Stampa 

NEWS DI MAGGIO 2022

 

NEWS DALL'UE SULL'AMBIENTE

A cura di Federica De Rose, Redazione Foroeuropa

 

RAGGIUNTO A BERLINO L’ACCORDO PER ACCELERARE LA DECARBONIZZAZIONE DEL SETTORE ELETTRICO.

In occasione dell' incontro dei ministri del clima, energia e ambiente del G7 è stato trovato l’accordo per accelerare la decarbonizzazione del settore elettrico al 2035.

Il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani: "E’ stata una discussione estremamente densa e ne esce un comunicato buono, totalmente condiviso, che rappresenta un passo avanti rispetto al G20 dell’anno scorso, rispetto all’ultimo G7 e alla Cop 26."

Il ministro dell’economia tedesco Robert Habeck: "Si è deliberato su come il G7, in quanto forti nazioni industrializzate, può dare il proprio contributo alla promozione dell’eliminazione della produzione di energia elettrica a carbone e alla decarbonizzazione del traffico stradale".

I ministri, inoltre, si sono impegnati a:

- aumentare gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030, aumentando la vendita di veicoli a zero emissioni.

- porre fine ai sussidi internazionali alle fonti fossili entro la fine del 2022, eccetto in casi limitati che devono rimanere in linea con l’obiettivo di 1,5° C dell’Accordo di Parigi.

Matteo Leonardi, co-fondatore e direttore esecutivo delle politiche nazionali del think tank ECCO: "Questo G7 getta le basi per la definizione di un’agenda di trasformazione profonda di tutti i settori dell’economia. Gli impegni presi a Berlino confermano la necessità di uscire dalla generazione a gas nel settore elettrico quale pilastro per la decarbonizzazione di tutti i settori: civile, trasporti e industria. Il 2035 è vicino, serve un’innovazione non solo nelle tecnologie ma nel disegno del mercato stesso, il superamento del capacity market e la coerenza della governance dell’energia. Questo include la riforma fiscale dei prodotti energetici. L’innovazione e gli investimenti che verranno mobilitati per questi obiettivi costituiranno la base per costruire una sostenibilità sociale della decarbonizzazione".

fonte:greenreport.it

 

PUBBLICATO DA EUROSTAT L'ULTIMO "RAPPORTO 2022 DI MONITORAGGIO SUI PROGRESSI VERSO GLI OBIETTIVI DI SVILUPPO SOSTENIBILE NEL CONTESTO UE": OBIETTIVI RAGGIUNTI E ALTRI IN SALITA.

Il "Rapporto 2022 di monitoraggio sui progressi verso gli obiettivi di sviluppo sostenibile nel contesto Ue" pubblicato da Eurostat, l’ufficio di statistica dell’Ue, rivela che "passi avanti sono stati compiuti in settori come il Green Deal europeo, la strategia digitale e il pilastro europeo dell’azione per i diritti sociali, in linea con le priorità della Commissione", mentre ci sono stati "allontanamenti dagli obiettivi di sviluppo sostenibile in alcune aree specifiche".

Un esempio significativo e quello dell' obiettivo 15 "vita sulla terra", non raggiunto poichè gli ecosistemi e la biodiversità  sono ancora sotto la pressione delle attività umane; miglioramenti maggiori invece  riguardano vari obiettivi, come il 16," promozione della pace e della sicurezza personale all’interno del suo territorio".

Viene data anche molto importanza a NextGenerationEu, alle riforme e agli investimenti previsti dagli Stati membri nei loro piani di ripresa e resilienza.

Il commissario Paolo Gentiloni sul Rapporto: "…gli obiettivi di sviluppo sostenibile rimangono la nostra bussola e la nostra misura del successo…" e lo shock economico causato dall’invasione russa dell’Ucraina deve "galvanizzarci a raddoppiare i nostri sforzi per aumentare la nostra resilienza e la sostenibilità dei nostri processi produttivi e delle attività quotidiane".

fonte: agensir.it

 

GIORNATE DELLE OASI, WWF E PROCTER & GAMBLE ITALIA HANNO PRESENTATO I RISULTATI DELLA PRIMA MISURAZIONE DEI SERVIZI ECOSISTEMICI DELLE OASI: BUONE NOTIZIE.

MEA - Millennium Ecosystem Assessment, definisce i servizi ecosistemici i "molteplici benefici forniti dagli ecosistemi al genere umano"; in occasione delle Giornate delle Oasi, WWF e P&G Italia hanno presentato i risultati della prima misurazione dei servizi ecosistemici delle Oasi , derivati dai primi mesi di azione della campagna ReNature Italy, nata per favorire la rinaturazione su vasta scala in Italia. WWF si è avvalso degli esperti di Etifor, spin off dell’Università di Padova specializzato nella quantificazione dei servizi ecosistemici.

