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NEWS DI GENNAIO 2023

 

NEWS DALL'UE SULL'AMBIENTE

A cura di Federica De Rose, Redazione Foroeuropa

 

RINNOVABILI: IN ARRIVO LA BOZZA DI UN NUOVO DECRETO CHE NE FACILITEREBBE LE AUTORIZZAZIONI.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e quello per gli investimenti complementari necessita un'accelerazione; in tal senso è in arrivo la bozza di un nuovo provvedimento (il decreto Semplificazioni PNRR) che faciliterebbe le autorizzazioni in materia di energia rinnovabile ed efficienza energetica.

Un esempio: l'articolo 23 del testo riporta alcune disposizioni per l’installazione più veloce di impianti alimentati da fonti rinnovabili, come il rilascio dell’autorizzazione unica del provvedimento di valutazione di Impatto ambientale (VIA) con termine massimo  per la conclusione del procedimento a 150 giorni; si passerebbe dai 30 ai 15 giorni per l’adozione del provvedimento della VIA per i progetti di competenza statale.

Un altro provvedimento: fino al 31 dicembre 2023, enti locali e le pubbliche amministrazioni titolari di interventi per il PNRR, "potranno affidare in concessione le proprie aree o infrastrutture per la realizzazione da parte delle comunità energetiche di impianti volti a soddisfare i consumi delle stesse…Per farlo dovranno pubblicare avvisi ad hoc indicanti luoghi, durata della concessione e importo del canone richiesto."

Nella bozza del Decreto Semplificazioni PNRR emergono norme riguardanti l’identificazione delle aree idonee all’installazione di impianti rinnovabili, per esempio si potrebbe ridurre "la fascia di rispetto dei beni sottoposti a tutela da sette a 3 chilometri per le turbine eoliche". "…In mancata adozione da parte delle Regioni della legge sulle aree idonee, l’idoneità verrebbe riconosciuta automaticamente a tutte quelle zone in cui sono già installati impianti “della stessa fonte” e tutte quelle individuate dal decreto di recepimento della RED II."

Per il fotovoltaico vi sarebbero  novità riguardo la "procedura abilitativa semplificata per la costruzione e l’esercizio di impianti solari fino a 50 MW (opere di connessione comprese). A condizione, però, che l’energia prodotta sia ceduta al GSE per almeno 15 anni. La misura rimarrebbe in vigore fino a 31 dicembre 2025."

fonte:rinnovabili

 

L'ITALIA È IL QUINTO PAESE EUROPEO PER COMPETITIVITÀ NELLA CAPACITÀ TECNOLOGICA VERDE.

E' ormai assodato che la trasformazione verde ideale che non leda il benessere della popolazione ha bisogno di una valida competitività tecnologica green, rappresentata dalle energie rinnovabili, dai motori elettrici, dal riciclo chimico, etc.  

Una recente ricerca del Centro ricerche Enrico Fermi si è concentrata sull’evoluzione delle tecnologie verdi in Europa nel periodo 2000-2016 (prima di quest’intervallo temporale l’attività brevettuale nel settore delle innovazioni tecnologiche verdi era "quasi inesistente nella maggior parte dei Paesi").

Riguardo i "brevetti green presentati, l’Italia nel 2016 è quarta a pari merito con la Spagna con il 4% (nel 2000 era al 3%). Guida la classifica la Germania con il 46% (scesa dal 56%), al secondo posto la Francia con il 17% (che raddoppia dall’8% del 2000) e al terzo posto il Regno Unito con il 9% (dall’8% del 2000)."

Riguardo la misura della competitività verde - la Green technological fitness –"nel 2016 si osserva una graduale crescita di competitività dei paesi dell’Europa del Sud e dell’est, con l’Italia quinta dopo Germania, Inghilterra, Francia e Austria".

