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NEWS DI GENNAIO 2016

 

NEWS DALL'EUROPA

A cura di Caterina Aloi, Redazione Foroeuropa

 

LOTTA ALLA CORRUZIONE E CRIMINALITA’: LA BOSNIA IN MISSIONE IN ITALIA 

L'Italia mette a disposizione i suoi esperti per rafforzare le capacita' bosniache di contrasto alla corruzione e alla criminalita' organizzata: una sfida che richiede competenze specifiche e cooperazione rafforzata tra autorita' di polizia, magistratura, istituzioni finanziarie a ogni livello dell'amministrazione dello Stato. 

Il 19 gennaio ha avuto inizio la missione dei funzionari bosniaci a Roma presso l’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalita’ organizzata (ANBSC), un'istituzione all'avanguardia in Europa diretta dal Prefetto Umberto Postiglione.

La visita fa parte del programma “Enhancing local capacities in Federation of Bosnia Herzegovina in the fight against corruption and serious forms of crimes through freezing and confiscation/forfeiture of illegaly obtained property”, finanziato dalla Gran Bretagna.

L’iniziativa si inserisce nel quadro delle attivita’ di collaborazione tra Italia e Bosnia nel settore della sicurezza, tra cui il progetto IPA di assistenza alle autorita’ bosniache nella lotta al crimine organizzato diretto dal Ministero dell’Interno, ed i progetti dell’IOM finanziati dall’Italia per la lotta ai traffici illeciti ed, in particolare, al traffico di esseri umani nei Balcani. 

Fonte: Ansa

 

 

RAPPORTO MEDICI SENZA FRONTIERE: FALLIMENTO UE IN CRISI MIGRANTI

Medici Senza Frontiere ha diffuso un rapporto emerso dai progetti per la migrazione, dell'impatto medico-umanitario delle politiche europee su migliaia di persone in fuga dove si evidenzia il fallimento dell’Unione Europea nel rispondere ai bisogni umanitari di rifugiati, richiedenti asilo e migranti nel 2015.

Il rapporto "Corsa a ostacoli verso l'Europa" mostra le conseguenze umanitarie delle decisioni europee e dimostra come le politiche di deterrenza abbiano costretto Medici Senza Frontiere ed altre organizzazioni ad aumentare drasticamente le proprie attività nei punti di ingresso all'Europa.

Fonte:  Ansa

 

 

TEMA SCOTTANTE: SOSPENSIONE TRATTATO DI SCHENGEN

Il cancelliere austriaco Werner Faymann in un'intervista al giornale Oesterreich ha annunciato il 16 gennaio che l’Austria ha temporaneamente annullato le regole di Schengen sulla libera circolazione in Europa ed ha rafforzato il controllo delle persone che entreranno nel Paese. Per passare la frontiera occorrerà una carta di identità valida e si dovrà presentarla su richiesta delle autorità austriache. Faymann afferma che se l'Ue non lo fa, non protegge le frontiere esterne di Schengen, ed è l'esistenza stessa dell'accordo a decadere.

Anche Slovenia e Croazia pronti ad adottare misure analoghe secondo quanto annunciato dal governo di Lubiana e da Tomislav Karamarko, capo del maggiore partito di centrodestra e probabile vicepremier nel nuovo governo croato di coalizione.

Fonte: Ansa

 

 

MIGRANTI: LA GERMANIA APPROVA CARTA D’IDENTITA’ PER PROFUGHI

Il Bundestag ha approvato l'introduzione della carta d'identità unificata per i profughi nel tentativo di mettere ordine al caos burocratico nella registrazione dei richiedenti asilo.

Per l'estate, la carta d'identità dei profughi dovrebbe essere stata distribuita in tutta la Germania. Senza di essa, i richiedenti asilo non avranno diritto a prestazioni sociali e non avranno accesso al processo di verifica per l'acquisizione del diritto d'asilo.

Il documento servirà, nelle intenzioni del governo tedesco, anche a facilitare e velocizzare lo scambio di dati ed informazioni fra le diverse amministrazioni del Paese. Il progetto di legge era stato presentato al Parlamento dal ministero dell'Interno ed alla fine di gennaio è previsto il dibattito nel Bundesrat, organo costituzionale legislativo della Repubblica federale di Germania.

Fonte: Ansa

 

 

SANGUE INFETTO, LA CORTE DI STRASBURGO CONDANNA L’ITALIA

La Corte europea dei diritti umani ha condannato l’Italia a risarcire 889 cittadini italiani infettati da vari virus attraverso le trasfusioni di sangue effettuate durante un ciclo di cure o un'operazione chirurgica. Il totale dei risarcimenti supera i 20 milioni di euro.

Oltre alla malattia si sono riscontrati dei periodi troppo lunghi per far valere il proprio diritto a un indennizzo. Di qui la scelta di rivolgersi a Strasburgo che ha dato ragione alla maggior parte dei ricorrenti.

Prima di tutto la Corte europea ha ritenuto violato il diritto all'equo processo (articolo 6) nel quale rientra il diritto a ottenere in tempi rapidi l'esecuzione delle sentenze. I ritardi nell'esecuzione delle pronunce sugli indennizzi hanno impedito alle vittime di ottenere un effettivo ristoro considerando che si trattava di risarcimenti dovuti a malati.

Violato anche l'articolo 1 del Protocollo n. 1 sul diritto di proprietà nel quale rientrano i crediti esigibili che lo Stato deve corrispondere senza poter avvalersi, a giustificazione dei ritardi, né della complessità delle procedure né di problemi di budget. Condanna, inoltre, per violazione dell'articolo 13 che assicura il diritto alla tutela giurisdizionale effettiva e dell'articolo 2 sul diritto alla vita, per gli aspetti procedurali, perché lo Stato non ha fornito risposte adeguate e rapide.

