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NEWS DI APRILE 2018

 

 

NEWS DALL'UE SULL'AMBIENTE

A cura di Federica De Rose, Redazione Foroeuropa

 

"Viaggiare green": l’87 per cento dei viaggiatori sceglie l'ecoturismo.

Dal portale "booking.com" è emerso uno sondaggio, il Sustainable Travel Report, secondo il quale, l’87% degli intervistati vorrebbe viaggiare "green"; tuttavia solo il 39% lo fa effettivamente e il rimanente 48% ha ammesso di volerlo fare ma di non averne mai avuto l’opportunità. 

Le motivazioni che spingono il turista a viaggiare in modo sostenibile sono generalmente i panorami naturali, l'aiuto che il turismo sostenibile può dare alle popolazioni locali e al proprio paese, infine, ovviamente, l’impatto che la propria vacanza potrebbe avere sull’ambiente.

Le attività che caratterizzano un viaggio green sono generalmente: acquistare prodotti di artigianato locale, usare i mezzi pubblici, gustare prodotti locali (41%), evitare le attrazioni più turistiche e soggiornare in una struttura certificata come ecosostenibile.

Esistono ovviamente alcune difficoltà in vista di organizzare un viaggio del genere: spesso i costi sono maggiori, inoltre gli spostamenti sono un pò più lunghi, inoltri è evidente che bisogna adattarsi a standard e comfort diversi da quelli di lusso...

da: rinnovabili.it

 

Norme Ue sui rifiuti derivanti dagli impianti di incenerimento: è ora di aggiornamento, ma ancora molte le criticità...

Gli inceneritori producono molteplici sostanze nocive per la salute, tra cui diossine, metalli pesanti e particolato, causa in genere di malattie respiratorie, tumori, danni al sistema immunitario e problemi riproduttivi e di sviluppo.

L’European Environmental Bureau (EEB), (una federazione di oltre 140 organizzazioni ambientaliste non governative), ha prodotto il report "Wasted Opportunity", che riporta l’impegno dei vari governi nazionali nel processo di aggiornamento degli standard ambientali per gli inceneritori;  i Paesi virtuosi sono Paesi Bassi, Svezia, Austria e Belgio, mentre, Germania, Regno Unito, Spagna, Portogallo, Ungheria e Repubblica Cec, hanno atteggiamenti frenanti.

Aliki Kriekouki, esperto tecnico dell’EEB, (attivo nei  gruppi di lavoro sul WI BRE), dichiara: “Le persone in Europa si aspettano che l’Unione abbia i migliori standard ambientali del mondo, ma dopo tre anni di lavoro per aggiornare le regole sull’incenerimento dei rifiuti, siamo bloccati con una proposta che compie alcuni passi avanti ma non è in grado di stimolare l’implementazione di tecnologie già disponibili per impedire o ridurre l’inquinamento nocivo”...“Per l’inquinamento atmosferico i livelli massimi di emissioni sono rimasti in gran parte invariati, con l’aumento – al contrario – di alcuni contaminanti critici  come gli ossidi di azoto e il mercurio rispetto agli orientamenti esistenti. Purtroppo, soprattutto per le persone che vivono vicino a questi impianti si tratta di un passo in avanti, due passi indietro”.

da: rinnovabili.it

 

Emissioni auto: dal 1° settembre 2020 entrerà in vigore il nuovo regolamento sull’omologazione. 

Finalmente il Parlamento europeo ha approvato la direttiva sulle modalità di omologazione delle auto; Daniel Dalton (ECR, UK), relatore del nuovo regolamento relativo all’omologazione e alla vigilanza del mercato dei veicoli a motore, dichiara: "Si tratta di una risposta forte a livello europeo allo scandalo emissioni auto... “Queste nuove norme renderanno le automobili più sicure e pulite e, insieme ai test sul rilascio di gas a effetto serra, garantiranno che non si ripeta più un altro Dieselgate".