Dalla ricerca emerge che le regioni ancora indietro nella transizione ecologica dovrebbero "sviluppare combinazioni di know-how che hanno maggiori probabilità di favorire lo sviluppo in ambito verde, come nell’archiviazione digitale, nell’ingegneria meccanica, in particolare legata agli impianti di illuminazione, e nella chimica, in particolare nei cementi e nelle ceramiche e nel trattamento delle acque reflue."

L’economista Andrea Roventini:"…Servono politiche industriali e di innovazione verdi, e uno Stato innovatore che sostenga la cooperazione tra imprese pubbliche e private, e sfrutti al meglio le grandi potenzialità delle imprese pubbliche italiane, le cui competenze tecnologiche e industriali sono essenziali per decarbonizzare l’economia. Uno stato attivo nel sostegno dei lavoratori e nella gestione delle crisi aziendali della transizione, che possono essere un’occasione per riposizionare le imprese coinvolte nelle produzioni verdi".

Fabrizio Barca del Forum disuguaglianze e diversità: "La ricerca del Cref mostra che la trasformazione verde è già un processo in atto, in Italia e in Europa, e non è in conflitto con lo sviluppo: giustizia sociale e ambientale possono marciare insieme – conclude Fabrizio Barca del Forum disuguaglianze e diversità – La ricerca ci conferma che nelle società con minori disuguaglianze economiche la fitness tecnologica verde è maggiore, e che la trasformazione ambientale può produrre buoni lavori e sviluppo. Ma sappiamo che nulla è scritto. La fitness non è una profezia, è una potenzialità che va realizzata. È qui che giocano un ruolo fondamentale le politiche".

fonte: greenreport

 

LA COMMISSIONE UE DEFERISCE L’ITALIA ALLA CORTE DI GIUSTIZIA PER NON AVER IMPEDITO L'INTRODUZIONE DI SPECIE ESOTICHE INVASIVE.

La Commissione europea ha deciso di deferire alla Corte di giustizia dell’Unione europea Italia, Bulgaria, Irlanda, Grecia, Lettonia e Portogallo a causa della "mancata attuazione di varie disposizioni del regolamento n. 1143/2014 recante disposizioni volte a prevenire e gestire l’introduzione e la diffusione delle specie esotiche invasive (piante e animali introdotti accidentalmente o deliberatamente in una zona in cui non sono normalmente presenti). Le specie esotiche invasive di cui tratta il regolamento entrato in vigore il  primo gennaio 2015, sono attualmente 88 (come piante quali il giacinto d’acqua e animali quali il calabrone asiatico o il procione) e gli Stati membri sono invitati ad adottare misure efficaci per "prevenire l’introduzione deliberata o accidentale nell’Ue di queste  specie, individuarle e adottare misure di eradicazione rapida in una fase precoce dell’invasione o, se le specie sono già ampiamente radicate, adottare misure per eradicarle, tenerle sotto controllo o impedire che si diffondano ulteriormente."

La Commissione Ue sottolinea che «I sei Stati membri non hanno elaborato, attuato e comunicato alla Commissione un piano d’azione (o una serie di piani d’azione) per contrastare i principali vettori di introduzione e di diffusione di tali specie esotiche invasive. Inoltre, la Bulgaria e la Grecia non hanno ancora istituito un sistema di sorveglianza delle specie esotiche invasive di rilevanza unionale o non lo hanno ancora integrato nel loro sistema esistente, sebbene il termine stabilito a tal fine fosse il gennaio 2018. La Grecia, inoltre, non dispone delle strutture necessarie per effettuare i controlli ufficiali necessari per impedire l’introduzione intenzionale di specie esotiche invasive».

fonte: greenreport

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ENERGIA CINETICA DALLA SABBIA: UNA NUOVA TECNOLOGIA POTREBBE CONVERTIRE LE MINIERE ABBANDONATE IN BATTERIE.

