A CURA DI

AVV. ANTONELLA ROBERTI

NEWS SETTEMBRE 2015

 

BUONE NUOVE DALL’EUROPA, QUALCUNA ANCHE PER L’ITALIA.

A cura di Caterina Aloi, Redazione Foroeuropa

 

24 settembre

CORTE UE: ACCOLTO RICORSO DI ITALIA E SPAGNA, ANNULLATI BANDI DI CONCORSO

Il Tribunale dell'Ue, accogliendo il ricorso di Italia e Spagna, ha annullato tre bandi di concorso pubblicati dall'Ufficio europeo di selezione del personale (Epso) che obbligano i candidati a scegliere il francese, l'inglese o il tedesco come seconda lingua e come lingua di comunicazione con l'Epso.
Tra i prerequisiti dei bandi di concorso, quindi, si precludeva e limitava la possibilità di assunzione a candidati italiani, spagnoli o di altra origine europea. L'Italia sostiene invece che i cittadini europei hanno il diritto di rivolgersi alle istituzioni dell'Unione utilizzando una qualunque delle 23 lingue ufficiali e che questi hanno il diritto di ricevere le risposte delle istituzioni nella medesima lingua.

Fonte: Ansa

 

TERRORISMO: GARANTE PRIVACY UE, INGIUSTIFICATO PNR EUROPEO

Il Garante Ue per la privacy, Giovanni Buttarelli, ritiene che il Pnr europeo cioè il sistema di 'Passenger name record' simile a quello Usa che l'Europa vuole mettere in piedi per raccogliere tutti i dati dei viaggiatori nell'ambito della lotta al terrorismo, non sia ragionevole, nonostante la minaccia terroristica continui ad essere costante per l’Europa, poiché comporterebbe la schedatura di milioni di viaggiatori.

Dal momento che il Pnr europeo coprirà - in base a quanto previsto dalle proposte legislative sul tavolo - tutti i voli da e verso l'Ue e anche voli Ue e nazionali, vuol dire che più di 300 milioni di passeggeri sarebbero coinvolti dal sistema di raccolta dati.

Buttarelli ha quindi sottolineato l’importanza per i legislatori europei di "esplorare ulteriormente l'efficacia di nuovi approcci investigativi così come misure di sorveglianza più selettive e meno invadenti basate su categorie mirate di voli, passeggeri o Paesi".

Fonte: Ansa

 

ORARIO DI LAVORO: GLI SPOSTAMENTI VERSO LA SEDE DEL CLIENTE NON RIENTRANO NEL PERIODO DI RIPOSO

Il principio fissato nella sentenza depositata il 10 settembre dalla Corte di giustizia dell’Unione europea (causa C-266/14) chiamata a interpretare la direttiva 2003/88 su taluni aspetti dell’organizzazione dell’orario di lavoro, (recepita in Italia con Dlgs n. 66/2003, modificato dal n. 213/2004) stabilisce che gli spostamenti dei dipendenti dal proprio domicilio a quello del cliente, che servono per l’esecuzione di prestazioni tecniche dei lavoratori, rientrano nella nozione di “orario di lavoro” qualora non esista un ufficio fisso.

La sentenza nasce dai giudici spagnoli alle prese con una controversia tra alcuni lavoratori, che si occupavano dell’installazione e della manutenzione dei sistemi di sicurezza e il datore di lavoro.

Gli eurogiudici hanno chiarito che le nozioni di “orario di lavoro” e “periodo di riposo” non dipendono dagli ordinamenti nazionali, ma dal diritto dell’Unione. Solo grazie all’individuazione di una nozione autonoma è possibile, infatti, assicurare piena efficacia alla direttiva e l’applicazione uniforme in tutti gli Stati membri. Tra gli elementi costitutivi della nozione di “orario di lavoro” è incluso l’esercizio delle attività e delle funzioni lavorative. Lo spostamento verso la sede del cliente presso il quale vanno installati, nella questione in merito, i sistemi di sicurezza, è parte integrale della funzione del lavoratore.

Irrilevante per la Corte il rischio di abusi del tempo di trasferimento che non può essere arginato modificando la qualificazione giuridica della nozione di orario di lavoro. Spetta all’azienda, infatti, effettuare controlli per evitare abusi anche limitando il pagamento del carburante solo a quello necessario per un uso professionale.

Fonte: ilquotidianodeldiritto.ilsole24ore.

 

25 settembre

EUROSTAT: SOLO 200MILA SCOLARI EUROPEI STUDIANO L'ITALIANO

I dati Eurostat relativi al 2013 diffusi alla vigilia della Giornata europea delle lingue evidenziano che in Italia la quasi totalità degli alunni delle scuole primarie studia una lingua straniera, quasi sempre l'inglese (98,8%). L'inglese è anche la lingua più studiata nelle scuole secondarie (100%), seguito dal francese (68,7%). Pochi alunni studiano invece italiano in Europa, solo 200mila nelle scuole secondarie.

Gli alunni delle scuole primarie italiani sono tra i più studiosi dell'inglese in Europa, insieme a maltesi, lussemburghesi, maltesi, austriaci, croati e spagnoli. Una percentuale ben superiore alla media europea del 81,7%. Solo un 2,4% studia una seconda lingua, di solito il tedesco.

A livello europeo, l'inglese resta la lingua straniera maggiormente insegnata a scuola con oltre 17 milioni di alunni, segue il francese (4,9 milioni), il tedesco (2,9), lo spagnolo (2,1) e il russo (500mila).

Fonte: Ansa

 

25 settembre

EUROSTAT, ITALIA PRIMA META DI TURISTI NON EUROPEI NEL 2014

L’Eurostat rende noto, in vista della Giornata Mondiale del Turismo, che l’Italia è stata la meta preferita dai turisti extra-Ue nel 2014 che hanno passato 57,355 milioni di notti nel nostro Paese, pari a una quota del 17,5% del totale di 327,220 milioni di notti che i turisti non europei hanno passato nei 28 Paesi dell'Unione lo scorso anno.

Alle spalle dell'Italia, tra le destinazioni preferite dei non europei, il Regno Unito (45,646 mln di notti, 13,9% del totale) e la Spagna (44,239 mln, 13,5%). Solo quarta la Francia (39,996 mln, 12,2%) davanti alla Germania (29,870 mln, 9,1%), alla Grecia (18,124 mln, 5,5%) e all'Austria (13,665 mln, 4,2%).

I turisti non europei pesano comunque solo per il 12,3% sul totale del turismo nella Ue. Di essi, il 17,8% viene dagli Stati Uniti, il 14,9% dalla Russia, il 5,0% dalla Cina, il 3,7% dal Giappone ed il 2,5% dal Brasile. 

Fonte: Ansa


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AMBIENTE E CLIMA

A cura di Federica De Rose, Redazione Foroeuropa

 

Fonte: www.rinnovabili.it

Trasporti internazionali e impatto ambientale: si cerca un compromesso.

