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NEWS DI LUGLIO 2021

 

NEWS DALL'UE SULL'AMBIENTE

A cura di Federica De Rose, Redazione Foroeuropa

 

FORESTE EUROPEE: PER PROTEGGERLE IN ARRIVO LA STRATEGIA EUROPEA "NEW EU FOREST STRATEGY FOR 2030".

La siccità e gli  incendi dovuti  al riscaldamento globale hanno seriamente danneggiato gli habitat  forestali e sta aumentando il rischio anche per i servizi ecosistemici e per la bioeconomia da questi  forniti .

Frans Timmermans ,vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo: "Le foreste europee sono a rischio. Ecco perché lavoreremo per proteggerle e ripristinarle, per migliorarne la gestione e sostenere chi si prende cura di loro".

In questo senso nasce la "Forest Strategy for 2030" (che fa  parte del pacchetto Fit For 55, il programma di decarbonizzazione UE): entro il 2030  saranno ripristinate milioni di foreste europee; oltre a una tabella di marcia per piantare altri tre miliardi di alberi in tutta Europa entro il 2030, la strategia prevede una serie di azioni per aumentare la quantità e la qualità delle foreste e renderle più resistenti agli eventi meteorologici estremi.

I programmi Ue , per esempio, intendono tutelare e gestire in modo sostenibile la raccolta del legno; dal documento dell' Esecutivo UE: "Il legno non è una risorsa illimitata e gli Stati membri devono tenerne conto...Come indicato in recenti studi scientifici, fino al 2050, è improbabile che i potenziali benefici aggiuntivi dei prodotti legnosi raccolti e della sostituzione dei materiali compensino la riduzione del pozzo forestale netto associato all’aumento del raccolto".

Il piano Ue prevede anche una serie di  aiuti ai proprietari e ai gestori di foreste per fornire servizi ecosistemici alternativi, mantenendo intatte parti delle loro aree. La Commissione europea ha anche annunciato una proposta legale per intensificare il monitoraggio, la comunicazione e la raccolta dei dati forestali nell’UE.

fonte: rinnovabili

 

IL RISCALDAMENTO GLOBALE RIDUCE LA CRIOSFERA GLOBALE: 87.000 CHILOMETRI QUADRATI ALL’ANNO DURANTE IL PERIODO 1979-2016.

Secondo lo studio "A Holistic Assessment of 1979–2016 Global Cryospheric Extent"  di un  team di ricercatori  dell’università di Lanzhou e della  Texas A&M University, "la criosfera globale si è ridotta in media di circa 87.000 chilometri quadrati all’anno durante il periodo 1979-2016 a causa del riscaldamento globale".

I ricercatori hanno quantificato i cambiamenti nell’emisfero e nella criosfera globale dovuti ai cambiamenti climatici e sintetizzato i dati su ghiaccio marino, copertura nevosa ed estensioni del terreno ghiacciato. I dati ottenuti aiuteranno a studiare ulteriormente gli impatti dei cambiamenti climatici sulla criosfera e sugli ecosistemi, sullo scambio di carbonio e sui cicli di vita.

-Uno degli autori, Zhang Tingjun, del College of Earth and Environmental Sciences dell’università di Lanzhou: è importante "...valutare la criosfera nel suo insieme e fornisce un modo per stimare quantitativamente i suoi cambiamenti complessivi".

-Il principale autore dello studio, Peng Xiaoqing, anche lui dell’università di Lanzhou: "Lo studio è frutto di una ricerca pioneristica che ha realizzato una valutazione completa dell’intera criosfera globale: La criosfera globale, aree con acqua ghiacciata, contiene quasi tre quarti dell’acqua dolce della Terra. Svolge un ruolo importante nel sistema climatico terrestre. E’ uno degli indicatori climatici più sensibili. Il suo cambiamento rappresenta un importante cambiamento globale, ma non solo un problema regionale".

fonte: greenreport

 

LA GROENLANDIA RINUNCIA ANCHE AL PETROLIO: "DOBBIAMO PRENDERE SUL SERIO LA CRISI CLIMATICA".

