A CURA DI

AVV. ANTONELLA ROBERTI

IRRAZIONALITA' NORMATIVA IN TEMPI PANDEMICI 

Autore: Prof. Fabrizio Giulimondi

 

Il diritto è una risposta al reale di cui analizza la composizione e ne disciplina i tasselli, al fine di conservare al meglio la convivenza civile tentando eventualmente di migliorarla, fornendo, se del caso, soluzioni alle controversie scaturenti potenzialmente da esso. La norma, una delle filiazioni del diritto, è susseguente al fatto e, constatandone l’esistenza, interviene su di esso nel momento in cui interferisce con le vicende umane. Il fatto interessa l’ordinamento giuridico in quanto incidente sulla esistenza degli esseri umani in veste di cittadini di uno Stato.

Questi tempi pandemici[1] hanno originato una nuova forma di diritto non più susseguente al fatto ma a questo antecedente, ex ante e non ex post, ossia un diritto che costituisce il fatto, normandolo contestualmente. Il diritto non è successivo al fatto ma lo precede creandolo e dettando le condizioni che i soggetti devono rispettare nel relazionarsi con esso. Il diritto, pertanto, plasma esso stesso il fatto soffiandovi dentro il comportamento che occorre tenere, modellando una psicologia di massa unidirezionale grazie alla conformazione dell'irrazionalità su un piano di apparente razionalità.

Prendiamo due esempi del vivere quotidiano. Persone ammassate dentro un autobus e individui lontani anche svariati metri all'interno di un ampio ristorante: il primo gruppo non necessita dell'utilizzo del c.d. Green Pass[2], il secondo sì[3]; nel primo si percepisce la normalizzazione dell'utente che è diffusamente tranquillo, mentre nel secondo ambiente chi si presenta senza certificato verde è percepito come una minaccia; le persone inzeppate dentro un mezzo pubblico sono maggiormente a rischio contagio da Covid-19-, rischio azzerato fra i clienti seduti a distanza in un locale spazioso, eppure gli sguardi e gli atteggiamenti delle persone  risultano essere opposti. Raziocinio vorrebbe un atteggiamento di accettazione dell'individuo privo del certificato in un luogo di ristorazione, invocandone invece l'introduzione sui mezzi pubblici dove, non infrequentemente, si sta pigiati l'uno all'altro.

Il raziocinio, appunto. Il raziocino muta e si depotenzia sempre quando la paura (reale o avvertita o imposta) si affaccia, cresce e si ingigantisce. La razionalità diviene inversamente proporzionale al timore, razionalità e ragionevolezza che, per giurisprudenza consolidata della Consulta[4], devono informare ogni tratto di penna che compone la legislazione che è stata, è e sarà.

Rodolfo Sacco[5] coniò il concetto di formante del diritto, base giuridica su cui si sviluppa ogni sistema ordinamentale. Il formante può essere legislativo (se il sistema si sviluppa lungo la dorsale legislativa, come in Italia), giurisprudenziale (se si rifà a quanto stabilito dalle sentenze, come negli ordinamenti di common law) o dottrinale (se le fondamenta sono costruite intorno al pensiero dei giuristi e degli accademici).

Esistono anche formanti definiti "crittotipi", ossia "quelle regole implicite," - così qualificate dalla Diurni[6] - "cui ci si conforma senza averne piena consapevolezza. Essi sono il risultato del contesto storico, culturale e sociale di un dato ordinamento giuridico e concorrono a formare la mentalità del giurista autoctono.".

La paura[7] è stato il formante nascosto del sistema normativo prodotto a far data dal 31 gennaio 2020[8], a seguito della dichiarazione dello stato di emergenza. Il nocciolo della paura è l'irrazionalità che ne costituisce il nucleo essenziale ed ha permeato ogni atto disciplinante l'epidemia, dai DPCM[9] (che non sono affatto una fonte di diritto ma, come ha recentemente ritenuto la decisione della Corte costituzionale 198/2021[10], atti amministrativi monocratici necessitati), alle ordinanze del Ministro della Salute e del Capo Dipartimento della Protezione Civile, alle circolari del Ministro dell'Interno e, infine,  alla decretazione d'urgenza, unico autentico mezzo di produzione giuridica[11].

L'irrazionalità è la negazione del diritto che si fonda sulla ragionevolezza e sulla attinenza alla realtà di una disposizione di legge, necessariamente congruente, coerente e proporzionale al sistema nella sua interezza.

Il diritto è pensiero razionale che "si interessa" di ciò che esiste, non di ciò che non esiste. Stiamo assistendo, viceversa, alla creazione di molteplici realtà cangianti a seconda delle norme immaginate e approvate dal Legislatore, norme parametrate su una confusione decisionale ben lontana dai criteri razionalistici invocati dai giudici costituzionali. Come possiamo valutare la situazione che vede persone senza Green Pass in piedi lungo il bancone di un bar a pochi centimetri di distanza da persone sedute titolari del medesimo? Persone in piedi e persone sedute in presenza (o assenza) di un egual rischio di contagio, ma trattate in maniera difforme, se non opposta, in marchiana violazione dell'art. 3 Cost.

La normazione in tutte le sue forme in questi mesi ha dato forma giuridica, e parimenti disciplinato, l'irrazionalità sorta dalla paura, quotidianamente insufflata in ognuno di noi, fornendone una legittimazione ed una dignità in palese contrasto con la Carta ed i suoi principi fondamentali. L'irrazionalità riempie sì di contenuto una parte della legislazione più recente,  ma acquisita anche un peculiare aspetto estetico, laddove assistiamo ai vertici dello Stato che interloquiscono con i giornalisti senza mascherina per rimetterla una volta smesso di parlare, assumendo persino una propria dinamica sociale, ogniqualvolta osserviamo una dipendente del supermercato priva del "titolo" - e per tale ragione sospesa dal servizio e dalla retribuzione[12] - entrare (come cliente e, quindi, senza Green Pass) nel medesimo (ex) luogo di lavoro e conversare amabilmente con le colleghe e - meno amabilmente - con il responsabile della propria sospensione.