E’ noto che a Parigi si incontreranno i “negoziatori del clima” e anche la “questione” trasporti internazionali dovrà essere affrontata.

Considerando come il servizio che svolgono l’industria navale e aeronautica sia imprescindibile, secondo i dati dell’ICAO, l’organizzazione internazionale che regola il settore, l’aviazione copre il il 2% delle emissioni di gas serra a livello globale e il trasporto navale è responsabile di circa il 2% delle emissioni. “Se il sistema proseguirà i trend business as usual, la cifra potrebbe salire del 400% entro il 2050.”  

Sono necessarie regole più stringenti, anche se pare che i traffici internazionali siano difficili da regolare a livello locale, come invece è possibile fare con altre industrie. In sostanza aviazione e trasporto marittimo non sono tra le industrie incluse negli accordi sul clima e sfuggono alle regole di decarbonizzazione nazionali o regionali. Durante il vertice di Kyoto del 1997 i negoziatori hanno scelto di lasciare “la questione” fuori dall’accordo finale. Da allora, la regolamentazione è stata responsabilità di organismi come l’ICAO e l’IMO (Organizzazione marittima internazionale), che fanno capo all’ ONU. I progressi appaiono però lenti: dal 1997 le misure introdotte da tali organismi per ridurre le emissioni appaiono piuttosto come strumenti cui aderire su base volontaria; si sta già parlando di biocarburanti e di un sistema di compensazione delle emissioni di carbonio per gli aerei, limitato taglio della CO2 e misure di efficienza e risparmio energetico su base volontaria per le navi.

 

 

Fonte: www.rinnovabili.it

Bruxelles, 18 settembre 2015

Europa: novità positive sul buco dell’ozono.

Il famoso buco dell’ozono (ricordiamo che lo strato di ozono ci protegge dalla sovraesposizione ai raggi ultravioletti (UV)) fu scoperto nel 1979 e da allora viene tenuto sotto controllo... Sembra che l’Ue sia sulla buona strada nel tentativo di eliminare le sostanze chimiche responsabili del buco.

Più di 200 sostanze dannose per l’ozono (ODS) sono state prese in esame dall’Agenzia Europea dell’Ambiente, che ha scoperto che le esportazioni o la distruzione di queste sostanze nell’Ue ha superato le importazioni. L’Ue ha nel corso degli anni ha introdotto varie disposizioni legislative tramite un accordo internazionale, il Protocollo di Montreal del 1989. Il Protocollo ha richiesto la graduale eliminazione di oltre 200 ODS, come i clorofluorocarburi (CFC) e idrofluorocarburi (HCFC). L’Unione europea ha già raggiunto i suoi obiettivi di phase out nell’ambito del protocollo, il consumo è negativo o prossimo allo zero dal 2010.

Gli esperti ritengono che fino alla fine del 21° secolo non sarà possibile recuperare completamente lo strato.

 

 

Fonte: http://www.ansa.it/

18 settembre 2015

Si continua a morire per l’inquinamento.

Forse già lo sapevamo, ma stavolta sono gli esperti che ce lo confermano: ogni anno sono oltre 3 milioni le persone che nel mondo muoiono a causa dell’inquinamento atmosferico e potrebbero raddoppiare nel 2050.

L’Asia ha il triste primato dei decessi: ce lo conferma un nuovo studio capitanato dall'Istituto Max Planck per la chimica e pubblicato sulla rivista Nature; in particolare, le emissioni derivanti dall'energia  che serve per riscaldarsi e cucinare, sono prevalenti in India e in Cina e hanno l'impatto più alto a livello mondiale sulle morti premature; traffico e produzione di energia  sono la causa delle emissioni negli Stati Uniti; in Europa, Stati Uniti orientali, Russia e Asia orientale le emissioni provengono dall'agricoltura.

Secondo gli esperti un notevole numero di decessi si sarebbe potuto evitare solo riducendo gli incendi legati alla deforestazione registrati nell'Amazzonia brasiliana negli ultimi anni: hanno infatti studiato che, nella regione, le concentrazioni di polveri sottili sono calate del 30% durante la stagione secca, proprio a seguito della riduzione degli incendi associati alla deforestazione.

  

 

Fonte: www.rinnovabili.it 

Roma, 17 settembre 2015

Senato: “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali”.

Approvati nuovi emendamenti dal Senato:

-L’articolo 44-bis predispone che l’Autorità per l’energia di concerto con il Ministro dello sviluppo economico e previa intesa in sede di Conferenza Unificata adotti le direttive per il contenimento della morosità degli utenti del servizio idrico integrato.

Praticamente si è ottenuto che “sia salvaguardata, tenuto conto dell’equilibrio economico e finanziario dei gestori, la copertura dei costi efficienti di esercizio e investimento” e garantito “il quantitativo minimo vitale di acqua necessario al soddisfacimento dei bisogni fondamentali di fornitura per gli utenti morosi.” 

-Inoltre è stato approvato l’emendato sull’articolo 40-bis dedicato al “Fondo per la progettazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico”, che recita:

“Al fine di consentire la celere predisposizione del Piano nazionale contro il dissesto idrogeologico, favorendo le necessarie attività progettuali, è istituito, presso il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Fondo per la progettazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico cui affluiscono le risorse assegnate per le medesime finalità dal CIPE nella seduta del 20 febbraio 2015, nonché le risorse imputate agli oneri di progettazioni nei quadri economici dei progetti definitivi approvati, ove la progettazione sia stata finanziata a valere sul fondo. Il funzionamento del citato fondo sarà disciplinato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri su proposta del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare”.

 

 

http://www.lastampa.it

17 settembre 2015

L’autoriparazione del corpo: quanto ne sappiamo? 

Giulio Cossu, esperto di medicina rigenerativa all’Università di Milano e Manchester, dichiara:

«Spesso le malattie progrediscono più velocemente della ricerca».

Ad oggi conosciamo le famose “staminali”, cellule in grado di sostituirsi alle cellule vecchie o danneggiate per ripristinare la funzione di un tessuto ormai inservibile. 

In occasione del seminario che si terrà a Venezia “The future of Science”, Cossu metterà a fuoco i meccanismi genetici che regolano la «staminalità» delle cellule, concentrandosi sulla linea di confine che separa rischi e opportunità. I tessuti si dividono in due categorie: i “labili”, ossia quelli che sanno rigenerarsi continuamente molto bene e i “perenni”, ossia quelli che non presentano pienamente questa caratteristica.

Cossu fa notare come tessuti come la pelle hanno cellule che sanno replicarsi facilmente e guarire lesioni, ma ciò aumenta la probabilità di errori da parte del Dna e quindi possibilità di incorrere in malattie come per esempio i tumori; questo vale anche anche per bocca e intestino rivestiti da tessuto epiteliale e che spesso riportano tumori. Diversamente il cuore, i muscoli, il cervello, che hanno tessuti pressoché «inerti» rispetto alla rigenerazione, cioè scarsamente capaci di ripristinare i danni acquisiti nel corso della vita, raramente riportano tumori. Questo per dimostrare che gli organi abili a ripararsi si rigenerano e durano nel tempo rischiando tuttavia che, a ogni sostituzione delle proprie cellule danneggiate, non sempre il lavoro finale sia “perfetto”... Al contrario gli organi «perenni», proprio perché possiedono staminali  meno “efficienti” corrono meno il rischio di tumori, ma sono poco capaci di sostituire le cellule anziane o danneggiate.