Tempo fa la Groenlandia aveva già rinunciato ad espandere un sito minerario ricchissimo di uranio e terre rare; oggi l'esecutivo ha deciso di chiudere le trivelle, sospendendo l' esplorazione alla ricerca di idrocarburi.

Secondo l’esecutivo la moratoria sulle trivelle in Groenlandia sarebbe "un passo naturale", ed è necessario  "prendere seriamente la crisi climatica".

In una nota, il governo della Groenlandia :"Il futuro non è nel petrolio. Il futuro appartiene all’energia rinnovabile, e sotto questo aspetto abbiamo molto di più da guadagnare"; il governo "vuole assumersi la corresponsabilità per combattere la crisi climatica globale".

fonte: rinnovabili

 

CARENZA D'ACQUA: 2 MILIARDI DI PERSONE A RISCHIO, MA CI AIUTERANNO GLI IMPIANTI DI DISSALAZIONE.

Secondo le Nazioni Unite oggi 2 miliardi di persone sono a rischio di mancanza dell'acqua; il nostro Paese ha perso 5 miliardi di metri cubi e affronta un alto rischio di desertificazione; ciò è emerso dal convegno "Dal mare l’acqua per resistere al climate change. Le opportunità della dissalazione e il riutilizzo delle acque in Italia" (organizzato da Acciona, la multinazionale spagnola leader in infrastrutture per la dissalazione, e da Althesys). L'Italia è a rischio di carenza idrica fino al 40% in meno a livello nazionale e al 90% per le aree del Meridione nel lungo periodo.

Per aiutare la gestione idrica oggi esistono gli impianti di dissalazione, che ottengono diversi quantitativi di acqua dolce partendo da quella marina o salmastra.

Negli ultimi anni i costi per gli impianti sono fortemente diminuiti, grazie al progresso tecnologico; attualmente per la dissalazione sono utilizzate le tecnologie rinnovabili del solare e dell' eolico: il 40% usa il fotovoltaico, il 10% il solare termico, 20% l’eolico, mentre i rimanenti sono impianti ibridi che impiegano più fonti.

Per fronteggiare la scarsità d’acqua, sopratutto nelle isole minori, l'attuale produzione di acqua dissalata in Italia è oggi allo 0,1% del prelievo di acqua dolce; lo sviluppo dei dissalatori come strumento anti siccità è stato finora "limitato ad impianti di dimensioni medio-piccole, che si trovano prevalentemente nelle isole minori di Sicilia, Toscana e Lazio. I principali ostacoli alla realizzazione sono costituiti dai lunghi processi di autorizzazione, da opposizioni sociali e interessi contrapposti. Per favorire lo sviluppo in Italia è necessario ridisegnare le politiche idriche, semplificando le autorizzazioni, rivedendo i modelli di realizzazione e gestione con un’unica regia, anche in vista del ricorso alle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr)".

fonte: rinnovabili

 

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NEWS DALL'UE SULL'AMBIENTE

A cura di Federica De Rose, Redazione Foroeuropa

 

INVESTIRE IN ITALIA SULLA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE: È STATO EMESSO IL  PRIMO FINANZIAMENTO "SOSTENIBILE" DALLA BANCA EUROPEA E SE LO AGGIUDICA UNA SOCIETÀ DEL GRUPPO ENEL.

L'obiettivo primario dell'investimento è:

"la riduzione delle emissioni dirette di gas serra (Scope 1), in linea con il Sustainable Development Goal (SDG) 13 delle Nazioni Unite e misurato in grammi di Co2 equivalenti per kWh, pari o inferiore a 148 gCo2 eq/kWh entro il 2023. Sulla base del raggiungimento di questo target l'accordo prevede un meccanismo step-up/step-down che attiverà un aggiustamento del margine".

Il finanziamento (da 600 milioni) è stato emesso per E-Distribuzione, una società del gruppo Enel, per il progetto E-Grid, finalizzato al rinnovamento e allo sviluppo della rete, all’incremento della resilienza climatica e all'aggiornamento tecnologico.