Fonte: ilquotidianodeldiritto.ilsole24ore

 

 

NON COSTITUISCE VIOLAZIONE DEL DIRITTO ALLA PRIVACY IL CONTROLLO DELLA MAIL AZIENDALE DEL DIPENDENTE

La Corte Europea dei Diritti Umani in una sentenza del 12 gennaio 2016 ha stabilito che una società privata non viola il diritto alla privacy di un dipendente quando controlla le sue comunicazioni sugli account aziendali e che il licenziamento è giustificato se li utilizza a fini privati.

Si tratta di una sentenza non vincolante per tribunali nazionali ma che tuttavia rappresenta un precedente nell’ambito della difficile ricerca di un punto di equilibrio tra diritto alla riservatezza e doveri contrattuali.

Fonte:www.dirittoegiustizia.it

 

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TRASPORTI

A cura della Dott.ssa Roberta Capri, Funzionaria Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

 

MODIFICHE ALLE NORME RELATIVE AI REGISTRATORI DI VOLO, AI SISTEMI DI LOCALIZZAZIONE SUBACQUEA E AI SISTEMI DI MONITORAGGIO DEGLI AEREI.

Al fine di agevolare la localizzazione dell’aeromobile in caso di comportamento anomalo (come è avvenuto per la scomparsa del volo MH 370 dell’8 marzo 2014) e al fine di recuperare informazioni utili per le inchieste sugli incidenti aerei, la Commissione con il regolamento UE n.2015/2338 dell’11 dicembre 2015, pubblicato sulla GUUE L330 del 16.12.2015, ha introdotto nuove norme, modificando il regolamento n.965/2012 per quanto riguarda i registratori di volo, i sistemi di localizzazione subacquea e i sistemi di monitoraggio degli aerei.

 

AGGIORNAMENTO DELL’ELENCO DEI PAESI TERZI CHE SI CONSIDERA APPLICHINO NORME DI SICUREZZA EQUIVALENTI ALLE NORME FONDAMENTALI COMUNI.

Con il regolamento di esecuzione (UE) 2015/2426 del 18 dicembre 2015, pubblicato sulla GUUE L 334 del 22 dicembre 2015, la Commissione ha modificato il regolamento (UE) 2015/1998, aggiungendo Canada e Montenegro all’elenco dei paesi terzi che si considera applichino norme di sicurezza equivalenti alle norme fondamentali comuni in materia di sicurezza dell'aviazione civile.

 

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AMBIENTE E CLIMA

A cura di Federica De Rose, Redazione Foroeuropa

 

12 gennaio 2016 

Termoelettrico: produzione a rischio - causa siccità.

L’acqua è l’elemento necessario nella attività dell’industria idroelettrica e per le centrali termoelettriche: il 98% della produzione elettrica mondiale viene da centrali termoelettriche – alimentate a fonti fossili, nucleari o a biomasse – o da idroelettrico. 

Un nuovo studio pubblicato su “Nature Climate Change” ci avverte che la siccità porterà progressivamente forti cali di produzione elettrica nel 60% delle centrali elettriche.

Tempo fa uno studio (coordinato da Michelle Van Vliet, dell'International Institute for Applied Systems Analysis (IIASA) in Austria), aveva rivelato le problematiche relative alla siccità nella produzione da termoelettrico in Europa e negli Stati Uniti; oggi lo studio si è allargato a tutto il pianeta e ha rilevato che le aree più colpite sarebbero ancora Europa centrale e meridionale, Stati Uniti, ma anche America Latina, Sudest asiatico e Australia meridionale. Sarà fondamentale adattarsi ai cambiamenti del clima raffreddando le centrali con sistemi ad aria o che usano l'acqua del mare.

Uno studio ancora precedente (condotto da studiosi della Aarhus University) aveva dimostrato come, continuando a basarci su nucleare e fossili, entro il 2020 la scarsità idrica colpirà il 30-40% delle aree del Pianeta ed entro il 2040 addirittura dovremo scegliere se destinare l'acqua al raffreddamento delle centrali termoelettriche o agli altri usi fondamentali alla vita quotidiana.

Un esempio (non virtuoso) per tutti è la Cina: l'85% della potenza elettrica cinese è situato in zone soggette a scarsità idrica. In Cina il carbone per l’estrazione e la produzione elettrica utilizza 98 miliardi di metri cubi di acqua l'anno (dato riferito al 2010). Secondo lo studio attuale nel 2040 la domanda di elettricità nel nord della Cina potrebbe essere più che doppia rispetto al 2010 e in India più che tripla ...

fonte: qualenergia.it/

 

 

Roma, 12 gennaio 2016

NASA: metà della popolazione mondiale vive solo sull’1% del pianeta: c’è ancora spazio per tutti?...

Secondo le ultime stime ONU entro il 2100 è previsto un aumento della popolazione mondiale: si parla di gli 11 miliardi di individui...Dunque ci stavamo appena domandando se ci fosse ancora spazio per tutti, quando la mappa Metrocosm della NASA dimostrerebbe che la metà della popolazione mondiale vive su appena l’1% delle terre emerse.