Precisiamo che il provvedimento attende la risposta formale del Consiglio della UE e dovrebbe entrare in vigore dal 1 settembre 2020, lasciando che industria e Stati membri via via si adeguino;  le nuove regole "obbligheranno ogni Paese europeo a effettuare un numero di controlli minimo sulle auto in circolazione nelle loro strade (una ogni 40.000 nuove registrazioni), indipendentemente dal luogo originale di omologazione. E almeno il 20 per cento dei test dovranno riguardare specificatamente le emissioni."

da: rinnovabili.it

 

"Marevivo", Roma Capitale, il Comitato Idrologico Internazionale – IHP UNESCO del Ministero dell’Ambiente organizzano l'evento  “Il fiume salva il mare”.

Nell’ambito delle iniziative per celebrare il Natale di Roma e l’Earth Day, la Giornata per la Terra, che ha promosso la campagna “End Plastic Pollution” (per sensibilizzare sui danni provocati dalla plastica), Marevivo e Roma Capitale, in collaborazione con il Comitato Idrologico Internazionale – IHP UNESCO del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, hanno organizzato l'evento " Il fiume salva il mare", con cui sollecitano le Istituzioni ad intervenire sui sistemi di raccolta dei rifiuti alla foce dei fiumi, considerando che  l'80% della plastica che inquina proviene dall'entroterra.

Rosalba Giugni di "Marevivo": "I fiumi rappresentano le grandi arterie del pianeta che in passato rendevano possibile la vita e oggi invece si sono trasformati in nastri trasportatori di rifiuti di ogni genere che raccolgono nel loro tragitto e che inesorabilmente riversano in mare... La plastica in superficie rappresenta solo il 15%, il resto è disperso nei fondali ed è più difficile da recuperare. Per mitigare l’inquinamento la prima azione concreta è quella di posizionare sistemi di raccolta dei rifiuti alla foce di tutti i corsi d’acqua. Sosteniamo e seguiremo i progetti di sbarramento di Castalia in corso in Italia. È questo l’ appello che parte oggi dalla sede di Marevivo".

da: alternativasostenibile.it

 

Earth Day: "FSC® Italia" promuove l'utilizzo responsabile delle foreste.

In occasione della Giornata della Terra 2018, Forest Stewardship Council® Italia, promuove la gestione attiva dei boschi italiani; con il progetto "Mosaico Verde", nei prossimi tre anni, intende  piantare almeno 300.000 nuovi alberi e promuovere la tutela e il recupero di 30.000 ettari di boschi abbandonati. In questo senso le aziende sono chiamate a investire in progetti di Responsabilità Sociale d’Impresa, attraverso la realizzazione di nuove aree verdi o il recupero di boschi abbandonati in uno o più Comuni aderenti alla campagna; dall'altra parte anche gli Enti locali si impegneranno a pianificare strategie mirate all'adattamento ai cambiamenti climatici, attraverso la riqualificazione degli spazi verdi esistenti.

Diego Florian, Direttore di "FSC Italia", dichiara: “Le foreste ricoprono un terzo del territorio italiano (11 milioni di ettari) e rappresentano la più grande infrastruttura verde del nostro Paese - e della Terra”, ... “Ci offrono legno, carta e altri prodotti, sono rifugio e fonte di sostentamento per 1.6 miliardi di persone e ospitano oltre l'80 per cento delle specie animali e vegetali. L'Earth Day è un evento fondamentale per unire cittadini, imprese e istituzioni e riconoscere ancora una volta l’importanza della risorsa forestale e della sua gestione responsabile per noi e per le generazioni future: è ciò che noi chiamiamo Forests For All Forever”.

da: alternativasostenibile.it

 

Sentenza definitiva dell'UE: vietato il disboscamento nella foresta di Bialowieza.

La foresta di Białowieża  è un'antica foresta vergine situata lungo il confine tra la Bielorussia e la Polonia; è protetta dalle direttive Ue sulla natura ed è stata classificata sia come patrimonio mondiale dell'UNESCO sia come sito UE Natura 2000 grazie ai suoi processi naturali  non modificati dall’uomo e alla sua straordinaria biodiversità; ospita la più grande popolazione di bisonti europei ed è abitata da linci, lupi e alberi secolari.