In particolare i servizi ecosistemici misurati sono:

- il sequestro e mantenimento del carbonio

- la conservazione della biodiversità

- il mantenimento della qualità dell’acqua

- il mantenimento di aree importanti per i loro valori ricreativi e di turismo.

Di seguito i risultati delle analisi eseguite sulle tre Oasi, Valtrigona (Trento), Macchiagrande (Roma) e Monte Arcosu (Cagliari):

-buono lo stato di conservazione di specie chiave per gli ecosistemi forestali, quali il lupo o il cervo sardo, (vedi Oasi di Monte Arcosu);

-buona la quantità di stoccaggio di carbonio: nei circa 4.500 ettari valutati è risultata di oltre 166 mila tonnellate di carbonio, equivalente ad oltre 600 mila tonnellate di anidride carbonica (CO2) equivalente stoccata;

-buona la disponibilità di acqua dolce di qualità, (importante per la presenza di sali minerali  e per il contenimento di agenti patogeni ed inquinanti), vedi l’Oasi Dynamo, affiliata WWF, gestita dall’omonima azienda agricola promossa da Fondazione Dynamo.

Marco Galaverni, Direttore Programma e Oasi di WWF Italia: "Questi primi monitoraggi di Etifor stanno misurando per la prima volta il successo degli interventi a tutela delle nostre Oasi, proprio oggi in occasione della Giornata Europea delle Aree Protette. Molti altri quelli che realizzeremo grazie alla collaborazione con Procter & Gamble per continuare nell’opera di rigenerazione della campagna ReNature Italy con cui vogliamo contribuire al raggiungimento, entro il 2030, del 30% di superficie terrestre e marina efficacemente protetta e al restauro degli habitat degradati nel nostro Paese".

fonte: alternativa sostenibile

*********

 

MORTI DA INQUINAMENTO: QUALCHE MIGLIORAMENTO, MA SI PUÒ FARE ANCORA DI PIÙ.

La Lancet Commission ha pubblicato l' ultimo aggiornamento sulle morti da inquinamento: sono almeno 9 milioni ogni anno, considerando  che anche la versione del 2017 rilevava lo stesso numero di decessi prematuri.

Sembra dunque che non ci sia stato alcun miglioramento; in realtà la review globale rileva che sono in calo le morti da inquinamento dell’aria all’interno delle abitazioni e delle acque, associate alla povertà estrema (ma i paesi a basso e medio reddito totalizzano ancora il 90% dei decessi totali). Sono aumentati però i decessi prematuri legati all’inquinamento atmosferico in generale e all’impatto delle sostanze chimiche tossiche (come il piombo). Solo dal 2015, infatti, queste tipologie sono cresciute del 7%, mentre l’incremento dal 2000 è addirittura del 66%.

Gli autori: "Le aree chiave su cui è necessario concentrarsi sono l’inquinamento atmosferico, l’avvelenamento da piombo e l’inquinamento chimico… L’inquinamento atmosferico causa oltre 6,5 milioni di morti all’anno a livello globale, e questo numero è in aumento. Il piombo (i decessi dovuti solo al piombo sono 900mila.) e altre sostanze chimiche sono responsabili di 1,8 milioni di morti all’anno a livello globale, una cifra probabilmente sottovalutata". …La triade inquinamento, cambiamento climatico e perdita di biodiversità sono i principali problemi ambientali globali del nostro tempo… Questi problemi sono strettamente collegati e la soluzione di ciascuno di essi andrà a beneficio degli altri".

fonte:rinnovabili

 

DALLA COMMISSIONE UE ARRIVA L'ACCESSO PUBBLICO AL  REGISTRO DELLE ETICHETTE ENERGETICHE. 

EPREL, il Registro comunitario delle etichette energetiche, è uno strumento digitale che rende disponibili ai consumatori informazioni sulla prestazione energetica di diversi modelli di elettrodomestici, un aiuto quindi ad orientarsi nell’acquisto.

Il registro da tre anni è accessibile solo dai fornitori di elettrodomestici (produttori o loro rappresentanti autorizzati e importatori), che hanno l’obbligo di registrare tutti i modelli di prodotti immessi sul mercato comunitario e soggetti ai requisiti di etichettatura energetica UE e le informazioni inviate comprendono anche dati tecnici riservati e accessibili solo alle autorità di vigilanza del mercato.