  

 

Fonte: http://www.ansa.it/ 

16 settembre 2015

Cambiamenti climatici: secondo il WWF svariate popolazioni di animali marini risultano dimezzate. 

L’ultimo report del WWF 'Living Blue Planet' riporta che nell'arco di una quarantina di anni, dal 1970 al 2012, le popolazioni mondiali di pesci e di mammiferi, uccelli e rettili marini si sono dimezzate a causa degli eccessi di pesca, della distruzione degli ecosistemi marini e del cambiamento climatico.

Secondo il direttore generale del Wwf International Marco Lambertini l’attività dell’uomo ha danneggiato in particolare l’ambiente marino, causando anche un grave declino economico e il rischio malnutrizione, soprattutto nelle popolazioni del Mediterraneo, che risulta “sovrasfruttato” (...”ogni anno vengono pescati 1,5 milioni di tonnellate di pesce, con il 85% degli stock sovrapescati e l'89% esauriti.”). Il problema comunque è globale: secondo il WWF è necessario che i rappresentanti dell’Onu implementino gli obiettivi  (che tra l’altro saranno approvati nel corso di questo mese) di sviluppo sostenibile, per recuperare gli oceani e la salute degli habitat costieri.

  

 

Fonte: http://www.ansa.it/

14 settembre 2015

Italia: Ecobonus per l’efficienza energetica.

In occasione del convegno 'L'ingegneria per l'Ambiente e il territorio e le nuove sfide della sostenibilità' alla Scuola di Ingegneria e Architettura dell'Alma Mater” a Bologna, il Ministro dell’Ambiente Galletti comunica che sono in programma vari provvedimenti per “contrastare i cambiamenti climatici”, tra cui l’Ecobonus, ossia Bonus risparmio energetico 2015:( L'articolo 8 della Legge di Stabilità 2015 ha previsto la conferma per un altro anno la detrazione Irpef o Ires Ecobonus al 65% e al 50% per il bonus ristrutturazioni edili e acquisto di mobili ed elettrodomestici.)

Si è espresso anche sul problema rifiuti sostenendo di preferire il termovalorizzatore alla discarica, che attualmente accoglie il 40% dei rifiuti del Paese; appoggerà  i comuni che attuano la raccolta differenziata e “non permetterà che i rifiuti vadano in discarica, altrimenti arriveranno altre infrazioni Ue".

 

 

Fonte: http://www.ansa.it/

11 settembre 2015

Inquinamento: causa di morti umane e non solo...

A rischio il 'Santuario Pelagos' nel Mediterraneo (un’area compresa fra Italia, Francia e Principato di Monaco) : migliaia di balenottere comuni presenti nell’area sono minacciate dall’inquinamento e dalle collisioni causate dal traffico marittimo. Secondo il WWF non pare ci sia un vero rafforzamento della governance da parte dei Paesi interessati, che potrebbero aiutare l’Istituto Tethys a proteggere più dell’1% del bacino, come avviene attualmente: con un Santuario ben funzionante l'area del Mediterraneo effettivamente tutelata salirebbe al 4,56%.

Secondo il WWF “le risorse destinate al Santuario ammontano complessivamente a 490.000 euro l'anno, appena 6 centesimi di euro l'anno per ettaro, quando l'Uicn (Unione internazionale per la conservazione della natura) stima che il budget necessario per un'area protetta simile al Santuario oscilli tra 32 e 110 euro l'anno per ettaro".

In Francia alla fine del 2015 si terrà la prossima riunione delle parti e il WWF (e noi tutti...) spera che vengano accolte le proposte.

 

 

Fonte: http://medbunker.blogspot.it/2011/09/11-settembre-2011.html

11 settembre 2015

11 Settembre 2011...cosa successe all’ambiente e alla salute ?

Dopo un (e più di uno) doveroso minuto di meditazione su quello che successe a New York l’11 Settembre 2011, cioè gli attentati terroristici che causarono il crollo di tre grattacieli, danni al Pentagono e la distruzione di un ulteriore aereo, causando la morte di decine di persone innocenti,... oggi vorremmo mettere a fuoco i danni alla salute subiti a lungo e breve termine da chi è stato esposto alle conseguenze del crollo delle torri. E' stato registrato un aumento di decessi in particolare per malattie cardiovascolari.

Sono stati studiati 27499 lavoratori o collaboratori che hanno agito direttamente in loco. Su questo campione sono stati analizzati i dati di 9 anni e si è scoperto che di essi il 27,6% soffre d'asma, il 42,3% di sinusite, il 41,8% di anomalie agli esami diagnostici respiratori (spirometria).

Gli agenti di polizia di New York presentano un tasso di depressione del 7,0% e disturbi post traumatici da stress nel 9,3%.

Migliaia di persone furono esposte ai fumi, alle polveri ed ai detriti causati dal crollo delle due enormi torri.

La polvere del WTC era fortemente alcalina, con un pH tra 9 e 11 e già per la cute un pH del genere può essere molto irritante. Si è calcolato che probabilmente si assisterà anche ad un aumento dei casi di tumore polmonare (mesotelioma).

 

 

Fonte: http://www.ansa.it/ 

11 settembre 2015

L’Oceano Antartico assorbe  di nuovo CO2.

L'Oceano antartico copre un quarto della superficie marina del Pianeta, ma ha la capacità di

assorbire il 40% della CO2 trattenuta dagli oceani.

Dopo una decina di anni , secondo il team di scienziati capitanati da Peter Landschuetzer e Nicolas Gruber del Politecnico federale di Zurigo, l'Oceano antartico dal 2002 è tornato a rimuovere in modo efficiente la CO2 immessa in atmosfera dall'uomo.

In sostanza è successo che, mentre negli anni ’90 i venti si muovevano portando in superficie le acque profonde ricche di CO2 e il carbonio veniva rilasciato nell’atmosfera, oggi, a causa del raffreddamento delle acque superficiali nel Pacifico e dal cambiamento nella circolazione oceanica, le acque ricche di CO2  tendono a rimanere in profondità. Ma quanto durerà?

 

 

Fonte: http://www.ansa.it/ 

10 settembre 2015

Alghe verdi a rischio a causa dell’acidificazione degli oceani.

Lo studio dell’anno scorso condotto dalle Università di Plymouth, Washington e Palermo nelle acque siciliane dell'isola Vulcano, ha rilevato come l'acidificazione degli oceani minaccia le alghe verdi, (“Acetabularia acetabulum") indebolendone lo scheletro e  influendo negativamente sulla biodiversità marina.