Nel 2016 l'ex ministro dell'Ambiente polacco Jan Szyszko aveva, purtroppo, deciso di consentire il disboscamento, triplicando la quantità di tagli permessi nel distretto forestale; oggi è stata finalmente emessa la sentenza definitiva Ue contro il disboscamento; Andreas Baumueller a capo del settore Risorse Naturali presso l’Ufficio Politiche europee del WWF, ha dichiarato: “La sentenza rappresenta una chiara vittoria per la fauna selvatica europea. La natura non può essere ignorata e nemmeno la legge dell’UE. Ora il ministro dell’Ambiente polacco Kowalczyk deve ritirare le decisioni che hanno dato il via libera ad una intensa opera di disboscamento. Il suo compito è quello di proteggere la fauna selvatica di Białowieża e garantirne la sopravvivenza per le generazioni future”.

da:alternativasostenibile.it

 

Il più grande Centro di Ricerca italiano sui cambiamenti climatici è il CMCC@Ca'Foscari.

Il più grande Centro di Ricerca italiano sui cambiamenti climatici nasce dalla partnership strategica tra Università Ca' Foscari Venezia e la Fondazione CMCC - Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici. Con sede al VEGA – Parco Scientifico e Tecnologico di Marghera Venezia; insieme lavoreranno e collaboreranno climatologi, economisti, chimici, statistici per realizzare ricerche nazionali e internazionali sull'interazione tra il clima, l'ambiente, l'economia e la società.

Le attività di ricerca saranno molteplici: "si spazierà dal paleoclima, all’analisi degli impatti dei cambiamenti climatici, dalla gestione delle risorse idriche a quella dell’energia, alla gestione del rischio da disastri naturali, dalle valutazioni economiche delle conseguenze del cambiamento climatico alle relative proposte di policy, sia a livello nazionale che internazionale."

da:alternativasostenibile.it

 

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NEWS DALL'UE

A cura di Caterina Aloi, Redazione Foroeuropa

 

CYBERSECURITY: UE RAFFORZA IL SISTEMA DI DIFESA INFORMATICA

A causa delle continue minacce alla sicurezza informatica europea, le Istituzioni dell’Ue hanno preso dei provvedimenti per rafforzare le proprie capacità di difesa. Il direttore generale della DG Innovazione e supporto tecnologico dell’Eurocamera, Giancarlo Villella, ha evidenziato che il Parlamento europeo ha creato la figura del Cybersecurity officer ed è stata ufficializzata la nascita del Cert-Eu, il Comitato interistituzionale di risposta rapida alle minacce informatiche che rafforza la lotta contro il cyber crimine e la criminalità politica nel settore delle tecnologie informatiche. Fonte: Ansa

 

MIGRANTI: UNA APP PER TUTELARE I MINORI APPENA GIUNTI IN UE

L’11 aprile è stata presentata a Bruxelles durante la conferenza “Lost in Migration” una app per aiutare i minori migranti appena giunti in Europa, informandoli in modo sicuro sui loro diritti e sui servizi ai quali possono accedere come l’assistenza legale e sanitaria, attraverso mappe in diverse lingue. L’applicazione denominata “Miniila” (dall’arabo da…a) è stata realizzata con il supporto finanziario della Fondazione H&M e sviluppata in collaborazione con Trellyz, Traduttori senza frontiere, Mèdecins du Monde e il coinvolgimento di Telefono Azzurro. Fonte: Ansa

 

SCHENGEN: PARIGI PROLUNGA I CONTROLLI ALLE FRONTIERE

Parigi ha notificato a Bruxelles la necessità di prolungare per altri sei mesi i controlli alle frontiere interne all’area Schengen a causa del rischio terroristico. La normale scadenza sarebbe stata aprile ma si protrarrà fino ad ottobre. Berlino e Vienna hanno espresso analoga intenzione mentre per Austria e Germana la scadenza dei controlli è prevista per maggio. Si attendono, intanto, i passi avanti della proposta della Commissione europea, presentata ad ottobre, che consentirebbe i controlli alle frontiere interne fino a tre anni per far fronte alla minaccia terroristica, attraverso una modifica del Codice Schengen. Nei mesi scorsi il governo di Roma aveva collegato la modifica al Codice Schengen con quella del Regolamento di Dublino, per evitare di lasciare tutto il peso sulle spalle dei Paesi di primo ingresso delle migrazioni. Fonte: Ansa

