

A cura di Caterina Aloi, Redazione Foroeuropa

 

IL CONSIGLIO UE ADOTTA UN DIVIETO SUI PRODOTTI OTTENUTI CON IL LAVORO FORZATO

Circa 27,6 milioni di persone lavorano in condizioni di lavoro forzato in tutto il mondo, in molti settori e in ogni continente. La maggior parte del lavoro forzato avviene nel settore privato, mentre in alcuni casi è imposto dalle autorità pubbliche.

Il 14 settembre 2022 la Commissione ha proposto un regolamento che vieta nell'UE i prodotti ottenuti ricorrendo al lavoro forzato. Il 26 gennaio 2024 il Consiglio ha adottato la sua posizione negoziale. I due co-legislatori (Consiglio e Parlamento) hanno raggiunto un accordo provvisorio il 5 marzo 2024.

Il 19 novembre 2024 il Consiglio europeo è giunto all’ultima tappa del processo decisionale ed ha adottato un regolamento che vieta sul mercato dell’Unione i prodotti ottenuti con il lavoro forzato.

La Commissione creerà una banca dati delle zone o dei prodotti a rischio di lavoro forzato per sostenere il lavoro delle autorità competenti volto a valutare possibili violazioni del regolamento. Sulla base di una valutazione dei possibili rischi, la Commissione (in caso di ricorso al lavoro forzato al di fuori dell'UE) o le autorità degli Stati membri (in caso di ricorso al lavoro forzato nel loro territorio) possono avviare un'indagine.

Le autorità degli Stati membri dovrebbero condividere informazioni con altri Stati membri qualora sospettino violazioni del regolamento in altre parti dell'Unione europea, o condividere informazioni con la Commissione, qualora sospettino il ricorso al lavoro forzato in un paese terzo. La decisione finale (ossia divieto, ritiro e smaltimento di un prodotto ottenuto ricorrendo al lavoro forzato) sarà presa dall'autorità che ha diretto l'indagine. La decisione adottata da un'autorità nazionale si applicherà in tutti gli altri Stati membri sulla base del principio del riconoscimento reciproco.

Dopo la firma da parte della Presidente del Parlamento europeo e del Presidente del Consiglio, il regolamento sarà pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea ed entrerà in vigore il giorno successivo alla pubblicazione. Si applicherà tre anni dopo la data di entrata in vigore.

 

UNIONE EUROPEA E GIAPPONE FIRMANO UN ACCORDO DI COOPERAZIONE MILITARE

Il 1 novembre scorso è stato firmato uno storico accordo tra l’Unione Europea e il Giappone per la sicurezza e la difesa che prevede esercitazioni congiunte e cooperazione industriale. L’intesa giunge a pochi giorni dalla conferma della presenza di soldati nord coreani in appoggio alle truppe russe impegnate nell’invasione dell’Ucraina.

L’Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza Josep Borrell ha spiegato che l’accordo è il primo di questa natura concluso dall’Unione Europea con un Paese dell’Asia-Pacifico e specifica che altre intese sono oggetto di negoziato con la Corea del Sud, l’Australia e la Nuova Zelanda in un contesto di progressiva militarizzazione dell’Unione Europea sulla scia della guerra russa in Ucraina.

 

IVA NEL COMMERCIO ELETTRONICO: NUOVE REGOLE UE DAL 2030

Il Consiglio dell’Unione Europea ha raggiunto un accordo per la riforma dell’IVA nel commercio elettronico il cosiddetto “VAT in the digital age”. Le nuove regole entreranno in vigore dal 2030 e prevedono una stretta su frodi, imposte e fatturazione elettronica. Il pacchetto di leggi varate adegua le norme europee in materia di IVA alle nuove realtà digitali e al tempo stesso punta a semplificare il contesto fiscale, promuovere la digitalizzazione e ridurre i costi degli adempimenti per le imprese, in particolare le PMI. Ad essere interessate sono soprattutto le realtà imprenditoriali che operano nei servizi di trasporto di passeggeri e nei servizi ricettivi a breve termine. Quindi le piattaforme di trasporto privato, mobilità e car pooling come Uber, Lyft, Bolt e Gojek e i portali per la ricerca di alloggi come Airbnb, Booking, HomeToGo e Holidu che dovranno far pagare l’Iva ai consumatori e girarla agli Erari degli Stati.

Le principali novità messe a punto sono tre: la comunicazione dei dati in tempo reale e l’obbligo di fatturazione elettronica; la responsabilità delle piattaforme nella riscossione dell’IVA; la registrazione IVA unica. La rendicontazione dei dati dovrà avvenire in tempo reale: stop alle dichiarazioni riepilogative, entro il 2030 le comunicazioni sui dati dell’IVA dovranno essere obbligatorie e digitali per le transazioni tra Stati membri. Diventa obbligatoria la fatturazione elettronica (e-invoicing) per le transazioni business-to-business transfrontaliere, considerata essenziale per evitare perdite di gettito IVA nel vasto mondo del business della mobilità e dell’accoglienza. Il terzo step prioritario del pacchetto è lo sportello unico per la registrazione dell’IVA. Il legislatore ritiene che le autorità nazionali dei Paesi membri debbano comunicare maggiormente tra loro per evitare le frodi legate all’IVA. La registrazione IVA unica agevolerà gli oneri amministrativi per le imprese europee, contribuendo all’espansione transfrontaliera delle PMI. Le nuove norme in materia di IVA rafforzeranno la nostra capacità di sfruttare le opportunità offerte dalla digitalizzazione, affrontandone allo stesso tempo alcune delle sfide per realizzare un’Europa più equa e competitiva.

 

TORINO VINCE IL PREMIO CAPITALE EUROPEA DELL’INNOVAZIONE 2024-2025

La Commissione ha reso noti i vincitori dei premi “Capitale Europea dell’innovazione” 2024-2025 (iCapital) in una cerimonia che si è svolta il 13 novembre a Lisbona in occasione del Web Summit, uno dei più grandi eventi tecnologici mondiali.

I primi premi di quest'anno, finanziati nell'ambito del programma di ricerca e innovazione dell'UE Orizzonte Europa, sono stati assegnati alle città di Torino e Braga.  Torino presenta un approccio globale alla sperimentazione e all'innovazione, sfruttando la sua ricca storia e il suo patrimonio industriale per affrontare le sfide urbane presenti e future. Braga ha sviluppato una gamma di soluzioni innovative, dai cluster tecnologici alle industrie culturali e creative ed ha istituito un forte ecosistema dell'innovazione incentrato sulla collaborazione e l'inclusività. Il vincitore della categoria Capitale europea dell'innovazione, Torino, ha ricevuto un premio di 1 milione di euro, mentre ai due secondi classificati sono stati assegnati €100.000 ciascuno. Il vincitore della categoria European Rising Innovative City, Braga, ha ricevuto €500.000 e le due città seconde hanno ricevuto ciascuna €50.000.