Le miniere abbandonate (ne esistono circa un milione) sul Pianeta costano e sono fonte anche di inquinamento; oggi un team di studiosi dell’International Institute for Applied Systems Analysis in Austria sta mettendo a punto una nuova tecnologia (Underground Gravity Energy Storage (UGES) ed è pubblicata su Energies) per sfruttare l’energia potenziale della sabbia per trasformare le miniere in batterie a gravità, in poche parole generare energia elettrica.

In questi anni sono stati fatti vari tentativi per sviluppare sistemi innovativi per lo stoccaggio gravitazionale; un esempio quello scozzese di Gravitricity, sistema di pesi da 25 tonnellate in un pozzo profondo; un'altra idea proviene dall'IIASA, che ha tentato di trasformare i grattacieli in batterie gravitazionali.

L'ultimo sistema della batteria a gravità in miniera consiste nell'accumulo gravitazionale; viene generata elettricità "facendo scendere la sabbia in una miniera sotterranea e convertendo l’energia potenziale della sabbia in elettricità tramite un freno rigenerativo (simile a quello usato per tram, treni e auto elettriche). Per poi sollevare la sabbia dalla miniera a un serbatoio posto ad un’altezza superiore utilizzando motori elettrici per immagazzinare energia…la taglia di queste batterie a gravità dipende dalle dimensioni -profondità e ampiezza in volume- della miniera abbandonata che viene convertita."

I ricercatori stimano da 1 a 10 $/kWh e un costo per unità di capacità di stoccaggio di circa 2000 $/kW; la maggior parte delle miniere abbandonate sono sparse in Cina, India, Russia e Stati Uniti, il che porterebbe il potenziale teorico globale tra i 7 e i 70 TWh.

fonte:rinnovabili

 

LE ENERGIE RINNOVABILI IN AGRICOLTURA SONO SEMPRE PIÙ INDISPENSABILI: LO CONFERMA IL PROGETTO DI RICERCA AGRIGREEN FONDI 2022.

Il progetto Agrigreen Fondi 2022 (nato a dicembre 2021 e concluso a giugno 2022 dalla collaborazione tra Edison Energia e Cesab - replicabile anche a livello nazionale) ha grande valore ambientale, economico e sociale e conferma l'utilità delle energie rinnovabili nelle imprese agricole; Lucio De Filippis direttoredell'Ente Regionale Parco Naturale Regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi:"… Agrigreen Fondi 2022 è un progetto di rilevanza strategica che conferma che la soluzione ai problemi ambientali è frutto di competenza ed esperienza condivisa".

Il progetto prevedeva un censimento sulle aziende agricole del territorio di Fondi, che ha permesso di individuare quattro aziende campione, piccole, medie, grandi e di altre tipologie (vivaisti, frantoi, etc.); sono state previste soluzioni tecniche per ridurre i diversi impatti, in particolare quelli legati ai consumi energetici, ma anche per produrre energia e per mantenere l’agro-ecosistema dell’azienda tramite impianti energetici da fonti rinnovabili (fotovoltaico, eolico, gassificatori di biomassa, digestori per la produzione di biogas), sistemi di agricoltura di precisione, automazione.

Con questo esempio, replicabile a livello nazionale, sarà possibile creare la comunità energetica rinnovabile agricola più grande d’Italia; il presidente del Cesab, Ercole Amato:"…con il progetto Agrigreen Fondi 2022 si è voluto aprire il mondo dell’agricoltura alla sostenibilità e, soprattutto, dare attivazione ad un percorso di evoluzione culturale del management delle imprese agricole per entrare nella logica di trasformazione dell’agricoltore in imprenditore agricolo".

fonte:rinnovabili

 

LA GEOTERMIA È UNA FONTE RINNOVABILE SEMPRE PIÙ IMPORTANTE: LO CONFERMA GEOSMART, UN PROGETTO INTERNAZIONALE FINANZIATO DAL PROGRAMMA UE HORIZON 2020.