L'obiettivo è "l'ottimizzazione del servizio elettrico e il raggiungimento veloce della transizione energetica, permettendo alla rete di ospitare una quota crescente di capacità di generazione rinnovabile e mobilità elettrica e aprendo il sistema a una serie di servizi innovativi per i consumatori e, infine, riducendo l'esposizione al rischio legato ai cambiamenti climatici".

Miguel Morgado, direttore del dipartimento della Banca europea per gli investimenti:

"Questa operazione segna un passo importante per la Bei nell’ambito della propria roadmap per diventare la ‘banca del clima’ dell’Ue...A partire dal 2025, almeno la metà dei nostri finanziamenti dovrà avere un impatto positivo sul clima, mentre già da quest’anno tutte le operazioni della Bei sono allineate con gli obiettivi dell’accordo di Parigi. Grazie alla sinergia con Enel, facendo leva sulla sua leadership e know-how nella finanza sostenibile, questo finanziamento si pone in perfetta sintonia con i nostri obiettivi di lotta al cambiamento climatico. Inoltre, l’operazione riveste un ruolo importante per il sostegno alla ripresa economica post pandemia e per l’impatto occupazionale. Considerando che il 70% degli investimenti sostenuti dal finanziamento saranno realizzati nel Mezzogiorno, questo rappresenta un ulteriore elemento dell’importanza della collaborazione tra Enel e la Bei".

fonte: europa.today

 

ENERGIA DAL MOTO ONDOSO:DALLA TOSCANA UN PROGETTO DI RICERCA FINALIZZATO A SVILUPPARE UN MODELLO ANALITICO PER LO STUDIO DI CONVERTITORI DI ENERGIA DAL MOTO ONDOSO BASATI SULLA TECNOLOGIA A COLONNA D’ACQUA OSCILLANTE.

La necessità di studiare la potenzialità dell’energia trasportata dal mare nasce da un forte aumento della domanda globale di energia e dalla necessità di limitare il livello delle emissioni inquinanti utilizzando combustibili fossili e fonti rinnovabili,  considerando che le riserve di petrolio, gas naturale e carbone sono destinate ad esaurirsi rispettivamente fra circa 42, 157 e 407 anni;        inoltre va tenuto sempre presente che la Comunità Europea ha stabilito l’obiettivo di riduzione entro il 2030 del 55% delle emissioni di anidride carbonica rispetto ai valori del 1990.

La potenza complessiva trasportata dalle onde sulle coste oceaniche è stimata fra 0,5 e 2,2 TW; attualmente sono state sviluppate varie tipologie di convertitori di energia dalle onde (wave energy converters, WECs).

Il Sustainable Energy Research Group (SERG) ed il Laboratorio di Ingegneria Marittima (LABIMA) dell’Università degli Studi di Firenze hanno istituito un progetto di ricerca finalizzato a sviluppare un modello analitico per lo studio di convertitori di energia dal moto ondoso basati sulla tecnologia a colonna d’acqua oscillante.

Il modello in questione è il wave-to-wire (così chiamato in quanto permette di studiare i processi principali della conversione di energia dalle onde marine fino alla rete elettrica), che è stato applicato per determinare preliminarmente la geometria ottimale e le condizioni di funzionamento del convertitore secondario per la possibile futura installazione del sistema in Toscana, in Italia.

Le coordinate WGS84–UTM32 del sito, selezionato come luogo ad alto trasporto di energia per il moto ondoso toscano, sono latitudine 4826150 m N e longitudine 587255 m E. La località ha una profondità dell’acqua di 50 m e la potenza specifica media annuale trasmessa dalle onde è 3,3 kW/m.

fonte: rinnovabili

 

ELIMINARE DEFINITIVAMENTE LA PLASTICA: DALL'UNEP (AGENZIA ONU CHE SI OCCUPA DELLA PROTEZIONE AMBIENTALE) LA PROPOSTA DI UN TRATTATO GLOBALE, VINCOLANTE PER TUTTI, IN VIGORE DAL 2040.

L'Unep, l’agenzia ONU che si occupa della protezione ambientale, propone (in verità già da febbraio scorso, in occasione della quinta assemblea generale ) di dare uno stop definitivo alla plastica  attraverso un trattato globale, vincolante per tutti, in vigore dal 2040.

