A CURA DI

AVV. ANTONELLA ROBERTI

RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO DELL’UE DEL 20 LUGLIO 2020 SUL PROGRAMMA NAZIONALE DI RIFORMA 2020 DELL'ITALIA E CHE FORMULA UN PARERE DEL CONSIGLIO SUL PROGRAMMA DI STABILITÀ 2020 DELL'ITALIA.

Autore: Dott.ssa Laura De Rose, Vice Direttore Foroeuropa

 

Il testo integrale della raccomandazione del Consiglio all’Italia può essere consultato sul sito Web del Consiglio cliccando su questo link

Qui di seguito, i punti salienti di questo documento.

 

Premesse:

  • L’UE ha modificato i quadri normativi pertinenti per consentire agli Stati membri di mobilitare tutte le risorse non utilizzate dei Fondi strutturali e d'investimento europei: l'Italia è incoraggiata a sfruttare appieno tali possibilità per aiutare le persone e i settori più colpiti. In questo quadro, si teme che la situazione attuale accentuile disparità regionali e territoriali all'interno del paese.
  • Nel suo programma di stabilità 2020, il governo prevede un peggioramento del saldo nominale, che passerà da un disavanzo dell'1,6% del prodotto interno lordo (PIL) nel 2019 a un disavanzo del 10,4% del PIL nel 2020. Inoltre, si prevede che, dopo essersi stabilizzato al 134,8% nel 2019,il rapporto debito pubblico/PIL salirà al 155,7% nel 2020 (le proiezioni della Commissione sono: 158,9% nel 2020 e 153,6% nel 2021). Dall’analisi della Commissione emerge che non vi sono elementi sufficienti che consentano di giungere alla conclusione che sia stato o non sia stato rispettato il criterio del debito definito nel trattato e nel regolamento (CE) n. 1467/97, mentre il criterio del disavanzo non è stato soddisfatto.
  • Le misure adottate dal governo per contenere la pandemia e fornire sostegno alle persone e ai settori che sono stati colpiti in modo particolare sono pari al 4,5% del PIL nel 2020. Nel complesso, tali misure sono in linea con gli orientamenti definiti nella comunicazione della Commissione del 13 marzo 2020.
  • Le politiche post COVID-19 dovrebbero puntare a colmare la carenza di investimenti pubblici nell'assistenza sanitaria, e a rafforzare gli ammortizzatori sociali per garantire redditi sostitutivi adeguati, indipendentemente dallo status occupazionale, in particolare per coloro che si trovano di fronte a carenze nell'accesso alla protezione sociale.
  • Il tasso di disoccupazione è stato costantemente elevato. Secondo le previsioni di primavera 2020 della Commissione, salirà ulteriormente all'11,8% nel 2020, per poi scendere al 10,7% nel 2021. Nonostante i recenti sforzi, le misure volte a promuovere le pari opportunità e le politiche in materia di equilibrio tra vita professionale e vita privata rimangono modeste e scarsamente integrate.
  • Investire nell'istruzione e nelle competenze è fondamentale. Tuttavia, il conseguimento delle competenze di base varia notevolmente tra le regioni e il tasso di abbandono scolastico è ben al di sopra della media dell'Unione (13,5% contro 10,3% nel 2019), in particolare per gli studenti che non sono nati nell'Unione (33%). L'Italia ha anche una percentuale di laureati in scienze e ingegneria inferiore alla media dell'Unione e il tasso di istruzione terziaria rimane molto basso (27,6% nel 2019). Il miglioramento del livello delle competenze e la riqualificazione professionale continuano a essere più che mai cruciali.
  • L'Italia ha adottato molti regimi per sostenere il flusso di liquidità alle imprese. Tuttavia,dovrebbero essere evitati i ritardi nei pagamenti approvati, siano essi da un'amministrazione a un'impresa o da un'impresa a un'altra impresa, poiché riducono la liquidità di tutte le imprese, in particolare di quelle di piccole dimensioni.
  • L'Italia è molto vulnerabile ai fenomeni meteorologici estremi e alle catastrofi idrogeologiche, compresi la siccità e gli incendi boschivi: gli investimenti a favore della transizione verde saranno particolarmente rilevanti per sostenere la ripresa e aumentare la resilienza futura. Il nuovo ‘Fondo per una transizione giusta’, proposto dalla Commissione per il periodo 2021-2027 potrebbe aiutare l'Italia a rispondere ad alcune delle sfide poste dalla transizione verso un'economia climaticamente neutra.
  • Tra le carenze dell’amministrazione pubblica figurano la lunghezza delle procedure, tra cui quelle della giustizia civile, il basso livello di digitalizzazione e la scarsa capacità amministrativa.
  • L'efficacia nella prevenzione e nella repressione della corruzione avrà un ruolo importante nell'assicurare la ripresa dell'Italia. In particolare, la trasparenza nel settore pubblico e il rafforzamento dei controlli per contrastare la corruzione possono evitare i tentativi della criminalità organizzata di infiltrarsi nell'economia e nella finanza, turbare le procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici e, più in generale, distrarre risorse pubbliche necessarie per gli investimenti.

 

Quattro raccomandazioni all’Italia:

1. Attuare tutte le misure necessarie per affrontare efficacemente la pandemia di COVID-19 perseguendo, quando le condizioni economiche lo consentano, politiche di bilancio prudenti, al fine di assicurare la sostenibilità del debito, incrementando nel contempo gli investimenti nel settore sanitario e migliorando il coordinamento tra autorità nazionali e regionali.

2. Fornire redditi sostitutivi e un accesso al sistema di protezione sociale adeguati, in particolare per i lavoratori atipici; attenuare l'impatto della crisi COVID-19 sull'occupazione, anche mediante modalità di lavoro flessibili e sostegno attivo all'occupazione; rafforzare l'apprendimento a distanza e il miglioramento delle competenze, comprese quelle digitali.

3. Garantire l'effettiva attuazione delle misure volte a fornire liquidità all'economia reale e a favorire progetti di investimento pubblici e privati per favorire la ripresa economica, prestando un’attenzione particolare agli investimenti sulla transizione verde e digitale.

4. Migliorare l'efficienza del sistema giudiziario (sia civile che penale) e il funzionamento della pubblica amministrazione.