GeoSmart è un progetto internazionale finanziato dal programma Ue Horizon 2020 che riunisce 19 soggetti a livello internazionale, cui partecipa anche il Consorzio per lo sviluppo delle aree geotermiche (CoSviG); dal progetto sono emerse nuove indicazioni per il ruolo della geotermia nel mercato europeo dell’energia, considerando che gli impianti geotermici possono fornire energia elettrica e termica "garantendo sia continuità sia flessibilità di produzione, oltre a fornire innovative forme di stoccaggio".

Attualmente "circa il 50% dell’elettricità (e il 40% di tutta l’energia) che serve all’Italia è prodotta bruciando gas, il cui prezzo si forma attraverso il Title transfer facility (Ttf): il punto di scambio virtuale che fa da riferimento per il prezzo del gas in tutta Europa"; per regolare e calmierare i prezzi l'Ue ha fissato il prezzo a 180€/MWh, ma non è una soluzione definitiva. In questo senso è necessario  riformare il mercato elettrico e installare nuovi impianti rinnovabili come appunto le centrali geotermiche, che" hanno il capacity factor più elevato (circa 90%) di qualsiasi altro impianto per la produzione di elettricità, in quanto funzionano praticamente in continuo; un fattore che rende la geotermia molto affidabile per coprire la cosiddetta richiesta di baseload – il livello minimo o basale di elettricità richiesto dal mercato – senza emissioni di gas climalteranti, permettendo di sostituire il gas in questo ruolo."

Dal progetto GeoSmart emerge la proposta di  istituire Autorità geotermiche nazionali – già presenti in mercati maturi come l’Islanda – come punto di contatto unico tra istituzioni e società proponenti.

fonte:greenreport

 

SCOPERTO IN SVEZIA IL NUOVO GIACIMENTO PIÙ GRANDE D'EUROPA DI TERRE RARE, MINERALI RITENUTI ESSENZIALI PER CONSENTIRE LA TRANSIZIONE VERDE.

Dal gruppo minerario Lkab, (società di proprietà dello Stato svedese che a Kiruna è attiva da 130 anni, dove oggi estrae l’80% del minerale di ferro europeo) arriva la notizia della scoperta di un nuovo deposito di terre rare; "…Sarebbe sufficiente per soddisfare gran parte della domanda futura dell’Ue per la produzione dei magneti permanenti necessari per i motori elettrici e  per le turbine eoliche".

Jan Moström, ad e presidente di Lkab; "…Questo è il più grande deposito conosciuto di elementi di terre rare nella nostra parte del mondo e potrebbe diventare un elemento fondamentale per la produzione delle materie prime fondamentali che sono assolutamente cruciali per consentire la transizione verde. Ci troviamo di fronte a un problema di approvvigionamento. Senza miniere, non ci possono essere veicoli elettrici…Dobbiamo modificare i processi di autorizzazione per garantire una maggiore estrazione di questo tipo di materia prima in Europa".

Ebba Busch, vicepremier della Svezia nonché ministra dell’Energia e dell’industria: "…L’elettrificazione, l’autosufficienza e l’indipendenza dell’Ue da Russia e Cina inizieranno nella miniera. Dobbiamo rafforzare le catene del valore industriale in Europa e creare reali opportunità per l’elettrificazione delle nostre società. La politica deve offrire all’industria le condizioni per passare a una produzione verde e senza fonti fossili. L’industria mineraria svedese ha molto da offrire, la necessità di minerali per portare a termine la transizione è grande".

L'iter di autorizzazione per scavare è purtroppo ancora lento; la società stima che, alle condizioni attuali, serviranno dai 10 ai 15 anni per estrarre le terre rare ed offrirle sul mercato; un esempio virtuoso oggi proviene dal progetto ExtendGlass, dell'’Università di Cambridge e finanziato dall’Ue, che sta indagando come ottenere magneti ad alte prestazioni senza terre rare impiegando la tetrataenite,  una lega ferro-nichel originariamente rinvenuta nei meteoriti, che si potrebbe produrre artificialmente  mescolando ferro, nichel e fosforo nelle giuste quantità.  Il ricercatore Lindsay Greer.: "…Considerati l’impatto ambientale e la forte dipendenza dalla Cina, è stata avviata una ricerca urgente di materiali alternativi che non richiedano l’uso di terre rare."