La mappa ha diviso il mondo in 28 milioni di quadrati, ciascuno avente un lato di 5 chilometri. Il colore usato per  definire una densità consistente è il giallo, mentre il nero simboleggia una soglia minore: dalla mappa si vede nera la maggior parte del globo, mentre in Asia e in parti dell’Oceania (Indonesia) il reticolato presenta zone completamente gialle. In particolare si tratta di India, Cina, Bangladesh e dell’Isola di Giava. La maggior densità di popolazione si trova al Cairo: in soli 14 chilometri quadrati vive un milione di persone...

Sembrerebbe che  l’Africa, dove si prevede il vero boom demografico, possa ospitare ancora nuovi arrivi...

Normalmente in oriente la popolazione è altamente concentrata nelle gran di metropoli, mentre nel vecchio continente la popolazione si distribuisce più uniformemente.

Se però volessimo affrontare il problema dell’ambiente relativo all’aumento della popolazione terrestre, dovremmo constatare, come ci dicono gli esperti, che il vero dramma nel futuro non sarà tanto la mancanza di spazio, quanto la diminuzione progressiva delle risorse del pianeta, che viene sfruttato generalmente ancora in maniera non sostenibile. Dobbiamo sperare, soprattutto dopo “COP21”, che l’orientamento delle politiche ambientali mondiali cambierà e in meglio...

fonte:rinnovabili.it/ambiente/

 

 

Napoli, 12 gennaio 2016 

Triste primato partenopeo: alta incidenza di tumori nella Terra dei fuochi.

Benzene, tetracloroetilene, triclorometano, dicloropropano e numerosi altri inquinanti: sono queste le sostanze che devastano l’ecosistema e minacciano pesantemente la salute degli uomini, donne e bambini , che muoiono di cancro (parliamo di tumori dell’apparato urinario e del tessuto linfoematopoietico.) tra le province di Napoli e Caserta. E’ l’Istituto Superiore di Sanità a darci questa tragica notizia, con il rapporto sulla situazione epidemiologica nei 55 Comuni definiti dalla Legge 6/2014 “Terra dei fuochi”, a causa dello smaltimento illegale di rifiuti ”pericolosi e/o di combustione incontrollata”.

Secondo il rapporto il quadro epidemiologico “è caratterizzato da una serie di eccessi della mortalità e dell’ospedalizzazione per diverse patologie a eziologia multifattoriale, che ammettono fra i loro fattori di rischio accertati o sospetti l’esposizione a un insieme di inquinanti ambientali che possono essere emessi o rilasciati da siti di smaltimento illegale di rifiuti pericolosi e/o di combustione incontrollata di rifiuti sia pericolosi, sia solidi urbani”.

fonte:rinnovabili.it/ambiente/

 

 

Olanda,12 Gennaio 2016 

Consiglio Ue: accordo sulla riforma della normativa dell’agricoltura biologica.

Riguardo l’obiettivo dell’accordo sulla normativa dell’agricoltura biologica il ministro olandese van Dam si è detto ottimista circa la possibilità di arrivare a un compromesso entro giugno.

Consiglio Agricoltura, Pe e Commissione dovranno accordarsi su: mantenimento dei controlli annuali, introduzione di soglie massime per la presenza di sostanze non autorizzate nell'agricoltura bio e norme sui prodotti provenienti da paesi terzi.

Inoltre il Consiglio ha come obiettivo la riforma della Politica agricola comune, attraverso la semplificazione delle attuali procedure, e con l’attuazione della Pac post 2020.

L’embargo russo sull'agroalimentare Ue ha creato non pochi problemi e per questo la Commissione ha già stanziato 500 milioni per i mercati delle carni suine e del lattiero caseario.

La Commissione affronterà anche il tema dell'accesso degli agricoltori al materiale biologico e quello della lotta contro la resistenza antimicrobica, sostenendo la cooperazione tra i ministri Ue della Sanità e dell'Agricoltura.

http://www.euractiv.it/

 

 

12 Gennaio 2016 

La Commissione Ue: se l’Italia è coinvolta... rispetti le regole Ue nel progetto del gasdotto Nord Stream. 

Il progetto Nord Stream 2 prevede la realizzazione di due rami di gasdotti con una capacità totale di 55 miliardi di metri cubi che ogni anno da Mosca porteranno gas metano a Berlino. Indiscrezioni dicono che il presidente russo Vladimir Putin avrebbe avuto contatti con il premier Matteo Renzi per cercare nell’Italia appoggio al progetto...ma l’amministratore delegato Eni Claudio Descalzi smentisce: “In Nord Stream l'ingresso di Eni non è mai stato considerato nel progetto come azionista. Non è all'ordine del giorno".

In verità la società Saipem (facente parte del gruppo Eni) aveva già eseguito i lavori per la prima tratta, ma Descalzi chiarisce: "Nessuna cessione di quote Saipem. Che poi Saipem possa lavorare come contrattista per Nord Stream ce lo auguriamo tutti. Ma escludo in questo momento, e anche per il prossimo futuro, una cessione di quote soprattutto a questi prezzi".

In ogni caso il Consiglio europeo critica fortemente il progetto: Nord Stream 2 permetterebbe a Gazprom di conquistare il pieno controllo di una parte importante del sistema di distribuzione e stoccaggio del gas nell’Europa centrale, oltre ad entrare in possesso di quote di giacimenti nel Mare del Nord.

Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo, ha dichiarato che il progetto “non soddisfa le regole Ue sull'energia”.

Comunque, secondo il Consiglio, il progetto dovrà rispettare le regole Ue.

fonte:euractiv.it/

 

 

11 Gennaio 2016 

Alimentazione nelle scuole: il Pe approva il nuovo programma frutta, verdura e latte.