(L’acidificazione avviene quando la CO2 viene assorbita dagli oceani e  avviene una serie di reazioni chimiche che porta ad un aumento della concentrazione degli ioni idrogeno. Questo aumento fa sì che l’acqua di mare diventi più acida (il PH diminuisce) e la concentrazione degli ioni di carbonato diminuisce.). Secondo gli scienziati anche una piccola perdita di calcificazione scheletrica delle alghe - causata dall'esposizione ad acque corrosive - può impedire alle alghe di accedere alla luce e alle sostanze nutrienti.

 

 

Fonte: http://www.ansa.it/

9 settembre 2015

Metilmercurio, ossia veleno nell’Artico.

Secondo uno studio condotto dai ricercatori dell'università di Harvard anche l’idroelettrico, tra le fonti pulite di energia, può avvelenare l’Artico, immettendo nell'ecosistema marino metilmercurio, con le inondazioni causate dagli impianti . Il metilmercurio è una neurotossina, che si forma dall’incontro di acqua dolce e salata, Gli studiosi hanno preso in esame la  regione canadese del Labrador; lì dal 2017 una diga idroelettrica dovrebbe sommergere un'ampia regione a monte di un fiordo chiamato lago Melville. Nel lago salato, e nel plancton, i ricercatori hanno individuato la presenza di un quantitativo anomalo di metilmercurio. La causa, spiegano, sarebbe appunto da ricercarsi nell'incontro di acqua dolce e salata che può verificarsi, come in questo caso, in un estuario, ma anche nell'Artico in seguito allo scioglimento dei ghiacci. La stratificazione delle acque 'imprigionerebbe' materiali organici a una determinata profondità, dove i batteri trasformerebbero il mercurio presente naturalmente in metilmercurio. Il plancton, alimentandosene, inserirebbe quindi la neurotissina nella catena alimentare.

 

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AMBIENTE

A cura di Federica De Rose, Redazione Foroeuropa

 

Fonte: http://www.lifegate.it 

9 settembre

Buone notizie per le foche…

Finalmente è stato vietato il commercio di prodotti di foca, sia quelli derivanti dalla caccia commerciale che dalla cosidetta caccia di gestione. In realtà è dal 2010 che esiste la legge per cui è vietato introdurre prodotti di foca nei paesi dell’Unione europea, ma è stata necessaria da parte del Parlamento Europeo una nuova votazione, che ha sancito e rafforzato definitivamente il divieto, minato in questi ultimi anni dai continui ricorsi delle industrie delle pellicceria.

 

 

Fonte: http://www.rinnovabili.it/ambiente/ 

9 settembre

L’acqua è un diritto!

Sembra assurdo, ma ci è voluta una raccolta di firme per sollevare il tema del diritto umano dell’acqua…La campagna “Right2Water” con il tetto record di 1.884.790 adesioni, ha ottenuto che l’Europarlamento abbia fatto entrare nella legislazione comunitaria il diritto umano all’acqua. Il testo votato a Bruxelles chiede, tra le altre cose, di contrastare la privatizzazione dei servizi idrici e di escluderli dai negoziati sul TTIP. La risoluzione approvata a Strasburgo mette in chiaro che «l’acqua è un bene pubblico di fondamentale importanza per la vita e la dignità umana, e non deve essere trattata come una merce».

 

 

Fonte: http://www.greenews.info 

7 settembre

UE: smaltimento rifiuti scorretto.

Unione Europea, Interpool e Nazioni Unite  si sono impegnati in uno studio biennale  sullo smaltimento dei rifiuti pubblicando il  “Countering Weee Illegal Trade (CWIT)”; il risultato è sconfortante: solo il 35% dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) in Europa è smaltito in maniera corretta. L’illegalità in questo campo impera, causando così un devastante impatto ambientale, economico e sociale. L’industria degli elettrodomestici ed elettronica è in continua evoluzione, quindi in pochissimo tempo i prodotti obsoleti, non funzionanti o “fuori moda” si trasformano in Raee : in Europa, nel solo 2012, ha toccato quota 9,5 milioni di tonnellate di cui, solo il 35% è stato raccolto dai sistemi ufficiali di riciclo. Il resto, circa 6,2 milioni di tonnellate, è stato o esportato – delle 1,3 milioni di tonnellate uscite dall’UE senza documenti regolari, 400 mila tonnellate (il 30%) era costituto da Raee – o gettato tra i rifiuti indifferenziati oppure riciclato in modo sbagliato. È ovvio come questo malcostume provochi anche un potenziale aumento del rischio di danni e patologie come cancro, malattie epatiche e renali e problemi dello sviluppo mentale dovuti a sostanze inquinanti contenute nelle apparecchiature, come piombo, mercurio, cadmio, cromo e i clorofluocarburi (CFC). Anche l’economia ne risente: il non recupero dei metalli preziosi  equivale , per esempio, a una perdita di risorse per un valore stimato fra 800 milioni e 1,7 miliardi di Euro all’anno.  Volete conoscere i Paesi “incriminati?” …: Romania, Spagna, Cipro e Italia, che, si piazzerebbe, secondo lo studio, agli ultimi posti, con un tasso di riciclo poco più alto del 20%. I veri virtuosi sono (tanto per cambiare…) Svezia e Norvegia con circa l’85%.

 

 

Fonte: http://www.reteambiente.it/ 

7 settembre

Novità sul mercato del gas.

L’Ue ha risposto alle “specificità geologiche di taluni giacimenti di gas naturale”, secondo cui è stata riscontrata una concentrazione di benzene superiore allo 0,1% in peso (ma inferiore allo 0,1% in volume), con la pubblicazione del regolamento 2015/1494/Ue, il quale stabilisce che:  a partire dal 25 settembre 2015 è consentita l’immissione sul mercato del gas naturale contenente benzene in concentrazione inferiore allo 0,1% volume/volume.  A tal fine il regolamento 2015/1494/Ue integra il punto 5 dell’allegato XVII del regolamento 1907/2006/Ce, aggiungendo una nuova voce di deroga al principio “generale” il quale vieta l’immissione sul mercato e l’uso di benzene come componente di altre sostanze, in concentrazione pari o superiore allo 0,1% in peso.“. In sintesi la nuova deroga, legittimata anche dall’Agenzia europea delle sostanze, ha certificato come l’esposizione dei consumatori al benzene nel gas naturale, in concentrazioni inferiori allo 0,1% in volume, non costituisca un rischio per la salute dei consumatori “non adeguatamente controllato”.

 

 

Fonte: http://www.rinnovabili.it/ambiente/ 

Bonn, 4 settembre

Clima: chi paga i danni?...