Purtroppo infatti ad oggi la risorsa di materie prime dell'Europa dipende fortemente da un numero limitato di paesi non Ue: la Cina da sola fornisce il 98% delle terre rare e si stima che la domanda di terre rare utilizzate nei magneti permanenti usati negli gli impianti eolici, potrebbe aumentare di dieci volte entro il 2050.

fonte:greenreport

 

LA CRIMINALITÀ AMBIENTALE SI RINNOVA: DALL’ULTIMO "RAPPORTO ECOMAFIA" DI LEGAMBIENTE EMERGONO LE NUOVE ATTIVITÀ DELLE ECOMAFIE.

"Ecomafia" è un neologismo creato nel 1994 da Legambiente per indicare l'intreccio tra la criminalità ambientale, criminalità economica e criminalità organizzata.

Dal recente "Rapporto Ecomafia" di Legambiente emergono le nuove attività illecite ambientali: dal greenwashing alla corruzione; negli anni novanta i traffici illegali avvenivano soprattutto intorno alle cave abusive e ai terreni dove venivano "tombati" i rifiuti; oggi gli interessi dell'ecomafia ruotano attorno al greenwashing, utilizzando, oltre ai soliti scempi ambientali, anche raffinate tecniche di riciclaggio e pratiche corruttive; si registrano ancora "numeri impressionanti relativi agli illeciti accertati dalle forze dell’ordine e dalle Capitanerie di porto, sebbene con un leggero calo rispetto all’anno precedente (-12,3%), interrompendo un trend in crescita che durava, impietosamente, da quattro anni. I numeri sono inesorabili: nel 2021 sono stati oltre 30.000 i reati contro l’ambiente (esattamente 30.590), alla media di quasi 84 al giorno, circa 3,5 ogni ora. E sono cresciuti gli arresti (368, +11,9% rispetto al 2020)";

"la Campania rimane la regione con il numero più alto di infrazioni, pari a 1.629, più del 19% sul totale nazionale, seguita dal Lazio, con 767 (9,1% sul totale nazionale) e dalla Sicilia, che scala la classifica fino alla terza posizione (763). Seguono la Puglia (755) e la Calabria (509), mentre la Lombardia si conferma la prima regione del Nord. Anche a livello provinciale ci sono poche novità rispetto alla passata edizione, visto che Roma rimane in vetta alla classifica con 430 reati, seguita da Napoli (394), Bari (251), Caserta (235) e Salerno (228)."

La gran parte dei rifiuti che interessano le ecomafie sono quelli industriali "contaminati da metalli pesanti e fanghi di depurazione (civile e industriale), che insieme rappresentano più del 74% del totale, seguiti dai rifiuti da costruzione e demolizione (inerti, comprese le frazioni di amianto), compost fuori legge, scarti in plastica e pneumatici fuori uso. Le procure coinvolte si dividono in maniera equilibrata tra Nord (30), Centro (27), Sud e Isole (33), a rimarcare quanto il problema affligga l’intero Stivale."

Qualche notizia positiva: per la tutela del patrimonio ambientale e culturale,  nel 2022 sono stati introdotti gli articoli 9 e 41 della Costituzione, che richiamano alla tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi ed è stata approvato il disegno di legge che ha introdotto nel nostro Codice penale il titolo VIII-bis, dedicato ai "Delitti contro il patrimonio culturale".

fonte: lanuovaecologia

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LA SMART CITY È IN UN FUTURO SEMPRE MENO LONTANO.