La ComAgri si è accordata  con il Consiglio dei Ministri dell'Unione riguardo la semplificazione dei regimi di aiuto per la distribuzione di frutta, verdura e latte nelle scuole.

Saranno garantiti prodotti sani nelle mense scolastiche, (prodotti sostenibili e a Km 0), inoltre saranno realizzate visite a fattorie didattiche e saranno creati orti scolastici per incoraggiare un'alimentazione sana ed equilibrata nei bambini tra 6 e gli 11 anni.

In base all'accordo, che dovrà essere confermato dagli eurodeputati in plenaria tra marzo e ad aprile, l'Italia riceverà circa 25 milioni di euro. 

fonte:euractiv.it/

 

 

08 Gennaio 2016

OGM: a marzo l’Esecutivo Ue si pronuncerà sulle tecniche di miglioramento genetico nell’ambito agricolo.

I nomi tecnici sono: selezione varietale inversa, innesti, cisgenesi e intragenesi, agroinfiltrazione, nucleasi a dito di zinco. L’Esecutivo valuterà se rientrano nell’ambito della direttiva 2001/18/CE sull'emissione deliberata nell'ambiente di Ogm e della direttiva 2009/41/CE sull'impiego confinato di microrganismi geneticamente modificati.

E’ un fatto che ormai sono pronte le nuove tecniche di miglioramento genetico relative alla ricerca e alla selezione di nuove varietà vegetali, che si potranno usare per aumentare la produttività dell'agricoltura e la qualità degli alimenti. In Europa queste tecniche fanno discutere: si tratta di metodi di ingegneria genetica, ma poichè spesso i “prodotti ottenuti non presentano sequenze geniche esogene come nei tradizionali organismi geneticamente modificati”, si dibatte circa una legislazione  e soprattutto se debbano rientrare nella legislazione sugli Ogm.

Un portavoce dall'Esecutivo comunitario sostiene che l'esito dell'analisi giuridica, inizialmente atteso per la fine del 2015, dovrebbe essere pubblicato entro fine marzo.

Sembra che prima di essere adottata dalla Commissione, l'interpretazione giuridica sarà sottoposta agli Stati membri, ai rappresentati del Parlamento europeo e alle parti interessate. A decidere comunque sarà la Corte di Giustizia europea. 

fonte:euractiv.it/

 

 

7 gennaio 2016

Siccità: forte riduzione della  produzione mondiale di cereali.

La siccità di questi ultimi decenni ha ridotto, nei Paesi più colpiti, i raccolti di cereali del 9-10%.

Lo scenario è rivelato dallo studio dell'università del British Columbia, che ha preso in esame i dati sulla produzione di 16 cereali in 177 Stati e li ha incrociati con circa 2.800 eventi estremi nell'arco di tempo tra il 1964 e il 2007.

Cambiamenti climatici e siccità, secondo lo studio, hanno un impatto deleterio sulle coltivazioni, che è aumentato nel periodo tra il 1985 e il 2007. Sono sempre i Paesi più poveri ad essere danneggiati: in questi infatti le colture sono uniformi in grandi aree, “per cui se la siccità colpisce quel tipo di coltura, danneggia tutto il raccolto”; i Paesi più ricchi, invece, presentano una sorta di mosaico di piccoli campi con colture diverse, quindi in caso di siccità “alcune colture possono essere danneggiate, ma altre possono sopravvivere".

fonte:ansa.it

 

 

Londra, 4 gennaio 2016

Surriscaldamento: pericolosi livelli della colonnina di mercurio...

Come era da prevedere sono preoccupanti le conseguenze dell’aumento della temperatura anche sulla formazione del ghiaccio marino: l’Artico è 35 °C più caldo della media, a gennaio la temperatura del Polo Nord supera gli 0 °C.

Sono gli esperti del clima a lanciare l’ennesimo allarme: al Polo Nord, la temperatura dell’aria ha superato gli 0 °C, facendo segnare +4 °C sul termometro; normalmente, in questo periodo dell’anno, la colonnina di mercurio dovrebbe oscillare entro una forbice tra i -13 °C e i -43 °C, con una media di -30...

Secondo il meteorologo Eric Holtaus siamo circa 35 °C sopra gli standard.

Alcune cause:

- Frank, la tempesta (considerata la più forte), che ha spazzato il Nord dell’Oceano Atlantico e l’Islanda nei giorni scorsi, portando temperature miti nella regione artica:i venti viaggiavano a 370 chilometri l’ora...

- El Niño, il fenomeno climatico quinquennale che ha origine nel Pacifico, che quest’anno è stato particolarmente violento.

In ogni caso il 2015 è stato l’anno del caldo record; pensiamo che il dicembre di New York è stato il più temperato degli ultimi 20 anni, con temperature sopra i 20 gradi...

Insomma la formazione invernale di ghiaccio è a rischio... il caldo scioglie enormi volumi di ghiaccio marino durante i mesi primaverili, estivi e autunnali e lo strato gelato tipico dell’inverno è ai minimi termini. 

fonte:rinnovabili.it/ambiente/

 

 

4 Gennaio 2016 

Particolato: l’Italia rischia ricorso a Corte di giustizia Ue.

La Commissione Europea ogni tanto ci “bacchetta”...

Questa volta il nostro Paese è tenuto d’occhio dall’Esecutivo Ue per non avere risolto adeguatamente il problema delle polveri sottili nelle maggiori città italiane.

Già a luglio 2014 la Commissione aveva avviato una procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia, indicando 19 zone e agglomerati con livelli di smog troppo elevati; nel 2012 la Corte di giustizia Ue ci aveva condannati confermando il mancato rispetto nel 2006 e nel 2007 dei limiti di PM10 in 55 zone.