Ovviamente l'idea trova il pieno consenso degli scienziati , che hanno pubblicato un numero speciale della rivista scientifica Science, da cui ricaviamo qualche frase significativa:

"... In passato, la comunità internazionale tendeva a vedere il problema della plastica da una prospettiva prevalentemente incentrata sull’oceano e sui rifiuti...Tuttavia, la plastica si trova sempre più in tutti i mezzi ambientali, compresi gli ecosistemi terrestri e l’atmosfera, nonché nelle matrici umane, compresi i polmoni e la placenta".

Gli scienziati affermano che il nuovo accordo internazionale dovrebbe essere "legalmente vincolante" e affrontare "l’intero ciclo di vita della plastica, dall’estrazione delle materie prime all’inquinamento da plastica ereditato"; ...Solo adottando questo approccio gli sforzi possono eguagliare l’entità e la natura transfrontaliera di questo crescente problema e dei suoi impatti sociali, ambientali ed economici. Mirare all’intero ciclo di vita della plastica consente una distribuzione più equa dei costi e dei benefici delle azioni pertinenti lungo la catena del valore globale".

Ora il problema più rilevante è costituito dalle microplastiche, che sono state trovate finanche nella fossa delle Marianne; uno studio recente pubblicato su Pnas parlava di "un ciclo globale delle microplastiche, una ‘plastificazione’ del pianeta con le particelle che passano dall’atmosfera ai suoli e alle acque."

Una grande conquista è stata l'eliminazione definitiva (dal 3 luglio scorso) della plastica monouso, con il recepimento della direttiva europea Sup del 2019.

fonte: rinnovabili

 

GLI ITALIANI HANNO VOGLIA DI RICICLARE SECONDO LE REGOLE, MA NON SONO SEMPRE AIUTATI DALLE ETICHETTE SUGLI IMBALLAGGI.

Il web magazine EconomiaCircolare.com e la app Junker  hanno condotto un semplice esperimento i cui risultati sono nel dossier "Riciclabilità degli imballaggi: occhio all’etichetta!".

Hanno raccolto gli imballaggi di 90 prodotti analizzando le informazioni su composizione e riciclabilità riportate in etichetta: sono emerse una serie impressionante di imprecisioni.

Delle 90 etichette esaminate, 10 sono risultate non corrette, 37 incomplete, 7 non riportano alcuna indicazione e 36 sono corrette. Solo nel 40% dei casi i cittadini sono informati con chiarezza su come riciclare i loro rifiuti.

Noemi De Santis, co-fondatrice e responsabile comunicazione di Junker app, l'applicazione per la raccolta differenziata più evoluta d’Italia -:"I risultati di questo dossier dimostrano che c’è ancora tanta strada da fare per centrare la sfida lanciata dal decreto 116/2020 in materia di etichettatura ambientale. Sappiamo che non è facile maneggiare la complessità che si cela dietro un imballaggio ma le aziende hanno il dovere di fare chiarezza sui packaging dei prodotti che mettono in commercio".

Confidiamo nell'anno 2022 , quando entrerà in vigore la norma del decreto legislativo 116/2020 che introduce la cosiddetta "etichetta ambientale", alla cui messa a punto ha lavorato il Conai con l’Istituto Italiano Imballaggio, UNI, Confindustria e Federdistribuzione, mettendo peraltro a punto specifiche linee guida;

Raffaele Lupoli, direttore editoriale del web magazine EconomiaCircolare.com:" Proprio in attesa della norma ci siamo messi nei panni dei consumatori e abbiamo evidenziato le maggiori criticità affinché il governo e gli organismi competenti intervengano efficacemente : fornire informazioni chiare ai cittadini è un tassello imprescindibile del corretto trattamento dei rifiuti. Anche le aziende che dovranno confrontarsi ai nuovi obblighi sono in trepidante attesa e per quelle di loro che esportano in più Paesi il problema è ancora più complesso, perché già solo a livello europee non ci sono regole uniche su cosa riportare su etichette e imballaggi".

fonte: alternativasostenibile