Oggi, "oltre alle informazioni standardizzate sui singoli prodotti, l’interfaccia pubblica contiene opzioni di ricerca e una funzionalità che mostra automaticamente statistiche aggiornate e in tempo reale sul numero e sulla quota di modelli in ciascuna classe di efficienza per qualsiasi categoria di prodotto o sottoselezione...Questa funzione aiuterà anche le autorità pubbliche ad attuare gli appalti pubblici verdi (come richiesto dalla direttiva sull’efficienza energetica) e altre politiche di promozione del risparmio energetico."

fonte: rinnovabili

 

LE COMPAGNIE ASSICURATIVE IMPREPARATE AI DISASTRI CLIMATICI

Dal rapporto World Property and Casualty Insurance Report 2022 preparato da Capgemini e Emsa è emerso che non sempre le compagnie assicurative sono preparate all' impatto degli eventi estremi (i disastri climatici sono aumentati del 360% in 30 anni) sulla vita quotidiana; attualmente solo l’8% delle compagnie si sta preparando in modo adeguato agli scenari futuri.

La curva delle perdite di beni assicurati è cresciuta di 3,6 volte, più ripida rispetto a quella dei beni non coperti da alcuna polizza (le cui perdite sono comunque raddoppiate in 30 anni).

Il 53% delle compagnie non adotta alcuna misura per far fronte conseguenze del climate change; qualcosa è attuata dal 19% . "…Il 30% degli assicuratori limita gli investimenti nelle compagnie non sostenibili, mentre più del 20% limita le coperture assicurative a tali aziende. Solo l’8%, però, segue linee guida adeguate agli scenari climatici più probabili."

fonte: rinnovabili

 

IDROGENO PULITO: L'UE DEFINISCE UN PIANO DA INSERIRE NELL’ATTESO PACCHETTO REPOWEREU

In attesa del pacchetto RepowerEU, l'Ue rafforza l'obiettivo di aumentare la disponibilità di idrogeno con un piano da 20 mln di tonnellate; in questo senso Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione europe, ha dichiarato al pubblico del World Hydrogen Summit 2022 a Rotterdam (dal cui porto transiterà il 40% di idrogeno verde importato): "Il 18 maggio, la Commissione europea presenterà piani dettagliati per rilanciare l’Europa con energia pulita e saremo molto concreti sul fatto che questo significherà più idrogeno rinnovabile… RepowerEU includerà un piano dedicato …Vogliamo vedere 10 milioni di tonnellate di idrogeno verde prodotte in Europa e 10 milioni di tonnellate importate".

Dal Commissario sono arrivate inoltre novità come la realizzazione di una mappa infrastrutturale con direttive sui sistemi produttivi, di raccolta, stoccaggio e trasporto; inoltre è reale la proposta di nuove normative dedicate al vettore e alle certificazioni:"… Daremo il via a nuovi strumenti di finanziamento per aiutare settori come l’industria e i trasporti a utilizzare l’idrogeno che produciamo e importiamo".

fonte: rinnovabili

 

DOPO IL BLEACHING DI MARZO-APRILE È PERVENUTO DALLA GREAT BARRIER REEF MARINE AUTHORITY L’ULTIMO AGGIORNAMENTO PERIODICO: COLPITO IL 91% DELLA BARRIERA CORALLINA.

Il fenomeno dello sbiancamento di massa della barriera corallina (bleaching), ovvero la sua morte, sta accelerando; il danno rilevato dalla Great Barrier Reef Marine Authority nell’ultimo aggiornamento periodico, è esteso: 654 dei 719 segmenti monitorati è sbiancato; praticamente il 91% della barriera corallina ha subito il bleaching.

Il fenomeno suddetto avviene quando l’acqua di mare raggiunge e mantiene per diversi giorni temperature troppo alte che spezzano la simbiosi tra polipi e alghe, che vengono eliminate comportando la perdita della caratteristica pigmentazione del corallo.

Dall'Authority: "Le acque della Grande barriera corallina si sono riscaldate in anticipo a dicembre 2021, superando i massimi estivi storici che tipicamente si verificano nei mesi estivi più caldi… L’evento ha avuto proporzioni davvero eccezionali. Tra novembre e dicembre, le temperature minime del mare hanno superato le massime registrate gli anni precedenti… Le temperature dell’oceano hanno continuato ad accumulare calore per tutta l’estate fino all’inizio di aprile 2022, con tre distinte ondate di calore che hanno aumentato lo stress termico in tutta la Grande barriera corallina centrale e settentrionale".

fonte: rinnovabili

 

IL GAS FOSSILE È IL MENO INQUINANTE DEGLI IDROCARBURI, MA UN DOSSIER DIMOSTRA CHE RENDE PIÙ COSTOSA LA TRANSIZIONE ALLE RINNOVABILI.