Oggi, nel 2016, l’Italia rischia di sforare le soglie indicate dalla direttiva Ue sulla qualità dell'aria per la concentrazione di particolato Pm10 (la soglia media annuale di 40 microgrammi per metro cubo e quella giornaliera di 50 microgrammi per metro cubo) in tutta la pianura padana (Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia e Veneto), a Roma e a Napoli.

Secondo esperti Ue in  queste aree "siamo a circa 100 giorni di superamento del limite massimo giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo, il triplo della soglia di tolleranza di 35 giorni all'anno".

fonte:euractiv.it/

 

 

Bruxelles, 30 dicembre 2015

Biodegradazione della plastica: ci affidiamo ai funghi?

La plastica è il rifiuto principe nel marine litter del Mediterraneo e fotodegrada, cioè alla luce si formano pezzi sempre più piccoli fino alle dimensioni dei polimeri che la compongono e il più delle volte rilascia policlorobifenili (contaminanti ambientali) o viene ingerita da animali planctofagi entrando nella catena alimentare.

Per fronteggiare il problema l’Unione Europea ha finanziato il progetto “Bioclean”, che ha studiato un nuovo processo di biodegradazione che aiuterebbe ad attenuare gli effetti dell’inquinamento da plastica in ambienti sensibili. Gli studiosi stanno favorendo la gestione sostenibile delle microplastiche negli impianti di compostaggio e di biogassificazione utilizzando microorganismi (batteri e funghi) di una serie di polimeri: polietilene (PE), polipropilene (PP), polistirolo (PS) e cloruro di polivinile (PVC).

Questi microorganismi sono prelevati da aree marine ad alta percentuale di rifiuti plastici (per esempio il Mar Egeo e il Mare di Norvegia), discariche europee, impianti di compostaggio, impianti di trattamento anaerobici e siti industriali contaminati. Si sono scelti i decompositori più “adeguati” al compito, che, insieme con pretrattamenti chimici e fisici, migliorano la biodegradazione dei rifiuti plastici.

fonte:rinnovabili.it/ambiente/

 

 

30 dicembre 2015

Il particolato minaccia le nostre città: Galletti crea il protocollo anti PM10. 

Il PM10, ossia Particulate Matter o Materia Particolata, è una delle numerose frazioni in cui viene classificato il particolato, quel materiale presente nell'atmosfera in forma di particelle microscopiche, che, è ormai noto, minaccia terribilmente la nostra salute, riuscendo a penetrare la membrana delle cellule.

Il problema ha costretto il Ministro dell’Ambiente Galletti a presentare misure anti PM10, creando un  protocollo per il miglioramento della qualità dell’aria e la riduzione delle emissioni di gas climalteranti. Il protocollo anti-smog, nato dopo diversi tentativi fallimentari di varii blocchi del traffico, contiene gli orientamenti a lungo termine che Governo, Regioni e Comuni hanno definito insieme:

-abbassamento dei limiti di velocità di 20km/h in aree urbane estese al territorio comunale e alle eventuali arterie autostradali;

- attivazione di sistemi di incentivazione per l’utilizzo dei trasporti pubblici e della mobilità condivisa

- riduzione delle temperature massime di 2 gradi C nel riscaldamento degli edifici pubblici e privati

la limitazione dell’utilizzo della biomassa per uso civile laddove siano presenti sistemi alternativi di riscaldamento.

Il Ministero, insieme con gli altri Ministeri, ha stabilito un fondo per il rinnovo del parco veicoli più inquinante con mezzi che utilizzino tecnologie e combustibili a basso impatto ambientale.

fonte:rinnovabili.it/ambiente/

 

 

29 Dicembre 2015 

Unione energetica: buoni risultati. 

A febbraio il vicepresidente dell'Esecutivo comunitario Maros Sefcovic, insieme al commissario per l'Azione climatica Miguel Arias Canete, avevano lanciato a Bruxelles l’Unione energetica, con lo scopo di garantire ai cittadini e alle imprese dell'UE energia sicura, accessibile e rispettosa del clima. 

Secondo Sefcovic, che ha presentato la prima relazione realizzata dalla Commissione europea sull'Unione dell'energia, il 2016 dovrebbe rappresentare l'anno di svolta: sarà l’anno  “in cui si getteranno le basi di un solido sistema di governance che garantirà la prevedibilità e la trasparenza di cui gli investitori hanno bisogno”.

Il tema energia ora finalmente è un tema fondamentale nell’Ue: già esistono tre progetti finanziati con risorse Ue che introducono innovazioni nel settore:

-il progetto “Construct PV” che intende sviluppare e realizzare un componente fotovoltaico multifunzionale da integrare nelle superfici opache delle facciate e delle coperture degli edifici (tre l’altro fra gli 11 partner pubblici/privati che partecipano al progetto anche 3 italiani...)

-il progetto “Twenties”, che “permetterebbe di utilizzare in maniera più efficiente l'infrastruttura elettrica in Europa, portando maggior potenza senza bisogno di aggiungere nuove”.

-il progetto “Ingrid”, che affronta le “problematiche relative alla saturazione della capacità della rete elettrica, “consentendo di accumulare in forma di idrogeno il surplus di energia elettrica che altrimenti andrebbe perso, per re-immetterlo con opportune modalità e tempistiche nella stessa rete elettrica o utilizzarlo in contesti in cui il trasporto di energia risulta difficile”.

fonte:euractiv.it/

 

 

24 Dicembre 2015

Ue: fino al 28 marzo si parla di inquinamento acustico... 