Entro il 2050 il 68% della popolazione mondiale vivrà nelle città, dunque aumenta la necessità di migliorarne la qualità, rendendole più accoglienti, pulite, efficienti e prosperose: in una parola smart.

Allo scopo di testare i migliori scenari di pianificazione esiste già Digital Twin, ossia una copia perfetta della Smart City, nel quale si potranno risolvere in anticipo problemi come quelli legati al cambiamento climatico e quindi testare i servizi per adeguarsi a tale fenomeno; si potrà inoltre scegliere la tecnologia migliore per la produzione di energia rinnovabile e dove installarla.

Nella Smart City esisteranno solo auto elettriche o a idrogeno, il trasporto passeggeri e merci avverrà tramite droni, gli edifici saranno intelligenti  e l’intelligenza artificiale gestirà i servizi e la distribuzione energetica. Una soluzione di questo tipo è già in funzione a Copenhagen.

A San Francisco già esiste un sistema rifiuti intelligente; una rete di sensori è in grado di rilevare quando devono essere svuotati i cassonetti e quando e dove pulire le strade.

La tecnologia smart aiuterebbe Paesi come l'Italia (dove nel 2020 sono andati persi 41 metri cubi d’acqua al giorno per km di rete solo nei capoluoghi e nelle città metropolitane) ad evitare sprechi di risorse idriche ed economiche; un sistema intelligente aiuterà infatti a registrare il rumore che individua le perdite e contatori d’acqua intelligenti misureranno i consumi dell’utente finale gestendo al meglio la rete. Un progetto simile è in fase di sperimentazione in Danimarca.

fonte: rinnovabili

 

DAL PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA (PNRR)  500 MLN DI EURO PER SOSTENERE LA CREAZIONE DI HYDROGEN VALLEYS, DISTRETTI DELL’IDROGENO.

Il viceministro dell'Ambiente Vannia Gava: "…si tratta di un investimento Pnrr con cui intendiamo sostenere la produzione di idrogeno verde in aree industriali dismesse, soprattutto del sud Italia, con il duplice obiettivo di convertire gli stabilimenti inutilizzati e favorire la crescita delle fonti energetiche rinnovabili. L’idrogeno verde sarà direttamente utilizzato nell’industria, nelle Pmi e nel trasporto locale, promuovendo così la crescita economica locale in un’ottica di decarbonizzazione e maggiore sostenibilità".

La misura prevede il completamento di un minimo di 10 progetti di produzione di idrogeno in aree dismesse, per una capacità complessiva di almeno 10-50 MW; in questo senso il Ministero ha pubblicato il decreto direttoriale che consentirà di procedere con l’aggiudicazione degli appalti entro il primo trimestre del 2023, e le Regioni e le Province autonome si potranno avvalere di un bando per la concessione dei finanziamenti; il Ministero assegnerà anche 2 miliardi di euro per l’utilizzo dell’idrogeno nell’industria Hard-to-Abate (si tratta dei "settori industriali energivori come acciaio, chimica, ceramica, carta, vetro, cemento e fonderie, dove è più difficile abbattere le emissioni di gas serra") con l'obiettivo di sostituire i fossili con le energie rinnovabili.

fonte:greenreport

 

MICROPLASTICHE NEI PRODOTTI ALIMENTARI: SE NE PARLA NELL'ULTIMO RAPPORTO DELLA FAO "MICROPLASTICS IN FOOD COMMODITIES. A FOOD SAFETY REVIEW ON HUMAN EXPOSURE THROUGH DIETARY SOURCES".

Studi recenti (come quello della Fao "Microplastics in Food Commodities. A Food Safety Review on Human Exposure through Dietary Sources")  hanno rilevato la presenza di materie plastiche intere o parti di esse oltre che nelle matrici ambientali, nei prodotti della pesca e in altri importanti prodotti alimentari; preoccupa "l'esposizione ai monomeri reattivi nella struttura polimerica altrimenti biologicamente inerte, ma anche ai loro contaminanti associati, le cui principali conseguenze sono neurotossicità, stress ossidativo e immunotossicità."