Tra il carbone e le rinnovabili si pensava saggio l'utilizzo del gas fossile; oggi TransitionZero in un dossier pubblicato ieri rivela che il gas fossile non aiuta la transizione, anzi la rende più costosa; dal 2010 a oggi, infatti, il costo del passaggio dal carbone alle rinnovabili è precipitato del 99%, sia per l’aumento del prezzo del gas sia per il crollo di quello di eolico e fotovoltaico.

Per capire quanto costa cambiare combustibile per la generazione elettrica in genere si analizzano i prezzi di generazione del carbone e del gas fossile; in questo senso dal dossier si legge: "…Il problema con questa metrica è che ignora la trasformazione necessaria per la generazione di elettricità per essere coerente con l’obiettivo di temperatura nell’accordo di Parigi”, spiegano gli autori… Abbiamo fatto un ulteriore passo avanti nell’analisi del cambio di combustibile, calcolando il costo del cambio di combustibile richiesto per saltare il gas fossile e passare direttamente alle rinnovabili. Il prezzo del cambio da carbone a combustibile pulito cattura la differenza di costo associata al funzionamento degli impianti a carbone esistenti e del nuovo eolico onshore o del solare fotovoltaico più lo stoccaggio a batteria…Nonostante alcune variazioni regionali, la nostra analisi mostra una chiara tendenza deflazionistica nel costo del passaggio dal carbone all’elettricità pulita…Indipendentemente dall’invasione russa dell’Ucraina, questa tendenza accelererà, presentando ai governi un’opportunità economica per proteggere i consumatori di elettricità dalla continua volatilità dei combustibili fossili".

fonte: rinnovabili

 

NEI FANGHI DI DEPURAZIONE DEI TERRENI AGRICOLI EUROPEI È PRESENTE UN'ENORME QUANTITÀ DI MICROPLASTICHE.

Un team di ricercatori della Università di Cardiff e di Manchester ha pubblicato uno studio su Environmental Pollution in cui rivela che "I terreni agricoli in tutta Europa (il Paese che ha potenzialmente la più alta quantità di contaminazione da microplastica nei suoi suoli è il Regno Unito, con 500-1000 particelle di microplastica per metro quadrato di terreno agricolo applicato all’anno, seguito da Spagna, Portogallo e Germania) sono potenzialmente il più grande serbatoio globale di microplastiche a causa delle alte concentrazioni presenti nei fertilizzanti derivati ​​dai fanghi di depurazione…Tra le 31.000 e le 42.000 tonnellate di microplastica (o 86-710 trilioni di particelle di microplastica) vengono applicate ai suoli europei ogni anno, rispecchiando la concentrazione di microplastica che si trova nelle acque superficiali dell’oceano… e le microplastiche rimosse dalle acque reflue grezze negli impianti di trattamento delle acque reflue continuano a costituire circa l’1% del peso dei fanghi di depurazione, che vengono comunemente usati come fertilizzante nelle fattorie di tutta Europa… Le microplastiche sparse sui terreni agricoli verranno infine ritrasportate nei corsi d’acqua naturali mediante il deflusso delle acque superficiali o l’infiltrazione nelle acque sotterranee. Di dimensioni inferiori a 5 mm, le microplastiche rappresentano una minaccia significativa per la fauna selvatica poiché vengono facilmente ingerite e possono trasportare contaminanti, sostanze chimiche tossiche e agenti patogeni pericolosi, con un potenziale impatto sull’intera catena alimentare… La nostra ricerca si chiede se le microplastiche vengano effettivamente rimosse negli impianti di trattamento delle acque reflue o vengano in realtà spostate nell’ambiente. Una chiara mancanza di strategia da parte delle compagnie idriche per gestire le microplastiche nei fanghi di depurazione significa che questi contaminanti vengono trasportati nuovamente nel suolo e alla fine torneranno nell’ambiente acquatico".

Il principale autore dello studio, James Lofty della School of engineering dell’università di Cardiff, conclude: "…Attualmente non esiste una legislazione europea che limiti o controlli l’immissione di microplastica nei fanghi di depurazione riciclati in base ai carichi e alla tossicità dell’esposizione alla microplastica. Dovrebbero essere compiuti sforzi per aumentare il monitoraggio standardizzato delle concentrazioni di microplastiche nei fanghi di depurazione e nei terreni agricoli, che fornirebbe un quadro più accurato dei livelli di contaminazione nei suoli in tutta Europa".

fonte: greenreport