I membri del UNFCCC si stanno chiedendo chi dovrebbe avere la responsabilità di pagare i danni che i cambiamenti climatici  stanno apportando alla Terra. I danni sono noti: alluvioni, inondazioni e siccità coinvolgono tutti, in particolare i Paesi in via di sviluppo, vittime delle grandi economie, che si aspettano che i danni  vengano pagati dalle superpotenze. Gli Stati Uniti, in verità, si sono mostrati più propensi di altri a trovare un sistema condiviso per risarcire e aiutare i Paesi poveri. La proposta dei Paesi più poveri da sottoscrivere alla COP 21 è un meccanismo di “loss and damage”: si basano su un report della Banca Mondiale che misura la crescita delle perdite economiche legate ai cambiamenti climatici. Dagli anni ’80 ad oggi, questa cifra sarebbe salita da 50 miliardi di dollari annui a quasi 200. I Paesi più poveri chiedono la costituzione di una struttura di coordinamento degli spostamenti, che si occupi di aiutare chi perde la casa a seguito dei disastri naturali. I profughi climatici, secondo il Consiglio norvegese per i rifugiati, nel 2014 sono stati 20 milioni.

 

 

Fonte: http://agronotizie.imagelinenetwork.com 

3 settembre

Sull’autostrada  per proteggere il made in Italy…

La Coldiretti ha organizzato una protesta che coinvolge migliaia di agricoltori per fermare i traffici del  finto made in Italy. Il 7 settembre l’area di parcheggio “Brennero” al km 1 dell'autostrada del Brennero sarà il simbolo della accusa che l’Italia rivolge all’Europa, che, secondo la Coldiretti,  spalanca le frontiere ai traffici di prodotti alimentari , come surrogati di prosciutti o pomodori  o polveri di latte e cagliate per fare i formaggi, di scarsa qualità e che rappresentano, con i loro prezzi e le finte etichette, una concorrenza a dir poco sleale.  Intanto si stanno mobilitando i giovani agricoltori della Coldiretti che a Bruxelles mostreranno i prodotti alimentari scadenti spacciati come made in Italy per chiedere un impegno più forte dell’Unione europea.

 

 

Fonte http://www.asa-press.com 

2 settembre

Ci mancava anche “l’agromafia”…

Ecco un altro crimine, quello alimentare, che fattura 15,4 miliardi  e si propaga in attività di produzione e nella distribuzione dei cibi, rappresentando un serio pericolo per l’ economia, l’ambiente e la  salute dei consumatori. Per combattere le “agromafie” l’Italia deve assicurare ulteriormente la qualità dei prodotti alimentari con certificazioni alimentari a livello comunitario: in questo senso l’Italia ha il primato della minor incidenza di prodotti agroalimentari con residui chimici fuori norma, pari allo 0,2%, quota inferiore di quasi 10 volte rispetto alla media europea (1,9%).

 

 

Fonte: http://www.greenews.info 

Una buona notizia: boom di impieghi nelle rinnovabili.

…C’è sempre un “ma”…: rispetto al resto del mondo, l’Unione Europea, secondo il recente rapporto Renewable Energy and Jobs – Annual Review 2015-  , è in leggera controtendenza riguardo  gli impieghi nell’ambito delle energie rinnovabili: il numero complessivo di impiegati sarebbe calato da 1,25 ad 1,2 milioni anche se, sommando tutti e 28 i Paesi, si troverebbe in seconda posizione davanti al Brasile. Sono stati persi posti di lavoro soprattutto nel settore del fotovoltaico: meno 87.000 a causa della minore competitività e ad una riduzione della domanda. Un calo che la crescita nei settori delle biomasse (+37.900), dell’eolico (+12.600), del geotermico (+7.300) e del biogas, non sono riusciti a compensare. In generale il primato va al settore del solare, con quasi 2,5 milioni di occupati nel fotovoltaico, a cui si aggiungono 760 mila occupati nel solare termico e 22 mila nell’ambito dei sistemi a concentrazione solare. Seguono poi il settore dei biocombustibili liquidi, con poco meno di 1,8 milioni di occupati, e l’eolico, che per la prima volta supera il milione di addetti. I Paesi con più alto numero di impiegati sono Cina, India, Indonesia, Giappone, Bangladesh, Brasile, (quest’ultimo con 934 mila addetti, 845 mila dei quali nel solo settore dei biocombustibili liquidi. Seguono gli Stati Uniti con 724 mila occupati).

 

 

Fonte: http://bio.uniroma2.it/ 

Uccelli di plastica…

Secondo uno studio pubblicato sui «Proceedings of the National Academy of Sciences» il 90% degli uccelli marini, tra cui albatross, berte e pinguini, ha ingerito plastica di vario tipo. In pericolo soprattutto gli uccelli marini che vivono presso le  coste meridionali dell’Australia, oltre che del Sud Africa e del Sud America.

 

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I punti salienti del discorso di Jean-Claude Juncker, Presidente della Commissione europea, sullo Stato dell’Unione, al Parlamento europeo

A cura di Francesca Parlato, Redazione Foroeuropa

 

Agire, non c'è alternativa - "Dobbiamo accettare le persone in fuga dall'Isis su territorio europeo. È arrivato il momento di passare all'azione per gestire la crisi dei rifugiati e non c'è soluzione alternativa". Grecia e Italia sono - ha osservato - tra gli stati più colpiti dalla crisi dei profughi. "I numeri sono impressionanti. Ma non è il momento di farsi spaventare è momento azione audace e concertata da parte Ue e tutte sue istituzioni. È il tempo dell'umanità".

Stati membri rispettino le regole - "Gli standard europei, le regole sulla migrazione ci sono. Ma sono gli Stati membri che non le hanno applicate. Ora devono rispettarle: è in gioco la credibilità dell'Europa". "La nostra Ue - si è rammaricato - non versa in buone condizioni, manca l'Unione in questa Ue e manca l'Europa. Vogliamo cambiare le cose e farlo con uno sforzo congiunto".

Muri non fermeranno massa rifugiati - "Sino a quando ci sarà la guerra, nessun muro, nessuna barriera fermerà questa massa di rifugiati. Bisogna evitare la demagogia. Mettiamoci noi nei loro panni: quanto pagheremmo per rifarci una vita?".

Date ok a distribuzione 160mila profughi - "Mi appello gli stati membri affinché adottino" il ricollocamento di 160mila profughi "al prossimo consiglio dei ministri interno. Spero non ci sia retorica, abbiamo bisogno di fatti".

Serve un sistema di ripartizione permanente - "La Commissione Ue propone un meccanismo di redistribuzione permanente che ci permetterà di affrontare situazioni di crisi in modo più agevole in futuro". "Dobbiamo permettere - ha detto ancora - ai richiedenti asilo di lavorare" mentre la loro domande vengono trattate.

Schengen resta – "Il sistema di Schengen non verrà abolito da questa Commissione", ha garantito il presidente della Commissione Europea, sottolineando però l'esigenza di "rafforzare i confini esterni dell'Unione Europea", anche rendendo "più efficiente Frontex". "La lista dei Paesi sicuri non cancella la Convenzione di Ginevra e il diritto di asilo - ha proseguito -. Non c'è religione o filosofia che conti quando si deve aiutare un rifugiato". "Dobbiamo assumerci la responsabilità e occuparci delle persone in fuga, ma certo la redistribuzione da sola non risolverà il problema, dobbiamo individuare meglio chi ha diritto alla protezione internazionale, distinguendo dalle regioni che si trovano in situazione diversa - ha detto ancora -. Ecco perché - ha aggiunto - si parla di una lista di Paesi d'origine sicura che dovrebbe essere predisposta a livello europeo per procedure accelerate. La presunzione di sicurezza deve applicarsi a tuti i Paesi che secondo il Consiglio europeo rispettano i criteri di Copenaghen su democrazia, Stato diritto e diritti fondamentali".