Il brocardo ossessivamente ricorrente risulta essere: "Nulla sarà come prima".

Speriamo invece che qualche cosa sia come prima, come il pieno ripristino della Costituzione, ordito armonico, equilibrato e razionale di diritti, libertà e doveri, nel quale nessuno di costoro tiranneggia sull'altro e nel quale i nostri saggi Padri costituenti non hanno voluto affatto prevedere uno "stato di eccezione", salvo in caso di dichiarazione di guerra (ex artt. 78 e 87Cost.).

Mi auguro si torni quanto prima ad una democrazia pienamente liberale, ove il diritto al lavoro (art.4 Cost.), la libertà personale (art. 13 Cost.) ed il principio di eguaglianza (art. 3 Cost.), baluardi di qualunque Stato occidentale, si espandano di nuovo, procedendo alla rimozione di tutti quegli strumenti surrettizi che li stanno limitando ed arginando in maniera sempre più visibile e stringente.

 

Fabrizio Giulimondi, consulente giuridico-normativo presso la Presidenza della Commissione agricoltura e produzione agroalimentare del Senato della Repubblica.

 

[1] Per un approfondimento riferito al primo periodo della pandemia, vigente il lockdown articolatosi in più fasi ben descritte su "Il Giorno", 9.3.2021 (https://www.ilgiorno.it/cronaca/lockdown-1.6111968#Il%20lockdown), mi sia consentito rimandare,  per quanto riguarda le prime avvisaglie di distorsioni giuridiche e normative, a F.Giulimondi,La Costituzione ai tempi del Coronavirus (sottacendo sulla "Costituzione sospesa"), in stessa Rivista, 2020, 2.

[2] Per una panoramica sulla normativa unionale e nazionale in tema di "Green Pass" (c.d. "Certificato verde"), V. Senato Rep., serv.studi, dossier 456 - Camera dep., serv.studi, dip. lavoro - dip. aff.soc., dossier 28.9.2021, Quadro di sintesi della disciplina in materia di certificazioni verdi COVID-19, in"Misure urgenti per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l'estensione dell'ambito applicativo della certificazione verde COVID-19 e il rafforzamento del sistema di screening, D.L. 127/2021 – A.S. 2394", pp. 25ss; mi sia consentito suggerire anche F.Giulimondi, Se chi non si vaccina può uccidere, perché il Governo non impone l’obbligo?, in "LabParlamento", 27.7.2021; Id., Tutti contro i no vax, ma l’obbligo vaccinale è incostituzionale, Ibidem, 14.7.2021.

[3]Ex art. 9 bisd.l. 22.4.2021, n. 52, conv, con mod., in l. 17.6.2021, n. 87, introdotto da art. 3 d.l.23.7.2021, n. 105, conv, con mod, in l.16.9.2021, n. 126.

[4]Ex multis, cfr. Corte. Cost., sent., 27.5-31.5.1996, n. 172, & 3.2, in  www.giurcost.org: "...profilo del principio di razionalità, sia nel senso di razionalità formale, cioè del principio logico di non contraddizione, sia nel senso di razionalità pratica, ovvero di ragionevolezza.".

[5] R. Sacco, Introduzione al diritto comparato, Milano, UTET, 1992.

[6]A.Diurni, Corso di Laurea EDU – 2014/2015, diritto privato comparato, II, La sistemologia, Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro, p.4, in "www.studocu.com/it/document/universita-degli-studi-magna-graecia-di-catanzaro/diritto-privato-comparato/parte-ii-la-sistemologia".

[7]Sulla relazione fra paura e diritto mi sia consentito rimandare a F.Giulimondi, La Paura è la vera “Grundnorm” (norma fondamentale) dell’ordinamento giuridico italiano (e non solo), in “Statiunitiditalia.it”, 30.11.2020.

[8]Delibera del Consiglio dei Ministri, 31.1.2020, Dichiarazione dello stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili, in GU, s.g., 1.2.2020, n. 26.

[9]Per un elenco esaustivo dei DPCM emanati V. www.osservatoriosullefonti.it/emergenza-covid-19/fonti-governative/decreti-del-presidente-del-consiglio-dei-ministri/2997-emcov-dpcm-elenco; in merito alla questione molto di battuta sui DPCM mi sia consentito rimandare a F. Giulimondi, La Costituzione ai tempi del Coronavirus, cit.

[10]Corte cost, sent., 23.7-22.10.2021, n. 198, in "www.cortecostituzionale.it".

[11] Per una carrellata completa della normazione prodotta in risposta alla epidemia da Covid-19, poi dichiarata pandemia dal Direttore Generale dell'OMS in data 11.3.2020 (in "www.osservatoriosullefonti.it/emergenza-covid-19/organizzazione-mondiale-della-sanita-oms/dichiarazioni-direttore-generale-organizzazione-mondiale-della-sanita-oms/3012-emcov-oms4"),V. www.governo.it/node/1434.

 

[12]A mente dell'art. 9 septiesd.l. 22.4.2021, n. 52, conv., con mod., in l. 17.6.2021, n. 87, introdotto dall'art. 3 d.l. 21.9.2021, n. 127 (AS 2396per la conversione in legge all'esame in prima lettura presso il Senato della Repubblica).