 

PREMIO EUROPEO CARLO V 2018 AD ANTONIO TAJANI

La Presidente della Fondazione Accademia di Yuste, Rosa Balas, ha annunciato lo scorso 5 aprile a Merida (Spagna) che il Premio Europeo Carlo V edizione 2018 è stato assegnato al Presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani. Il prestigioso premio è assegnato ogni anno a una personalità che si è distinta nell'azione per l'integrazione europea. Il premier spagnolo Mariano Rajoy si è congratulato per l’assegnazione riconoscendo a Tajani la grande difesa del progetto europeo, della pace, della democrazia e dei diritti umani. Il premio sarà consegnato a Tajani da re Felipe VI di Spagna il 9 maggio nel monastero di Yuste, dove nel 1558 morì l'imperatore Carlo V. Fonte: Ansa

 

MIGRANTI: MAGGIORE SOSTEGNO DELL’EUROPA ALL’ITALIA

Il Comitato anti tortura del Consiglio d’Europa (Cpt), nel rapporto pubblicato a seguito della visita condotta in Italia a giugno 2017 in vari hotspot e centri di permanenza per i rimpatri, ha evidenziato l’enorme impegno dell’Italia nel fronteggiare il fenomeno migratorio ma evidenzia la necessità di un maggiore sostegno dell’Europa anche attraverso la riforma della legge sugli hotspot introducendovi i criteri che regolano la privazione di libertà dei migranti in questi luoghi e indicando le vie di ricorso contro tale misura. Nel documento di 36 pagine, in cui è evidenziato anche il problema della violenza tra migranti nei centri di permanenza per i rimpatri, il Cpt elenca anche numerosi aspetti positivi, in particolare il livello molto buono dei servizi sanitari offerti sia negli hotspot (Lampedusa, Pozzallo e Trapani) che nei centri di permanenza per i rimpatri (Caltanissetta, Roma e Torino) visitati dalla delegazione. Fonte: Ansa

 

MIGRANTI: AGENZIA UE, CRESCE RICHIESTA PROTEZIONE VENEZUELANI

L’Ufficio europeo di sostegno all’asilo (Easo) ha reso noti i dati di febbraio che confermano la tendenza osservata negli ultimi due anni della continua crescita del numero di venezuelani che chiedono protezione nell’Unione europea. Su base annuale, le richieste nell'Ue sono aumentate di oltre il 3500% tra il 2014 ed il 2017 (da 325 a 11.980). Il numero di domande presentate è salito in modo netto passando dalle 155 del febbraio 2016, alle 985 dell'anno successivo, fino ai circa 1.400 del febbraio 2018. Fonte: Ansa

 

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NEWS SULL'AMBIENTE DALL'UE

A cura di Federica De Rose, Redazione Foroeuropa

 

Accordo di Parigi: anche l'industria del cemento è chiamata a ridurre le emissioni derivanti dalla produzione di cemento e calcestruzzo. 

Secondo un report del Carbon Disclosure Project (CDP) la produzione di cemento e calcestruzzo comporta notevoli emissioni di anidride carbonica durante i processi chimici e rappresenta il 6% delle emissioni globali di carbonio, la seconda più grande fonte di emissioni dal settore a livello globale, dopo l’acciaio.

Secondo Paul Simpson, amministratore delegato di CDP, la soluzione più efficace sarebbe l’investimento da parte delle aziende nella ricerca di nuove tecnologie: “il cemento è un pesante e in gran parte invisibile emettitore di emissioni, ma è anche considerato una base consolidata nella nostra civiltà. Le aziende devono investire e innovare al fine di evitare rischi imminenti per la loro attività e per il resto del mondo. C’è una soluzione, le aziende hanno bisogno di investire adeguatamente nella ricerca”. Secondo il report, le aziende italiane dimostrano buona volontà in questo senso, infatti hanno ridotto, rispetto alle altre in Europa, il loro carbon footprint, anche perché hanno a disposizione impianti di produzione più moderni ed efficienti.

da: rinnovabili.it

 

Emissioni navali: pronta la bozza della strategia per ridurre le emissioni navali a livello globale.