Serve offensiva diplomatica su crisi Siria-Libia - "Rivolgo un appello ai diplomatici Ue per un'offensiva che affronti le crisi in Siria e Libia. Abbiamo bisogno di una politica estera europea più forte".

Il piano Juncker - Prevede quote obbligatorie per la ripartizione intra-Ue dei profughi e multe - seppur leggere, lo 0,002% del Pil del Paese - per chi si chiama fuori. Alcuni paesi, come la Gran Bretagna e la Danimarca, sono contrari alle quote; Copenaghen ha addirittura diffuso un messaggio a pagamento sui principali quotidiani libanesi: "Non venite nel nostro Paese perché abbiamo dimezzato gli aiuti a profughi ed immigrati". Decisamente in contrasto col piano Juncker, che prevede un meccanismo temporaneo per ricollocare altri 120mila rifugiati intra-Ue (oltre ai 40mila di maggio) in 24 mesi, provenienti da Siria, Eritrea e Iraq; e una proposta legislativa per un meccanismo permanente di ridistribuzioni, con la possibilità dei Paesi di fare 'opt out', ma solo per un anno, e pagando una sanzione dello 0,002% del Pil.

Il discorso integrale di Juncker: http://europa.eu/rapid/press-release_SPEECH-15-5614_en.htm

Fonti: Ansa; Repubblica

 

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IMMIGRAZIONE E ISTRUZIONE

A cura di Caterina Aloi, Redazione Foroeuropa. 

  

PERMESSO DI SOGGIORNO TROPPO CARO:  LA CORTE DI GIUSTIZIA UE BOCCIA L’ITALIA.

La Corte di Giustizia Ue boccia la legge italiana che impone ai cittadini extracomunitari, richiedenti il rilascio o il rinnovo di un permesso di soggiorno, il pagamento di un contributo tra gli 80 e i 200 euro. Secondo i giudici il costo è "sproporzionato rispetto alla finalità perseguita dalla normativa Ue, e può creare ostacoli all'esercizio dei diritti". 

In Italia il costo per il rilascio della carta d'identità ammonta a circa 10 euro invece per il permesso di soggiorno l'importo più basso fissato è di 80 euro, quindi, l'onere economico imposto al cittadino dello Stato terzo è circa otto volte più alto. 

I giudici europei riconoscono che gli Stati membri possono disporre di un margine discrezionale nel fissare un importo per il rilascio dei documenti. Tuttavia, "tale potere discrezionale non è illimitato, non può compromettere la realizzazione degli obiettivi perseguiti dalla direttiva e deve rispettare il principio di proporzionalità; i contributi non devono creare un ostacolo al conseguimento dello status di soggiornante di lungo periodo”.

La Corte di Giustiza Ue, inoltre, ricorda che "l'obiettivo principale della direttiva è l'integrazione".

Fonte: Ansa

 

MIGRANTI: LA POLIZIA CECA MARCHIA TUTTI CON UN NUMERO SUL BRACCIO. 

La Polizia ceca sta procedendo a marchiare ogni migrante, compresi i bambini, in arrivo a Breclav al confine con l’Austria, con un numero scritto a pennarello sul braccio che identifica il treno d’arrivo e il vagone. 

Immagini che in tutto il mondo hanno fatto riemergere il ricordo di una delle pagine più oscure della nostra storia contemporanea.

Il presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane Renzo Gattegna ha in merito annunciato, nell’occasione della Giornata europea della cultura ebraica che si è tenuta il 6 settembre, l’intento di sollecitare «un’ampia mobilitazione» della società civile. Un appuntamento tradizionale di settembre «in cui le sinagoghe e le istituzioni ebraiche aprono le porte a tutta la cittadinanza» e che «non a caso pone quest’anno al centro dell’attenzione la necessità di costruire i ponti del dialogo e della solidarietà e di abbattere i muri dell’isolamento e della discriminazione».

Fonte: Il Sole 24 Ore

 

OBIETTIVO UE: PIÙ INCLUSIONE SOCIALE A SCUOLA PER PREVENIRE ESTREMISMO GIOVANILE

La Commissione europea ha pubblicato un rapporto sulle priorità educative e formative rivolto ai 28 Paesi Ue con l’obiettivo di una maggiore inclusione sociale a scuola per prevenire fenomeni di violenza dovuti all'estremismo giovanile.

"Una miglior cooperazione nell'educazione e formazione tra Paesi Ue costituirà un aiuto concreto per entrare nel mondo del lavoro per i giovani europei" è quanto è stato affermato dalla commissaria Ue all’occupazione e affari sociali Marianne Thyssen. 

La priorità è data al miglioramento della qualità dell'offerta formativa puntando sulla cultura dell'imprenditorialità già a scuola, la digitalizzazione, le lingue straniere, la lotta agli abbandoni scolastici investendo sulla prevenzione. Per quanto riguarda la formazione universitaria, questa deve essere maggiormente orientata all'inserimento lavorativo e tenere in considerazione l'evoluzione della società e dei suoi bisogni. Un'attenzione particolare va alla formazione e istruzione professionale (Vet) anche per gli adulti e la mobilità degli studenti al di là dei programmi universitari più conosciuti come l'Erasmus. 

Fonte: Ansa

 

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AMBIENTE E AGRICOLTURA

A cura di Federica De Rose, Redazione Foroeuropa

 

Fonte:http://www.alternativasostenibile.it

Siccità: il deserto avanza anche in Italia

Il Cnr espone a Expo il triste dato della siccità, del degrado del territorio, della desertificazione nel mondo e anche in Italia. È a rischio desertificazione quasi un quinto del territorio nazionale, il 41% del quale nel Sud, oltre la metà del territorio in Sicilia, Puglia, Molise e Basilicata. Le aree siccitose coprono oltre il 41% della superficie terrestre e vi vivono circa 2 miliardi di persone. Per la fine del secolo si prevedono per il bacino del Mediterraneo aumenti delle temperature tra 4 e 6 gradi e una significativa riduzione delle precipitazioni, soprattutto estive.

  

Fonte:http://www.alternativasostenibile.it 

Nuovo report BirdLife: 25 milioni di uccelli uccisi ogni anno nel Mediterraneo. 

I dati del report di BirdLife rivelano che l’Italia è seconda dopo l’Egitto per numero di esemplari di uccelli uccisi: fino a 8 milioni le vittime stimate. A Malta la maggior concentrazione di atti di bracconaggio per metro quadrato. Tra i metodi crudeli utilizzati ci sono gli abbattimenti con armi da fuoco, la cattura con le reti, la colla sui rami e l’utilizzo di suoni registrati per attrarre gli uccelli nei luoghi attrezzati con trappole illegali.