Il basso costo e la "caratteristica di malleabilità, il peso leggero e le proprietà di barriera al gas", favoriscono il largo uso, soprattutto nel settore alimentare, della plastica nel packaging (circa il 40%), nell’edilizia, nell’industria automobilistica, nell’elettronica e nei materiali domestici. Sono materiali meno soggetti al degrado e dunque, essendo più persistenti nell’ambiente, causano nocive conseguenze non solo per l'ambiente, ma anche per la sicurezza alimentare e per la salute pubblica.

A proposito di salute, l'impatto potenzialmente negativo delle microplastiche deriva in parte dalla loro composizione chimica; sono costituite da catene polimeriche, che a loro volta consistono di monomeri, " alcuni dei quali possono essere presenti in una forma non reagita e possono quindi interagire con molecole biologiche dopo l’ingestione."

Microplastiche sono state individuate nei prodotti della pesca e in altri prodotti come zucchero, miele, birra e acqua.

fonte:greenreport

 

BUONI I DATI SULL'’ENERGIA SOLARE EUROPEA NEL 2022: IN UN SOLO ANNO L'UE HA INSTALLATO 41 GW DI POTENZA FOTOVOLTAICA; PER L’ITALIA CRESCITA RECORD CON 2,6 GW DI NUOVE INSTALLAZIONI SOLARI.

Il rapporto annuale di SolarPower Europe, l’European Market Outlook for Solar Power 2022-202, rileva (anche grazie agli strumenti di ripresa finanziati dal Next Generation EU), che l' Europa in un solo anno ha installato complessivamente 41,4 GW di nuova potenza fotovoltaica, portando il totale cumulato a quota 208,9 GW.

Dal rapporto: "Solo la storia lo dirà, ma è probabile che l’Europa ricorderà il 2022 come l’anno in cui è iniziata veramente l’era solare”, spiega l’associazione in apertura del documento… Basta guardare i numeri: la nostra analisi di mercato preliminare per il 2022 vede 41,4 GW di nuova capacità solare fotovoltaica installata quest’anno, un’impressionante crescita annuale del 47% rispetto ai 28,1 GW installati nel 2021. È anche più del doppio di quanto è stato realizzato nel 2020".

Secondo il rapporto sono dieci gli Stati membri che aggiungono almeno 1 GW di energia solare all’anno; la Germania è in testa alla classifica, con una crescita quasi 8 GW fotovoltaici nel 2022. Seguono Spagna (7,5 GW), Polonia (4,9 GW), Paesi Bassi (4,0 GW) e Francia (2,7 GW).

L'Italia è attualmente al sesto posto della classifica europea grazie ad una capacità aggiuntiva stimata di circa 2,6 GW e una crescita annuale del 174%; il Superbonus e i costi altissimi dell’elettricità che hanno migliorato l’attrattiva dei modelli di business dell’autoconsumo, hanno rafforzato il mercato del fotovoltaico su piccola scala. Rimangono tuttavia troppo difficili gli iter di autorizzazione e di identificazione di terreni idonei anche se, secondo gli analisti, si stanno già compiendo passi avanti verso procedure semplificate.

Gli analisti del  SolarPower Europe: "Siamo fiduciosi che un’ulteriore crescita annuale del settore supererà tutte le aspettative, andando oltre i 50 GW [di nuova capacità annuale] nel 2023 e raggiungendo i 85 GW nel 2026. Sebbene questa sia la previsione ‘più probabile’, potremmo vedere fino a 68 GW installati l’anno prossimo e quasi 120 GW di installazione annuale in 4 anni".

In particolare per l'Italia è previsto che dal 2023 al 2026 potrebbe installare da un minimo di 16,4 GW ad un massimo di 34 GW (scenario più ambizioso).

fonte:rinnovabili