La bozza è stata redatta ultimamente da un gruppo di lavoro dell’Organizzazione marittima internazionale (IMO) e dovrà essere poi finalizzata dal Comitato per la protezione dell’ambiente marino (MEPC -Marine Environment ProtectionCommittee).

L'obiettivo della riunione del Mepc è quello di definire l’impegno del trasporto marittimo nei confronti di gas serra e inquinanti: i rappresentanti dei 173 Stati membri dell’IMO dovranno infatti trovare un punto d’accordo sul taglio delle emissioni e tale impegno non entrerà in vigore prima del 2023.

Le emissioni totali di gas a effetto serra dovranno essere ridotte “di almeno il 50% entro il 2050” rispetto ai livelli del 2008; AoifeO’Leary, analista di Environmental Defense Fund, dichiara: “Sebbene il progetto sulle emissioni dell’IMO rappresenti un passo positivo nell’affrontare il contributo del trasporto marittimo internazionale ai cambiamenti climatici, non è sufficiente a guidare gli investimenti necessari nelle soluzioni pulite...Molti paesi, compresi gli Stati membri dell’UE e i piccoli stati insulari in via di sviluppo, i più vulnerabili agli effetti del cambiamento climatico, vorrebbero vedere un obiettivo di riduzione delle emissioni navali in linea con gli obiettivi dell’accordo di Parigi, il che significherebbe un taglio del 70-100% entro il 2050”. 

da: rinnovabili

 

Governo e Regioni si scontrano sulle competenze sugli impianti a biomassa e biogas.

Ultimamente la Corte Costituzionale ha dovuto pronunciarsi su una norma veneta del 2016; si tratta del Collegato alla legge di stabilità regionale 2017 (legge reg. n.30 del 30 dicembre 2016), in cui si introducono diverse disposizioni legislative in materia di governo del territorio; in particolare un articolo aveva stabilito le distanze minime da rispettare nel caso di impianti a biomassa, a biogas e gas di discarica e di processi di depurazione rispetto alle residenze civili sparse e concentrate. Tuttavia il Governo aveva storto un pò il naso, interrogando i giudici della Consulta sulla questione di legittimità costituzionale dell’art.111 del provvedimento.

Oggi la Corte Costituzionale dichiara illegittima talenorma: ai sensi della disciplina nazionale in materia di rinnovabili (l’art. 12, comma 10, del d.lgs. n. 387 del 2003, e Linee guida 10 settembre 2010), alle Regioni spetta solo il compito di indicare le aree non idonee agli impianti.Dalla sentenza: “Non possono invece stabilire limiti generali, valevoli sull’intero territorio regionale − nella specie, distanze minimi da rispettare per la localizzazione − perché ciò contrasterebbe con il principio di derivazione comunitaria di massima diffusione delle fonti di energia rinnovabili. La normativa statale richiede una valutazione procedimentale, che non può essere effettuata a priori”.

da: rinnovabili

 

Agro-ecologia: i sistemi alimentari sostenibili e i servizi eco-sistemici resistenti potrànno salvaguardare le risorse naturali e la biodiversità.

In occasione del il 2° Simposio internazionale di agro-ecologia svoltosi a Roma presso la FAO, José Graziano da Silva, direttore generale della FAO, ha dichiarato: "Servono sistemi alimentari più sani e sostenibili e l’agro-ecologia può offrire diversi contributi”... “Occorre promuovere un cambiamento trasformativo nel modo in cui produciamo e consumiamo cibo... Dobbiamo proporre sistemi alimentari sostenibili che offrano cibo sano e nutriente, e servizi eco-sistemici resistenti al cambiamento climatico."

In effetti i benefici portati dall'agro-ecologia all'ambiente e alla biodiversità sono diversi: oltre a salvaguardare le risorse naturali e la biodiversità, l'agro-ecologia  potrà "promuovere la mitigazione dei cambiamenti climatici, migliorare la capacità di risposta dei piccoli agricoltori familiari, specialmente nei paesi in via di sviluppo dove più alta è la malnutrizione."