  

Fonte:http://www.tuttogreen.it 

La Luna ha la forma di un limone… 

Secondo un gruppo di scienziati dell’Università della California la forma attuale della Luna è quella di un limone, per il fatto che si presenta schiacciata e rigonfia al centro, con due bitorzoli all’altezza dell’equatore.Circa 4,5-4 miliardi di anni fa la superficie terreste fu profondamente modificata dai costanti impatti degli asteroidi, mentre la Luna, non ancora solida, si presentava come una massa “morbida” di roccia fusa, malleabile, viscosa e caldissima, che si è modificato sia per effetto della rotazione su se stesso e intorno alla Terra, che per la attrazione  gravitazionale esercitata dalla maggiore grandezza della Terra. Ruotando su se stessa la Luna ha assunto una forma schiacciata dall’alto in basso e rigonfia all’equatore, mentre girando intorno alla Terra, a causa della gravità, ha formato come due bozzi, uno rivolto verso il nostro pianeta e l’altro in direzione opposta, dandole una forma che ricorda quella di un limone…

 

Fonte:http://www.tuttogreen.it

Regole per frutta e verdura vendute all’aperto. 

Lo sapevate che esiste una legge che ci tutela su frutta e ortaggi esposti allo smog? Una sentenza della Corte di Cassazione (III sezione, n. 6108 del 2014) vieta ai fruttivendoli di esporre la propria merce all’esterno del negozio, soprattutto se vi passano automobili ed è soggetto a smog. Guardandoci attorno non ci sembra che venga propriamente applicata… Per ora pare che abbia pagato per tutti un fruttivendolo di Nola, condannato per aver tenuto delle cassette di verdura esposte sia al maltempo che agli scarichi delle vetture. Ad oggi la Cassazione ha semplicemente applicato una legge esistente, il DL 283/1962 (art. 5), che «punisce, con l’arresto o con l’ammenda, l’impiego nella produzione, la vendita, la detenzione per la vendita, la somministrazione, o comunque la distribuzione per il consumo, di sostanze alimentari in cattivo stato di conservazione».

  

Fonte:http://www.unaproa.com/

Ue: aggiornamenti sull’embargo dei prodotti ortofrutticoli.

Il regolamento delegato (UE) n. 1369/2015 ha sancito la proroga da parte della Commissione europea delle misure di sostegno eccezionali a carattere temporaneo per il settore ortofrutticolo. Così l’Ue risponde alla decisione della federazione russa di estendere il provvedimento di embargo dei prodotti ortofrutticoli di ulteriori 12 mesi.

 

Fonte:http://www.alternativasostenibile.it

Risorse naturali: l’Ue si deve rinnovare…

Secondo i deputati dell’Ue un aumento del 30% della produttività delle risorse naturali entro il 2030 potrebbe aumentare il PIL di quasi l'1% e creare 2 milioni di nuovi posti di lavoro sostenibili. Secondo la deputata Sirpa Pietikäinen (EPP, FI) …” per ottenere tutto ciò, c'è bisogno di azioni legislative, informative, economiche e di cooperazione.” I deputati sostengono che nuovi obiettivi vincolanti in materia di riduzione dei rifiuti consentirebbero di creare 180.000 posti di lavoro. Invitano la Commissione a presentare una nuova proposta entro il 2015, che proponga obiettivi vincolanti di riduzione dei rifiuti e la riduzione graduale di tutti i tipi di smaltimento in discarica. L'UE dovrebbe richiedere una riduzione dei consumi di risorse a livelli sostenibili, l'impiego crescente delle energie rinnovabili e la soppressione delle sostanze tossiche.  Inoltre il miglioramento dell'uso delle risorse potrebbe garantire un risparmio netto considerevole alle imprese dell'UE, alle autorità pubbliche e ai consumatori, dell'ordine di 600 miliardi di euro.

 

Fonte:http://www.alternativasostenibile.it

Dissesto idreogeologico: 1 miliardo e 300 milioni per “la messa in sicurezza” dell’Italia. 

Il ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti ha presentato il Piano per i cantieri contro le alluvioni. Dichiara: "…presentiamo un piano vero , con soldi veri, spendibili immediatamente. Ora ci aspettiamo un impegno concreto da parte delle Regioni, perché queste risorse diventino subito cantieri. Le risorse immediatamente disponibili ammontano a circa 650 milioni, mentre dall'inizio del 2016 verrà messa a disposizione la parte restante.” Ecco le Regioni e le città nelle quali partono subito i cantieri:

- Emilia Romagna (Bologna 8,8; Cesenatico 18,5)

- Sardegna (Olbia 16,3)

- Toscana (Firenze 55,5)

- Liguria (Genova 275)

- Lombardia (Milano 112,5)

- Veneto (Padova 42,3, Venezia 61,8)

- Abruzzo (Pescara 54,8)

 

 

Fonte:http://www.alternativasostenibile.it

Squali: altro che pericolosi…sono loro in pericolo!

Forse non tutti sanno che ogni anno nel mondo vengono uccisi circa 100 milioni di squali, in una percentuale compresa tra il 6,4% e il 7,9% di squali di tutte le specie. In maggior pericolo gli squali che hanno tempi di riproduzione e crescita piuttosto lunghi. Secondo il rapporto (“progetto Sharklife”) appena pubblicato dalla IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura) e dalla Commissione Europea in Europa il 7,5% delle specie di pesci marini europei è a rischio di estinzione, ma il dato più allarmante riguarda gli squali, razze e chimere. Il 40,4% sono ad altissimo rischio di estinzione. Il Mar Mediterraneo, dove vivono più di 80 specie tra squali e razze, la costa ovest della Penisola Iberica e le Isole Macaronesia hanno il più alto numero di specie minacciate.

“Sharklife”, in sintesi, ha cercato di  implementare azioni urgenti per la conservazione dei pesci cartilaginei nei mari italiani, con una particolare attenzione al trigone viola ed allo squalo elefante, il pesce più grande del Mediterraneo. Per queste due specie, in particolare, si è dimostrato come il più grande rischio di estinzione sia dovuto alla pesca accidentale. Spesso vengono catturati accidentalmente e non hanno valore commerciale: sono state perciò adottate misure ad hoc per la riduzione della mortalità causata dalle attività di pesca professionale. È stato sviluppato un Piano d'Azione che riporta una serie di notazioni utili come base di discussione per future raccomandazioni legislative; inoltre, sono state indicate le Linee Guida per l'aggiornamento delle normative europee.

  

Fonte:http://www.alternativasostenibile.it 

Piove poco: Italia a secco… 

La Coldiretti ci segnala (sulla base dei dati Ucea ): 56% acqua in meno. A luglio sono cadute il 56 % in meno di precipitazioni, ma rispetto alla media sono stati avari di pioggia anche i mesi di giugno (-5%), di maggio (-29%) e aprile (-43%). 