Per quanto riguarda l’inquinamento acustico (secondo l’OMS rappresenta la seconda causa dei problemi alla salute, subito dopo l’inquinamento dell’aria) uno studio Ue per l’ambiente ha rilevato che in Europa l’esposizione eccessiva a rumori provocati dai mezzi di trasporto interessa 125 milioni di cittadini, con 10mila morti premature all’anno. 

L’Ue regola il problema con la direttiva 2002/49/CE relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale. Gli Stati membri devono adottare rimedi per ridurre l’inquinamento acustico, basandosi sia sulla mappatura (che aiuta a stabilire l'esposizione al rumore in una zona soggetta a sorgenti di rumore e di definire previsioni generali per la zona interessata), sia sui piani d’azione, che aiutano a gestire i problemi di inquinamento acustico e i relativi effetti, coinvolgendo generalmente le zone più importanti individuate dalla mappatura strategica.

La Commissione ritiene però di migliorare la direttiva lanciando una consultazione pubblica, aperta fino al 28 marzo 2016, che raccoglierà le opinioni dei cittadini e delle associazioni sull’efficacia della direttiva stessa.

fonte:euractiv.it/

 

  

Olanda, 21 Dicembre 2015

Olio di palma: l’Ue  si impegna per la sostenibilità; salviamo le foreste...

E’ il turno dell’Olanda, che presiederà il Consiglio dell’Unione Europea e che affronterà anche il tema della sostenibiltà della catena di approvvigionamento globale. In occasione della conferenza sulle filiere di approvvigionamento sostenibili ad Amsterdam Danimarca, Germania, Francia, Paesi Bassi e Regno Unito hanno annunciato che cercheranno di rendere la produzione di olio di palma sostenibile al 100% entro il 2020. Inoltre, hanno annunciato che intendono porre fine alla deforestazione illegale da parte delle imprese private. Anche in questo caso, entro il 2020.

fonte:euractiv.it/

 

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ULTIME DI DICEMBRE

A cura di Federica De Rose, Redazione Foroeuropa

 

Ue: freno alla diffusione di parassiti e agenti nocivi.

Parlamento, Commissione e Consiglio si stanno impegnando per prendere misure temporanee per bloccare l'ingresso nell'Ue del materiale vegetale ad alto rischio: ci si aspetta una valutazione completa.

Si parla in particolare di piante che potrebbero ospitare parassiti comuni, causando seri danni alle specie vegetali, che hanno una valenza anche economica, sociale o ambientale per l'Unione (vedi gli ulivi e la vite).

Attraverso atti di esecuzione, si stanno limitando nell’UE prodotti vegetali che possono presentare parassiti non coperti dalle misure comunitarie esistenti, con cui l'Ue non ha una valida esperienza in ambito fitosanitario.

Si sta pensando ad un vero e proprio certificato fitosanitario per i prodotti vegetali importati, che dovrebbe essere monitorato e rivisto dopo cinque anni di applicazione; inoltre, in caso di ricorso alle eradicazioni, come nel piano anti-Xylella, l'accordo prevede l'attivazione di compensazioni per i produttori commisurate al valore delle piante distrutte.

fonte:http://www.euractiv.it/

 

 

Nuova bolletta elettricità: per il M5S non seguirebbe direttive Ue.

Secondo alcuni eurodeputati la nuova bolletta elettrica “vìola le direttive Ue su efficienza energetica e rinnovabili”.

Dal 26 settembre le nuove regole Ue per caldaie e scaldabagni prevedono l’eliminazione della progressività e lo spostamento degli oneri di rete e di sistema dalla parte variabile della bolletta, cioè l’importo da pagare sulla base dell’energia elettrica trasportata sulla rete(per aiutare il cliente...)a quella fissa, che non varia in base al consumo.

Secondo i pentastellati, il fatto che manchino quasi del tutto gli oneri relativi al funzionamento della rete elettrica” non é più proporzionale alla quantità di energia consumata: é spostata nella quota fissa che, insieme alle tasse, costituisce circa la metà della bolletta”.

Tutto ciò porterebbe a rincari iniqui, poichè chi utilizza energia autoprodotta da fonti rinnovabili paga oneri ritenuti quasi uguali a “quelli di chi invece preleva tutta l'energia elettrica dalla rete”.Queste conseguenze,secondo il M5S, “contraddicono esplicitamente le regole dettate dalle direttive europee su energie rinnovabili ed efficienza energetica”.

fonte: http://www.euractiv.it/

 

 

Dieselgate: parte l’inchiesta del PE.

Sono stati i “Verdi” a sollecitare l’inchiesta sul dieselgate da parte del Parlamento europeo, (la commissione di inchiesta ha registrato 354 sì, 229 no e 35 astensioni.)

L’obiettivo è approfondire e fare chiarezza sul ruolo degli Stati membri e della Commissione in questo scandalo. In molti pensano che non ci si sia proprio impegnati al massimo per impedire la violazione delle leggi europee in materia di inquinamento; probabilmente sono intervenute anche le lobby dell’industria automobilistica (Volkswagen e altre...).

fonte: http://www.rinnovabili.it/ambiente/

 

 

Ministri Ue a lavoro su biodiversita' e taglio emissioni. 

Il Consiglio dei Ministri sta lavorando su due fronti: la revisione intermedia della strategia sulla biodiversità e la direttiva NEC.