Silva spiega come attualmente la maggior parte della produzione alimentare si basa su sistemi agricoli ad alta intensità di risorse, che hanno un enorme costo e danneggiano l'ambiente, la biodiversità, il suolo, le foreste, l’acqua e la qualità dell’aria; il cambiamento dunque ormai necessario dovrà essere quello di"un approccio integrato tra conoscenze tradizionali e conoscenze scientifiche e l’agro-ecologia applica approcci ecologici e sociali ai sistemi agricoli."

da: rinnovabili

 

In Inghilterra sta funzionando pagare i sacchetti di plastica: nei mari inglesi sono diminuiti del 30%. 

In Inghilterra è stato svolto uno studio che ha rivelato come il numero di sacchetti di plastica in mare sia diminuito di quasi un terzo rispetto allo scorso decennio, mentre sono aumentati gli altri tipi di rifiuti di plastica trovati in acqua e, secondo gli autori della ricerca, una delle cause è stata  l'introduzione del pagamento dei sacchetti di plastica nella grande distribuzione in tutta Europa; un'altra ipotesi della minore presenza di sacchetti in mare potrebbe essere dovuta al cambiamento nella composizione dei sacchetti di plastica biodegradabile, che si decompongono più velocemente.

La riduzione dei sacchetti di plastica nei rifiuti marini è cominciata a partire dal 2010 in poi. C'è stato un calo di circa il 30% dal periodo pre-2010.

Thomas Maes, co-autore dello studio, ha dichiarato: "...è incoraggiante vedere che gli sforzi di tutta la società, pubblico, industria, Ong e governo, per ridurre i sacchetti di plastica stanno avendo un effetto. Abbiamo osservato cali netti nella percentuale di sacchetti di plastica catturati dalle reti da pesca a strascico in tutto il Regno Unito rispetto al 2010 e questa ricerca suggerisce che lavorando insieme possiamo ridurre, riutilizzare e riciclare e affrontare così il problema dei rifiuti marini".

da: repubblica.it/ambiente

 

Curiosità

Le balene artiche inventano un repertorio di suoni casuali e "in libertà" per spostarsi, cacciare e accoppiarsi.

Un gruppo di scienziati ha studiato per diversi anni la popolazione delle balene di Spitsbergen (Norvegia) nell'Artico, scoprendo che queste hanno uno straordinario e vario repertorio sonoro; si tratta infatti di suoni "mai uguali, capaci di variare per intensità e "calore" nelle vocalizzazioni  e rilevati anche per 24 ore al giorno".

Kate  Stafford, a capo del team dell' Università di Washington: "Quando abbiamo messo gli idrofoni sotto il ghiaccio per registrare è stato incredibile, sembrava cantassero a voce alta"...

" Suoni su suoni, mai uguali di stagione in stagione..."Crediamo siano animali dotati di un alfabeto con migliaia di suoni...Le canzoni delle megattere, di struttura molto regolare e di una durata che va dai 20 ai 30 minuti, sono paragonabili alla musica classica; mentre quelle delle balene artiche, in grado di produrre un inciso musicale più breve, dai 45 secondi a due minuti, sono più varie e simili al jazz".

La vita delle balene non è facile a causa della caccia e del difficile habitat naturale -sotto il ghiaccio- in cui vivono e che ha sempre impedito studi approfonditi; tra le altre cose, non si sa perché una singola balena canti una melodia diversa di stagione in stagione, o perché variano le vocalizzazioni. Stafford  spiega : "Ci sono molti misteri da risolvere... e non è stato possibile, attraverso le registrazioni degli idrofoni, contare e individuare tutte le singole balene studiate a Spitsbergen...In ogni stagione, da novembre ad aprile, creano una nuova serie di suoni, con " canzoni "sempre diverse...I mammiferi marini vivono in un habitat tridimensionale dove le informazioni sonore e acustiche gli permettono di spostarsi, trovare cibo, comunicare, riprodursi."

da: repubblica.it/ambiente