I forti temporali e le grandinate sono dannosi, provocano danni gravissimi alle colture in campo in questa fase stagionale: “serve” una caduta di acqua costante e duratura nel tempo per essere utile ad alimentare le riserve idriche. Si contano danni per milioni di euro per effetto della siccità e le temperature record stanno letteralmente "bruciando" gli ortaggi e la frutta come i meloni così come sono in grandi difficoltà le coltivazioni di mais, necessarie per l'alimentazione degli animali che hanno bisogno di una adeguata irrigazione e per le quali si prospetta un crollo dei raccolti. Perfino la pesca è colpita dall’aumento della temperatura: si è registrata una vera e propria moria di vongole, cozze, orate, anguille, cefali e saraghi ,mettendo così in ginocchio interi settori produttivi chiave lungo tutta la Penisola. Si sono raggiunti i 35 gradi lungo le coste, portando alla fermentazione delle alghe che priva l'acqua di ossigeno portando alla strage di pesci e molluschi, con perdite fino al 40 per cento del prodotto presente negli impianti.

  

Fonte:http://www.alternativasostenibile.it 

La Coldiretti restituisce “la pajata” (piatto tipico) ai romani… 

Seriamente… dopo una lunga battaglia la Coldiretti annuncia la pubblicazione del provvedimento L.188 del 16 luglio 2015 del Regolamento UE 2015/1162 sulla Gazzetta Ufficiale UE, con cui ha sancito il ritorno anche della pajata (Pajata è il termine con il quale si identifica l'intestino tenue del vitellino da latte o del bue) sui menu dei ristoranti romani. Il provvedimento infatti rende applicabile la modifica alla lista, votata lo scorso 17 marzo, di porzioni di organi e tessuti considerati materiale animale da eliminare, il cosiddetto Materiale Specifico a Rischio (MSR). Fuori dalla lista ancora  il cervello fritto di bovino adulto. Per effetto delle restrizioni sanitarie adottate nel luglio 2001 per far fronte all’emergenza mucca pazza (Bse) la pajata mancava da quasi 14 anni dalle tavole degli italiani. Secondo la Coldiretti la decisione della Commissione Europea è conseguenza del fatto che dal 2009 non si registrano casi di mucca pazza tra bovini in Italia per il rigido sistema di controlli e per le misure di sicurezza messe in atto anche dagli allevatori.

 

Fonte:http://www.alternativasostenibile.it 

Europa “apripista” per la lotta al surriscaldamento globale.

È noto l’impegno, in vista della Cop21 a Parigi, (Conferenza Mondiale sul Clima) di Obama per avviare gli Stati Uniti  verso un'economia con minore impatto sull'atmosfera, rafforzato oggi dal "Clean Power Plan", il piano presentato per limitare le emissioni di gas serra dalle centrali elettriche in tutta la nazione. Finora, sono 49 i Paesi (compresi i 28 dell’Ue) che hanno ufficializzato i loro impegni: essi rappresentano il 58,1 per cento delle emissioni attuali a livello globale. Sul contrasto al surriscaldamento globale L’Europa, secondo il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti ha il ruolo di “apripista”: …”ha mostrato il suo volto migliore: non quello delle divisioni e degli impegni generici, ma quello del senso comune di responsabilità e dei target ambiziosi". ” Adesso la palla passa all'Europa che, sono certa, saprà fare la sua parte in vista del prossimo vertice di Parigi ‪‎Cop21” ha aggiunto il sottosegretario all'Ambiente, Silvia Velo.

 

Fonte:http://bio.uniroma2.it/

Le api mamme proteggono la prole. 

Un gruppo di ricercatori dell’Arizona State University e dell’Università di Helsinki ha  scoperto la capacità delle api mamme di trasferire tramite la vitellogenina, una proteina, alla prole l’immunità verso le infezioni che potrebbe contrarre dopo la nascita.

  

Fonte:http://www.alternativasostenibile.it

Crimini sugli animali: un problema globale, ma ci pensa l’ONU… 

Con il “Tackling the Illicit Trafficking in Wildlife “(Affrontare il traffico illecito di fauna selvatica) oggi i 193 membri dell’ONU riconoscono la gravità del commercio di wildlife come grave crimine di natura. Marco Lambertini, direttore generale del WWF Internazionale dichiara: "Questa risoluzione è un punto di riferimento e dimostra che questo crimine di natura non è più solo un problema 'ambientale' e non è limitato a pochi paesi: è diventata una priorità per ogni nazione". Il successo della risoluzione è soprattutto rappresentato dal rafforzamento dei processi giudiziari e delle forze dell'ordine, e quindi dal coinvolgimento  delle comunità locali nella lotta contro il traffico illecito, migliorando i loro diritti e la capacità di gestire e trarre beneficio dalle risorse naturali dei loro territori. 

  

Fonte:http://bio.uniroma2.it/ 

Forse un vaccino contro l’Ebola… 

Notizia breve, ma che dà speranza a molti: l’Oms ha annunciato che una serie di test efficaci al 100% mostrano una protezione completa per gli oltre duemila vaccinati, mentre nel gruppo di controllo, di oltre 3mila persone ci sono stati 16 casi. Secondo l’Oms i risultati sono così soddisfacenti che già si può pensare a un nuovo test anche sui bambini, finora esclusi dalla sperimentazione. Insomma il vaccino contro l’Ebola sembra ormai vicino.

  

Fonte:http://bio.uniroma2.it/ 

Coltivazioni del prossimo futuro: le idroponiche 

Grazie alla ricerca agronomica “oggi è possibile coltivare piante in luoghi estremi come la Stazione Spaziale Internazionale, grazie a colture ‘fuori suolo’ o idroponiche, che non hanno bisogno di suolo per crescere, ma solo di acqua e sostanze nutritive”: lo afferma Eugenio Benvenuto,  responsabile del laboratorio Biotecnologie dell’Enea. Su questa scia il centro Enea della Casaccia con il progetto “BioXtreme” (finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana) ha analizzato il potenziale di tali piante sia come fonte di elementi antiossidanti che antimicrobici, che nel caso  delle condizioni di vita dovute alla permanenza nei moduli spaziali, aggravate anche dalla proliferazione di microbi importati dalla Terra, rafforzano le difese immunitarie degli astronauti.

  

Fonte: http://bio.uniroma2.it/ 

Rivoluzione globale per le leggi che regolano le tecnologie agricole… 

Dalla Casa Bianca giungono dichiarazioni secondo le quali  dopo quasi 30 anni gli Stati Uniti sono pronti a rivedere le leggi che regolano metodi e tecnologie agricole, rivoluzionando globalmente le  nuove tecnologie genetiche rivoluzionando in tal modo tutte le idee sugli Ogm. Si parla di biotecnologie quali l’ editing genomico e la cisgenesi che, molto in sintesi, causano una mutazione nel genoma delle piante, ma lo fanno senza inserire materiale genetico estraneo, rendendo alla fine superfluo l’uso di pesticidi o simili.