-sulla biodiversità-

Dalla revisione intermedia della strategia Ue sulla biodiversità è derivata una serie di conclusioni da parte dei ministri dell'Ambiente dei Ventotto: in sintesi hanno dichiarato che le direttive Habitat e Uccelli, (parte fondamentale della strategia) “funzionano se attuate completamente e finanziate negli stati membri”, dichiara la presidente di turno del Consiglio Ue Ambiente Carole Dieschbourg.

Nel corso della riunione attuale Vella dichiara: “Vorrei che ci si concentrasse sui benefici economici potenziali che si potrebbero avere attraverso una vera valorizzazione dei valori legati alla biodiversità: in particolare attraverso una maggiore integrazione della biodiversità con il settore agricoltura e foreste” ; da parte sua il sottosegretario all'Ambiente Silvia Velo, dichiara:

“ La consapevolezza del valore della biodiversità richiede maggiore attenzione nell'ambito di tutte le politiche settoriali, che vanno quindi migliorate”.

-sulle emissioni-

si tratta della revisione della direttiva NEC per la riduzione delle emissioni nazionali di determinati inquinanti atmosferici: la proposta è stata quella di fissare nuovi impegni nazionali di riduzione delle emissioni, applicabili a partire dal 2020 e dal 2030, per anidride solforosa, ossidi di azoto, composti organici volatili, ammoniaca, particolato (polvere fine) e metano.

Riguardo al tema emissioni Vella dichiara: “La Commissione vuole ridurre del 52% l'impatto dell'inquinamento sulla salute. La proposta è stata accolta dal Parlamento europeo, e l'orientamento generale dei ministri va in tale direzione. Il processo è ancora in corso: c'è stata comprensione unanime sulla necessità di fare qualcosa sull'inquinamento atmosferico”.

Il sottosegretario italiano dichiara:”All'Italia sono chiesti “obiettivi che appaiono piuttosto ambiziosi e richiedono sforzi importanti, in particolare per i settori maggiormente inquinanti. Per raggiungere risultati concreti e tutelare ambiente e salute dei cittadini è necessario uno sforzo condiviso, che tramite un approccio graduale permetta il raggiungimento degli obiettivi della direttiva”.

fonte: http://www.euractiv.it/

 

 

Atteso l’import delle sabbie bituminose in Europa.

Le sabbie bituminose sono una combinazione di argilla, sabbia, acqua e bitume e da esse si estrae un bitume simile al petrolio, che può essere convertito in petrolio grezzo sintetico o raffinato direttamente in raffineria per ottenere i derivati del petrolio.

Detto ciò...va ricordato che si tratta del combustibile più sporco del pianeta...La società MathPro (specializzata nel settore della raffinazione) ha rilevato che Norvegia e Svizzera sono ora in grado di gestire il petrolio greggio pesante o pretrattato da sabbie bituminose; anche in Italia sono 7 le raffinerie che hanno aggiornato i loro impianti: quattro in Sicilia e uno in Piemonte, Lombardia e Sardegna. I due terzi delle riserve mondiali di petrolio da bitume sono concentrati nella provincia canadese dell’Alberta e nel Venezuela. Attualmente alcune società statunitensi raffinano ed esportano in Europa petrolio da sabbie bituminose, miscelato con quello convenzionale: il trattamento di questo combustibile richiede un maggior apporto di acqua ed energia rispetto agli idrocarburi convenzionali...

-inoltre, secondo uno studio del Congressional Research Service del 2014, le emissioni delle oil sands possono superare quelle del petrolio anche del 20%; «Le imprese europee sono in grado di trattare questo petrolio estremamente pericoloso per l’ambiente e l’Ue non fa nulla per impedire le importazioni di sabbie bituminose», ha detto Laura Buffet, responsabile delle politiche per i combustibili presso Transport & Environment. Secondo il rapporto del National Resources Defence Council (NRDC) è necessario che l’Ue riduca notevolmente le importazioni, che, altrimenti, potrebbero passare da 4 mila a 700 mila barili al giorno entro il 2020...pensiamo all’inquinamento che deriverebbe da tutto questo...

fonte: http://www.rinnovabili.it/ambiente/

 

 

Consumo latte: perchè in Italia beviamo quello straniero?

Nonostante il latte sia un alimento base di eccellenza del nostro Paese (insieme a svariati formaggi, uno fra tutti il Parmigiano Reggiano.) e il nostro fabbisogno possa essere soddisfatto dal prodotto autoctono, in Italia beviamo e mangiamo latte straniero... Molte stalle risultano chiuse, ridotte le mucche e, come sappiamo, le grandi centrali sono state acquistate da aziende straniere che sottopagano gli allevatori, che spesso sono costretti a chiudere l’attività.

Consumiamo in grande quantità latte (economicissimo...) proveniente dall’Europa dell’Est, con cui, tra l’altro, si fanno i formaggi, spesso spacciati come prodotti D.O.P.

Inoltre si rileva un problema di trasparenza e di normativa: non è chiara soprattutto l’etichettatura dei formaggi: c’è sì l’obbligo di indicare dove è stato fatto il prodotto, ma non è necessario indicare da dove è stata importata la materia prima, purché una quota sia italiana e non sia tutta stata comprata dall’estero.

fonte: http://www.tuttogreen.it/

 

 

-Approfondimento-

 

COP21

Parigi, 12 dicembre

Accordo globale sul clima: la sintesi finale.

 

Contenuti:

-PREAMBOLO

Contiene: analisi delle azioni mirate a contrastare il cambiamento climatico, uso del nuovo termine di “giustizia climatica”, diritti umani, al diritto alla salute, alle comunità locali, ai migranti, ai bambini, alle persone con disabilità, alle persone in situazioni vulnerabili, al diritto allo sviluppo, alla parità di genere, all’empowerment delle donne e all’equità intergenerazionale.

-DEFINIZIONI

E’ stato rinnovato il legame tra l’Accordo di Parigi e la Convenzione Quadro.

-OBIETTIVO

Riconfermato l’obiettivo del mantenimento dell’aumento di temperatura media globale bel al di sotto dei 2°C, con lo sforzo di raggiungere l’obiettivo più ambizioso di 1.5°C.

-IMPEGNI DELLE PARTI

Con poche parole i paesi più ricchi si impegnano a sostenere i paesi in via di sviluppo per l’effettiva attuazione dell’Accordo.

-MITIGAZIONE

Non si rileva la quantità effettiva di emissioni da ridurre da entro il 2050, mentre è chiaro l’obiettivo di raggiungere la “neutralità” delle emissioni , (cioè il raggiungimento di emissioni nette zero) nella seconda metà del secolo.

I Paesi sono tenuti, ogni cinque anni, ad aggiornare i contributi nazionali (volontari);

in sintesi si riporta il termine -“devono” -per i paesi sviluppati (a cui spettano “obiettivi di riduzione”), -“dovrebbero”- per quelli in via di sviluppo (cui si richiedono “sforzi di mitigazione”)

e -“possono”- per quelli particolarmente vulnerabili (a cui spettano “obiettivi di riduzione”).

- REDD+

Si parla degli impegni per ridurre le emissioni derivanti dalla deforestazione e dalla degradazione delle foreste (REDD+) : sono stati inclusi finanziamenti tra le strategie sostenute per implementare e supportare il framework del meccanismo REDD+, delineato nelle precedenti COP.

-MECCANISMO DI SUPPORTO PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE

Definiti : a)meccanismo di mercato per ridurre (le Parti devono assicurare un sistema valido di accounting ed evitare la doppia contabilizzazione degli impegni di riduzione delle emissione).

b)meccanismo che prevede azioni di mitigazione, adattamento, capacity building, finanza, trasferimento tecnologico e capacity building.

– ADATTAMENTO

Stabilito impegno a sviluppare la “capacità adattativa”, di rafforzare la resilienza e di ridurre la vulnerabilità ai cambiamenti climatici. Impegno ad aggiornare periodicamente le strategie di adattamento intraprese.

– LOSS & DAMAGE

Le Parti si impegnano a scongiurare, minimizzare e affrontare le perdite ed i danni associati agli effetti negativi del cambiamento climatico basandosi sull’accordo di Varsavia (COP19). Purtroppo tra le azioni di cooperazione non è più previsto il supporto ai rifugiati climatici.

-FINANZA

Si parla di Responsabilità Comuni ma Differenziate (CBDR).

Le Parti si impegnano a supportare il processo di Carbon Neutrality per i Paesi in via di sviluppo. I Paesi industrializzati sono incoraggiati a finanziare il Green Climate Fund (GCF) e/o altre iniziative unicamente in modo volontario. I riferimento ai 100 miliardi di dollari di finanziamento minino annuo di finanziamenti è stato spostato nelle Decision.

-SVILUPPO E TRASFERIMENTO TECNOLOGICO

Sarà attraverso il Financial Mechanism che i Paesi si impegnano ad accelerare, incoraggiare e rendere possibile

- (CAPACITY BUILDING)

Non si parla più di conformità delle azioni di capacity building ai principi della Convenzione.

Genericamente si parla dei Paesi in via di sviluppo più vulnerabili agli effetti del cambiamento climatico, mantenendo il cenno agli Stati insulari (SIDS) e rimuovendo quello riferito agli Stati Africani.

– EDUCATION

Inserito il nuovo articolo riferito all’educazione, alla consapevolezza e alla partecipazione pubblica all’interno dei processi.

- TRASPARENZA

Non è esplicito l’impegno nell’istituzione della transparency framework da parte dei Paesi industrializzati e dei Paesi in via di sviluppo: si parla di differenti capacità delle Parti. Il transparency framework è stato invece esplicitamente collegato alle disposizioni sulla trasparenza della Convenzione quadro.

-STOCKTAKE

Le Parti devono fare il punto circa l’implementazione degli impegni. Il primo “Global Stocktake” è fissato per il 2023.

fonte: http://www.italiaclima.org/

 

 

Combustibili fossili: la Danimarca se ne sta liberando...

La Danimarca, come al solito, è uno dei Paesi europei più virtuosi riguardo l’utilizzo di fonti rinnovabili, insieme a Norvegia (61%) e Svezia (47%), prime in classifica secondo i dati raccolti dall’ Ufficio Statistico dell’Unione Europea nel 2012.

In realtà dal 1° gennaio 2013 era entrata in vigore una legge che vietava l’installazione di caldaie a combustibili fossili nelle abitazioni di nuova ; dal 2016 è prevista l’estensione della normativa anche agli edifici già esistenti, che dovranno così convertire le vecchie caldaie.

Questa legge rientra nell’obiettivo comune di raggiungere entro il 2020 una quota di rinnovabili pari al 35% dell’intero fabbisogno energetico, con l’obiettivo finale di utilizzare il 100% di energie pulite entro il 2050.

La conversione comporterà un ingente investimento economico nel triennio 2012-2015, stimato in circa 5,5 milioni di euro, che verrà coperto rincarando le bollette degli utenti (173 euro in più a famiglia).

fonte: http://www.tuttogreen.it/